venerdì 19 dicembre 2008

BERLUSCONI? UN FUNAMBOLO D'ECCEZIONE!


Forse sto riuscendo a rendermi conto perchè Berlusconi continua a crescere in popolarità: quell'uomo è un funambolo d'eccezione. Come ogni funambolo che si rispetti, lui riesce a suscitare suspance: un timore cioè misto ad ammirazione che imbambola la gente e gli consente di funamboleggiare nella massima libertà e disinvoltura.
Posto di fronte a lui Veltroni ha fatto finora la figura dello spettatore.

fra' Galdino

VOGLIAMO DAVVERO RAGGIUNGERE LA DISCARICA?

FOTO: BERTOLASO :::::::::::::::::::::::::::::::PARATORE >>>>>>>>

Si fa sempre più critica la situazione igienico-ambientale in tutto il territotrio degli ATO operanti nella fascia tirrenica della nostra provincia.
Le condizioni del territorio, rese preoccupanti dalle recenti piogge alluvionali, sono ora aggravate dal crescente accumulo di rifiuti in ogni angolo dei diversi centri abitati, dovuto all'impedimento di percorso per gli autocompattatori che devono conferire l'immondizia nella discarica di Mazzarrà Sant'Andrea.
La quale, ormai da oltre una settimana, è irraggiungibile per frane nell'unica strada di collegamento con la SS.113.
Si sostiene che ripetuti interventi per aprire un accesso alla discarica - unica nel raggio di centinaia di chilometri - sono risultati vani, per cui si ventila l'ipotesi che, per liberare il territorio dal rischio di trsformarsi in un'immensa pattumiera, si debba trasportare il pattume raccolto in altra discarica, quella di Siculiana, in provincia d'Agrigento. Un vero e proprio affare in negativo che renderebbe insostenibile il costo per gli Ato ME, costretti da questa necessità. Peggio, cioè, di quando, all'inizio della loro impresa, gli Ambiti Territoriali Ottimali, in attesa di potere fruire della discarica di Mazzarrà, hanno dovuto conferire la loro "merce" in quella di Motta Sant'Anastasia, in provincia di Catania; con conseguente aumento dei costi, che proprio in questo mese sono stati scaricati sull'utenza, con fatturazione a conguaglio.
Il presidente del Consiglio d'Amministrazione di Ato Me2, or non è guari, si lamentava delle difficoltà finanziarie in cui si dibatte l'Amministrazione da lui retta, a causa di inadempienze sia dei Comuni, sia di numerosi utenti evasori o ritardatari.
Figuriamoci, adesso che c'è la novità dell'impedimento alla discarica più vicina, se Andrea Paratore non abbia un diavolo per ogni capello - e forse in questo lo salva un po' l'incipiente calvizie -, ma non basta lamentarsi ritenendosi più servo che padrone di una situazione pesante, quando non si cerca di reagire severamente ricorrendo, se necessario, anche alla Magistratura, nei confronti di tutti gli inadempienti, che non sono soltanto i "portoghesi", cioè coloro che non pagano, ma anche i "renitenti", cioè coloro che sono riluttanti al dovere d'intervenire con urgenza ed efficenza per il rapido ripristino dell'accesso alla discarica isolata. Cosa che si dovrebbe fare con la stessa premura e cura con cui il signor Bertolaso s'è fatto in quattro per salvare Roma dall'esondazione del Tevere ed il Valentino dal peso della neve.

