mercoledì 25 febbraio 2009

LO STRETTO DI MESSINA NELL'OCCHIO DEL CICLONE: Si vuole ad ogni costo deturpare la sua naturale bellezza---Reazione del fronte nazionale siciliano

Il ministro Scaiola ====================Il ministro Mattioli>


Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scaiola, ha annunciato di avere approvato di concerto col ministero dell'Ambiente, sentito il parere delle Regioni interessate, l'installazione dell'elettrodotto sottomarino Villafranca-Scilla, primo intervento per l'interconnessione tra Sicilia e Calabria. L'impianto, lungo 43 chilometri, attraverserà lo Stretto di Messina e sarà il più lungo cavo sottomarino al mondo per il trasporto di corrente alternata. I lavori saranno avviati il prossimo giugno. La sua realizzazione dovrebbe aprire la "strada" a quella più complessa del futuro elettrodotto Messina-Reggio Calabria, il cui progetto è attualmente in fase di valutazione dell'impatto ambientale. Quest'opera, della lunghezza totale di 103 chilometri, prevede un finanziamento di 390 milioni di Euro, in parte rientrante in uno stanziamento ad hoc della Commissione Europea per progetti in campo energetico.
Questo annuncio è stato preceduto da un altro più eclatatante del Ministro delle Infrastrutture Altero Mattioli, sul ponte dello Stretto. "La stragrande maggioranza delle opere previste dal piano da 16,6 miliardi varato dal governo può partire entro il 2009, anche il Ponte sullo Stretto", ha detto a Radio anch'io Mattioli, spiegando che il Cipe deciderà su ciò, il prossimo venerdì. Tale prospettiva, anche se viene proposta come fonte di notevole occupazione lavorativa, viene comunque accolta con disapunto da chi vede il ponte sullo stretto di Messina come una mostruosità, più pericolosa che utile. Fortemente sentita è la reazione del "Fronte Nazionale Siciliano", che "ribadisce la propria avversione alla realizzazione del ponte imbuto sullo Stretto di Messina per i motivi già esposti in numerose altre occasioni . "Oggi - si legge in una nota del segretario Giuseppe Scianò - riteniamo di dovere evidenziare , con la necessaria chiarezza, gli aspetti " politici" , che sono riemersi, seppur camuffati, nel corso del recente dibattito , suscitato dalla notizia del rifinanziamento dell' opera faraonica . Per la quale sembra , peraltro, che manchi ancora un progetto esecutivo che risponda in modo adeguato ai " rilievi", pesanti e fondati, che sono stati mossi da più parti e per molti aspetti al progetto di massima. Opera, quella del ponte imbuto, che peraltro,- offendendo l'intelligenza dei Siciliani e dei Calabresi e disorientando l'Opinione Pubblica internazionale,- continua ad essere presentata come la panacea di tutti i mali del SUD. Il tutto è aggravato dal fatto che , nonostante la crisi, la maggioranza governativa, spalleggiata da ampi settori della opposizione, vorrebbe portare a compimento il travagliato Iter del progetto in questione per aprire i cantieri nel prossimo anno. Si pretende - aggiunge la nota - di poter cambiare addirittura la condizione geografica della Sicilia, facendole perdere i valori ed il ruolo dell'insularità, per farla diventare parte finale della Penisola italiana. Nonchè sottosuola dello stivale. Ma si vuole soprattutto che la nobile e gloriosa città di Messina venga accorpata alla città di Reggio, per farla scomparire in una innaturale città dello Stretto..."

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