martedì 13 gennaio 2009

LASCIAMO CONTINUARE A FARCI FREGARE DALLA COMBRICCOLA DEL NORD




Si torna a borbottare contro la politica leghista che Tremonti e Berlusconi avallano a danno del Sud e della Sicilia in particolare.
Si arrabbia il governatore della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e con lui in maniera bipartisan i suoi autonomisti assieme alle opposizioni e a qualche pdellinno, come Franco Miccichè, che pare si differenzi dai numerosi altri deputati nazionali, ministri e sottoministri siculii, ormai dimentichi della loro terra d'origine.
L'ultima bravata contro la Sicilia la sta facendo la Lega, con un emendamentino introdotto all'improvviso, che prevedendo tetti diversi nel costo dell'energia distribuita in Italia, farebbe crescere il prezzo su quella consumata nell'Isola.
A ciò si aggiungono i soprusi prospettati con il diniego della Lega ad un prelievo dei fondi Fas, già precedentemente assicurato per venire incontro - come d'altronde si fa per altre regioni - ad esigenze specifiche per il collegamento con le isole, nonchè i mancati finanziamenti destinati alle infrastrutture isolane, ( stornati per far fronte alla copertura del vuoto creato dalla soppressione dell'ICI) e i tagli a danno della scuola e degli insegnanti di Sicilia.
Il presidente Lombardo, ieri a Catania, per ufficializzare l’ingresso della formazione liberalsocialista dei Democratici autonomisti nell'MPA, "stanco" di tutto ciò, ha attaccato il governo nazionale e Silvio Berlusconi, definendo “residuale” l'attenzione del premier per il Sud.
“Mi sarei aspettato - ha detto tra l'altro - che venissero ripristinati i fondi per la viabilità provinciale. E invece niente, se non in parte. Mi riferisco al mezzo miliardo per la Sicilia e ai 450 milioni per la Calabria, che erano stati stanziati nel novembre 2007 da Prodi dopo la nostra manifestazione di protesta a Roma, ma poi stornati da questo Governo, per la copertura del taglio dell’Ici“.
“I fatti, al di là della buona volontà - si è sfogato Lombardo- parlano purtroppo le politiche dei vari ministri e dei settori dell’azione di governo, che si muovono esclusivamente nel senso di un Nord che raggiunge meglio gli obiettivi che non il Sud. Adesso, non so che faremo. Deciderà il gruppo parlamentare di Mpa. Purtroppo, non abbiamo i numeri della Lega Nord, perché allora avremmo fatto sentire in ben altro modo la nostra voce“.
Ma è proprio vero che, finalmente, don Raffaele si sta rendendo conto che quelli di lassù ci vogliono prendere per i fondelli? Ancora non ci credo.
"Insomma - come scrissi il 25 agosto scorso - due sono le soluzioni: o scimiottiamo i leghisti del nord e ci accodiamo a loro, per farci dire poi che i Siciliani è meglio perderli che guadagnarli, come praticamente ha inteso la ministra dell'istruzione, Mariastella Gelmini, di Brescia, allineandosi al senatur Bossi per denunciare il danno procurato alla scuola italiana dai docenti meridionali; oppure cerchiamo di agire di testa nostra, ricordadoci pure, tra l'altro, che, prima ancora di Dante Alighieri e del Dolce stil nuovo, ci fu una Scuola Siciliana che, dalla corte del grande Federico II, insegnò a tutt'Italia come parlare e come scrivere, in versi e in prosa.
Questo dovrebbe essere il ragionamento sano e giusto del Lombardo siciliano, che, mesi or sono, per imparare a fare politica federalista andò addirittura alla corte di Calderoli, illustre autore di una legge elettorale da lui stesso disprezzata e definita "porcellum" : anche se poi sarebbe servita così bene a dare nelle mani di Berlusconi la bella Italia, con tutti i suoi pregi nordici e i suoi difetti "meridionali".
Rammento che l'altro ieri abbiamo visto in TV Raffaele Lombardo quasi abbracciato con l' homo ridens.
Non sospetta, don Raffaele, che
mister B. col suo eterno sorriso possa continuare a prenderci per i fondelli?

1 commento:

Anonimo ha detto...

anche chi soffre di "veltronismo" è un homo ridens?

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