giovedì 18 dicembre 2008

LA POLITICA "VASSALLAGGIO" DELLA GROSSA IMPRENDITORIA


In ogni roomanzo che si rispetti c'è sempre almeno un eroe. E l'eroe può essere positivo oppure negativo. Un po' come nella vita dei comuni mortali.
Il Romeo che da sempre conosciamo è "positivo" e per lui, come per la sua Giulietta, ancora ci commoviamo.
Ora c'è una novità: proprio in questi giorni, è entrato in scena un "Romeo-negativo".
Tale almeno sembra essere, secondo recenti notizie di stampa, un grosso imprenditore, ritenuto al centro dell'indagine su un comitato d'affari, che finora avrebbe gestito illegalmente grossi appalti pubblici, nel Comune di Napoli.
Arrestato e sottoposto ad un primo interrogatorio, l'imprenditore Alfredo Romeo, nega ogni addebito, come d'altronde stanno facendo due esponenti della giunta Iervolino, due ex assessori, intanto agli arresti domiciliari, e i parlamentari Italo Bocchino (Pdl) e Renzo Lusetti (Pd), anch'essi coinvolti nelle indagini.
Come si vede - anche se è giusto tener presente che trattasi della prima fase d'un'indagine difficile e complessa, supportata finora soltanto da intercettazioni telefoniche - le vergogne emergenti sembrano tali da far credere che la vecchia tangentopoli non è ancora passata alla storia e non cessa d'infangare la nostra bell'Italia.
Dopo le vicende di Del Tuirco, che in Abruzzo nauseandoli ha allontanato dalle urne una buona metà di elettori; dopo i casi di Napoli e di Firenze, altri fatti infamanti stanno emergendo, per presunta corruzione, a Pescara ed in Basilicata, con nuovi "eroi-negativi", sotto le specie d'imprenditori, di amministratori locali e di politici di marca PD. E, da quel che appare, nasce la sensazione che sia tornata in piena regola la tecnica corruttrice dei tempi della prima repubblica. Con una sola differenza: che ai tempi della balena bianca e degli alleati socialisti, erano i politici a dettare le regole, mentre adesso ai nuovi politici tocca il sottomesso ruolo di vassalli, agli ordini - ovviamente graditi - degli imprenditori, che tengono in mano lo scettro di comando. Quindi, non solo vergogna, ma doppia vergogna.
Tuttavia, a ben riflettere, non dev'essere solo in periferia che il politico fa il lacchè alla lobby dei quattrini. Ed è forse per questo che monta l'indignazione della gente. Sdegno che oggi è stato raccolto in una nota dei presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, di fronte alla decisione del Governo di posticipare di 6 mesi l'entrata in vigore della class action.
"Questa legge, approvata durante la precedente legislatura - si legge nella nota - è stata prima rimandata dal Governo Berlusconi, con l'obiettivo di migliorarla; oggi, dopo che è stata peggiorata eliminando la retroattività, viene ulteriormente rinviata di altri 6 mesi. E' evidente che il Governo e la Confindustria vogliono rendere impossibile l'azione di risarcimento per i danni subiti dai cittadini nelle truffe Cirio, Parmalat, ecc, cercando di rimandare il più possibile l'attuazione della legge stessa. Ad essere danneggiati dall'atteggiamento del Governo sono i cittadini direttamente truffati e tutte le imprese che, nel mercato, operano nel pieno rispetto delle regole".
Ma se persino il governo è disposto a fare il vassallo, cosa di buono potrà mai sperare la gente comune?

Francesco Cilona

ORMAI E' FIATO PERSO: Niente prevenzione e neppure ...riparazione

buca n°1--------------------------------------------------buca n°2





Guardiamo queste due foto: riprendono lo stesso "soggetto", solo che la n° 1 è stata scattata una settimana fa, mentre la n°2 poco fa.
Il soggetto: una buca pericolosa per il punto in cui s'è formata: nella via Umberto Primo, all'altezza della stradella che porta a piazza Stazione vecchia - la cosiddetta forca caudina.
E' spuntata in seguito all'alluvione dell'11 dicembre, l'abbiamo segnalata subito, anche personalmente ai vigili urbani che stavano facendo ricognizione, è stata l'indomani - quindi con tempestività - "otturata".
In che modo sia stata"riparata", lo abbiamo constatato dopo qualche giorno: l'hanno fatto mettendoci un po' di terriccio ricoperto da un leggero strato di sabbione impeciato (ora sparso sul marciapiede), tanto che adesso possiamo constatarne le conseguenze.
Quella buca, come si può notare nella seconda foto, è in condizioni peggiori di prima e, siccome è inevitabile il passaggio su di essa, è un pericolo per le sospensioni delle auto. ma ancora più insidiosa se la si vuole evitare spostandosi sulla sinistra, essendo la strada stretta e prossima a quel pericoloso passaggio caudino, da dove spuntano continuamente mezzi d'ogni genere. Non parliamo inoltre della sua pericolosità per chi transita su motocicli: un ragazzo l'altro giorno, incappato in quel trabocchetto, soltanto per la sua prontezza non è finito sull'asfalto e da lì in ospedale. A questo punto che cosa resta da dire? Sarebbe fiato perso....continuare a recriminare.

fra' Galdino

mercoledì 17 dicembre 2008

LA CARTA PREPAGATA O SOCIAL CARD SARA' DAVVERO UNA BUFALA?


