lunedì 5 gennaio 2009

IL GOVERNO DI RAFFAELE LOMBARDO RISCHIA LA "SALUTE" SUL PIANO DI RIORDINO SANITARIO

Mentre alla Provincia regionale di Messina cresce il malcontento per lo scarno operato del Presidente Ricevuto, e s'incrementa la schiera di quanti chiedono le sue dimissioni, a Palazzo d'Orleans scricchiola il rapporto tra il presidente della Regione, Lombardo, e i suoi alleati. Dopo l'ormai conclamato dissidio tra l'Udc e l'MpA - alle passate elezioni amministrative uniti ed ora ai ferri corti fino agli insulti tra Cuffaro e il Governatore -, adesso un'altra alzata di scudi mette sul chi va là don Raffaele.
A porsi contro - con il pretesto che la riforma della sanità prospettata dall'Assessore Massimo Russo è inaccettabile - si aggiunge un gruppo di deputati di AN , composto dal sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, in qualità di deputato, dal vicepresidente vicario dell'Ars, Santi Formica, e dagli altri deputati regionali di AN: Alessandro Arico', Salvino Caputo , Livio Marrocco, Salvatore Pogliese e Vincenzo Vinciullo.

A fare da portavoce, nella motivazione del malcontento aennino, è ovviamente un medico, identificabile in un sindaco che rimane deputato alla Regione.
Ed è facile capire che si tratta di Peppino Buzzanca, il quale, premettendo che “alla vigilia del voto all'Ars sulla riforma sanitaria, è opportuno puntualizzare che, senza gli adeguati e necessari aggiustamenti, il piano presentato dall'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, non può essere approvato”, denuncia la presenza d'una serie di incongruenze che, a suo giudizio, imporrebbero un'attenta rivalutazione delle reali esigenze territoriali, in fatto di prestazioni sanitarie.
"Pur condividendo lo spirito al quale il piano si ispira (lotta agli sprechi, al malaffare, alla cattiva organizzazione ed al clientelismo, etc...) - spiega il sindaco Buzzanca - non è immaginabile che si tenti, attraverso la criminalizzazione delle strutture private, di far passare il concetto che basta “tagliare” per risolvere i problemi. Ne verrebbe fuori una Sanità “strabica”, la quale non terrebbe conto delle realtà geografiche infrastrutturali ed orografiche del nostro territorio che, essendo assolutamente disomogeneo, necessita di risposte differenziate e modulate".
Come si vede, il comportamento di almeno due componenti "alleate" comincia a fare scricchiolare il Palazzo. Resta tuttavia da approfondire come si comporterà la parte "azzurra" del Pdl, che, pur non essendosi ancora esplicitamente schierata, ritiene necessaria una verifica di governo per l'avvio dell'attività nel nuovo anno.
Tuttavia, resta da notare che, tra i forzisti, esiste un’area minoritaria, vicina al sottosegretario Micciché, che sembra condividere l’indirizzo del Presidente della Regione.
Ma sarà sufficiente a proteggere palazzo d'Orleans dal rischio d'una spaccatura?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Siamo due amici siciliani della provincia di Messina e tutti e due abbiamo fatto una scommessa, che a don Raffaele i suoi "amici" se non farà come vogliono loro gli renderanno difficile la vita, perchè un po' tutti, come lui daltronde, tiranu a bracia pa soi cuddura. Purtroppo però la carbonella e' poca e non si possono contentari tutti. Peppinello dvrebbe capirlo.

Anonimo ha detto...

Non conosco la proposta dell'Assessore massimo Russo, credo che sia la stessa del piano sanitario di rientro proposto dall'On. La Galla. L' Assessore vuole accorpare gli ospedali della provincia ed eliminare i doppioni. Ospedali funzionalmente integrato barellona- Milazzo, Patti-S agata militello- Mistretta nei cui ambiti ci siano più servizi efficenti e garantiti i LEA e mgliorare la medicina del territorio. Chi ricorda il sorgere dei doppioni capisce perchè Peppino Buzzaca si lamenta e si oppone. Io credo che i cittadini abbiano nel proprio territorio abbia risposte ai suoi bisogni di sanità.
dr peppino saija

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