lunedì 12 gennaio 2009

IL RIGORE DI BRUNETTA SALVERA' LA NAZIONE

Brunetta: "centomila presenze in più
negli uffici grazie alla mia cura"


ROMA (12 gennaio) - La cura Brunetta nel pubblico impiego ha portato al «45% in meno di assenteismo...


Brunetta: "Voglio una burocrazia come la Ferrari''


La carota e il bastone di Renato

Finalmente c'è uno che bacchetta
è il ministrello Renato Brunetta
che bastona i fannulloni statali
causa vera di tutti i nostri mali:
tutta gente che di sè si vergogna
perchè il suo lavoro ha la rogna.
L'impiegato del catasto, il professore
non sono fieri come il tornitore
della Ferrari rossa e rampicante
che tre miglia copre in un istante.
Il ministrello Brunetta Renato,
che i suoi dipendenti ha umiliato
bloccandoli all'ingresso coi tornelli
ora li vuole rendere zimbelli
facendoli marcar con le lunette,
quei pisellini che sembrano faccette.
Sarà un modo - sostiene Renatino-
per rendere attivo un poltroncino,
per far dell'impiegata scansafatica
una donna senza pancia e senza fi..
un'eroina che salvi la nazione
contenta del rigore del bastone,
visto che la carota è stata scelta
per il menù di Renato Brunetta.

Paulu Funcia (*)

Nota: Paulu Funcia è un versaiolo estemporaneo nato a Barcellona Pozzo di Gotto, che viaggia molto (con la fantasia) e conosce bene l'anima dei politici.

13 commenti:

Laraenigma ha detto...

Caro Francesco eccomi qua, sono passata a salutarti. In quest' ultimo periodo faccio molte cose di fretta ( ti sarai accorto che non posto molto sul blog) ma oramai manca poco!

Anonimo ha detto...

siamo noi umiliati da anni di burocrazia inutile che "manteniamo" a caro prezzo a discapito di tanti giovani volenterosi che non sentono vergogna di essere impiegati a tempo indeterminato. Voglio precisare a "Paulu Funcia", che fa rima con "a cu mancia mancia", che io sono critico con i dipendenti pubblici "nullafacenti" e "doppiogiochisti"e contro i parassiti cronici, ma non con quelli che lavorano veramente e sottopostiu alla gogna dai loro stessi colleghi d'ufficio.

Anonimo ha detto...

Condivido totalmente le parole di Paolo Stanco.

Anonimo ha detto...

ogni qualvolta che qualcuno prova a bacchettare gli "statalisti" c'è sempre un "bastian contrario" di turno che li difende. Ma noi sappiamo tutti chi difende gli "scansafatiche"...
E' giusto, però, fare il discernimento tra chi dipendente pubblico che lavora (e sono tanti) con chi si assicura lo stipendio oziando avendo l'assoluta certezza che non lo possono licenziare! (e questo fa rabbia).

Anonimo ha detto...

Proprio così: burocrazia
a pugni fa con la democrazia,
ma se democrazia è già malata
come burocrazia andrà annullata?
Paulu Funcia

Anonimo ha detto...

Mi meraviglio come si fa a sostenere che il dipendente fannullone non sia causa di un male sociale? Ma stiamo scherzando oppure non conosciamo questa cruda realtà?
Diamo i meriti a chi con impegno svolge una corretta mansione, e licenziamo (dando spazio ai nostri giovani) chi oltre allo stipendio ha altre "entrate" o chi vide da "imboscato", su questo il ministro Brunetta deve adoperarsi, premiando i veri lavoratori con un adeguato aumento di stipendio. Non voglio dimenticare i dirigenti, talvolta sono loro a permettere un cotale andazzo, anche loro, purtroppo, esponenti di una delle tante "caste" italiane.

Anonimo ha detto...

" avia raggiuni me padri, cà sutta non chiovi" sbagghia misteri avia a fari u impiegatu pubblucu.

Anonimo ha detto...

Il lavoro non ha la rogna, è l'assenteista che ha la rogna!

Anonimo ha detto...

Giuste le bacchettate all'assenteista
che si merita esser messo nella lista
dei fannulloni, veri mangia-franco
come bene ha detto Paolo Stanco.
Ma pur chi bene fa il suo dovere
fino alla fin del mese deve potere
vivere col suo stipendio meritato
per avere tutto il mese lavorato.P.F.

Anonimo ha detto...

finalmente le rime di P.F. hanno rassenerato gli animi dando a "Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio".

Anonimo ha detto...

voglio rendere una testimonianza, quando fui assunto in un Ente pubblico, che per ovvie ragioni non nomino, io dopo aver svolto una libera attività e conseguentemente aver conosciuto la burocrazia per averla vissuta sulle mie spalle (ed anche perchè sono sempre stato di carattere dinamico e ligio ai miei doveri), ho iniziato a smaltire il lavoro assegnatomi. Dopo qualche giorno, incalzato dai miei colleghi, sono stato chiamato in "camera charitatis" direttamente dal "superiore-superiore", che mi ha invitato a rallentare il cammino: "c'è tanto tempo per svolgere il tuo lavoro, calmati ed adeguati". Con questo per denunciare un andazzo comune, ma meno male di non tutti i colleghi, ne conosco di persone serie e competenti sempre pronte a mettersi a disposione verso la pubblica utenza. Io non voglio criminalizzare una categoria intera, ed al ministro appunto, rispondo che sono orgoglioso di essere un pubblico impiegato e che la mia paura è la generalizzazione dei fatti e delle persone. Bisogna analizzare caso per caso, situazione per situazione, ufficio per ufficio. S'è pur vero che in molti uffici un numero sproporzionato di impiegati poltrisce, in altri uffici il lavoro vige l'alacrità.
Scusatemi per l'anonimato.

Anonimo ha detto...

Io, dipendente pubblico, mi vergogno ad avere questo individuo come ministro della Repubblica.

Anonimo ha detto...

se il dipendente pubblico è un lavoratore serio questo commento è superfluo, ma se non l'ho è, allora ce da vergognarsi veramente a commentare così.

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