TRENTO. Doveva essere l’uovo di Colombo per combattere la crisi. La social card era stata presentata dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti come un aiuto concreto per i più poveri. Quaranta euro al mese per fare la spesa in negozi convenzionati. Alla prova dei fatti, però, è una beffa. Le Poste, che hanno il compito di consegnarla, dichiarano di averne date duecento in tutto il Trentino. E, a sentire i Caf, la situazione non migliorerà. Tutta colpa dei requisiti troppo restrittivi.
Le Poste italiane, alle quali va richiesta la tesserina blu, dichiarano di aver consegnato appena 200 social card in queste prime due settimane di distribuzione. E le tessere non possono essere ancora usate, dal momento che il Ministero è indietro con il caricamento dei soldi e visto che ancora mancano le convenzioni con i negozi in cui usarle. Difficoltà che spingono il segretario della Cgil Ruggero Purin a dire che «la social card è un bluff. Una beffa per la povera gente. . Potrà essere usata nei negozi che aderiscono al circuito Mastercard, sempre che abbiano firmato la convenzione. Il direttore provinciale dell’Inps Giuseppe Costantini spiega che, alla fine, i potenziali beneficiari saranno pochi. Cioè i pensionati che hanno un trattamento al minimo con le integrazioni sociali, il che vuol dire che non hanno altre fonti di reddito».
La tessera è destinata a pensionati con più di 65 anni con un reddito non superiore ai 6 mila euro all’anno o 8 mila, se hanno più di 65 anni. La tesserina blu è destinata anche a nuclei familiari con almeno un bambino con meno di 3 anni che abbiano anch’essi un reddito inferiore ai 6 mila euro all’anno. Ci sono una serie di altri requisiti che rendono quasi impossibile ottenere la carta, come spiega Raffaele Merlo del Caf della Uil: «La Social card è una porcheria. Solo fumo in faccia alla gente. Noi abbiamo ricevuto per fare il calcolo dell’Isee tanta gente che sperava di rientrarci, ma alla fine solo una trentina di persone ne avevano diritto. Questa mattina ho ricevuto due pensionati di più di 70 anni, che hanno un reddito di 7.500 euro. Non rientrano nei requisiti perché sono inquilini Itea. Ci sono una serie di cavilli che impediscono di ottenere la card. Innanzitutto è riservata solo ai cittadini italiani, ma poi basta avere un decimo di un box per perderne il diritto». Ferruccio Morandi, responsabile del Caf Cgil, rincara la dose: «Per aver diritto alla Social card bisogna proprio abitare sotto i ponti. Abbiamo inoltrato un centinaio di pratiche, ma in tutto il Trentino, alla fine i beneficiari saranno poco più di 300».
(17 dicembre 2008) Da :L'Espresso
Ciò avviene nel Trentino: Probabilmente in Sicilia, di "aventi diritto", ce ne saranno di più, per un semplice motivo: che i poveri veri o fasulli, qui non mancano.

LA SOCIAL CARD E L'ANZIANO SIGNORE . Tremontiana avventura in un supermercato di Barcellona


Questo è successo nella nostra città, e non dev'essere stato un fatto isolato.
Stamattina un anziano signore, lietissimo d'avere ottenuto la social-card, ma ancora di più gongolante perchè sapeva che in essa venivano accreditati ben 120 euro, spettanti per gli ultimi tre mesi dell'anno uscente, s'è presentato in un supermercato di Barcellona e, con gli occhi brillanti per la voglia e il cuore pieno di gratitudine per chi quella voglia gli consentiva, si è attrezzato di carrello e, girando per i vari reparti, ha fatto incetta di pasta, frutta, marmellate, detersivi, birra, biscotti, cioccolato, dentifrici, lamette, insomma di tutto ciò che sempre aveva desiderato e che ora gli veniva concesso in vista del Santo Natale.
Insomma al giulivo anziano signore sembrava quasi d'essere diventato il Babbo Natale che finalmente una volta tanto può pensare a sè stesso.
Col carrello colmo di tutto quel bendiddio si è messo in fila dietro la cassa e, giunto il suo turno, ha aperto il portafoglio per estrarre con meticolosa cura la carta elettronica - cosa nuova per lui - e ha atteso che la cassiera passasse la merce sotto l'occhio elettronico.
Uno, due ,tre , quattro... sembrava che non finisse mai di prezzare. La ragazza, finalmente, ha guardato il totale: Settantaquattroeuro e 2o centesimi.
L'anziano signore allungando la mano leggermente tremula le ha porto la social-card, la cassiera l'ha infilata nell'apposito aggeggino, ha atteso un attimo per la conferma....ma ecco la sorpresa.
"Mi dispiace, ma qui risulta che non ci sono soldi"
Evidentemente Tremonti non aveva ancora provveduto a caricare il "suo" special bancomat. Immaginate quanto cocente possa essere stata la delusione di quel signore, che, non avendo altra disponibilità di denaro per tutta quella spesa, ha dovuto rinunciare a quanto aveva prelevato.
Ma non è stato lui soltanto a sentire l'amarezza di quella delusione.
"Credetemi - ha confessato poi la cassiera - a momenti mi veniva da piangere di fronte a quella sconsolante vicenda".

SI AVVICINANO LE FESTE E I LAVORATORI DELL'IDRAULICO FORESTALE ATTENDONO ANCORA I SALARI DA OTTOBRE


"Ha generato profondo malcontento tra i 70 Lavoratori stagionali, del comparto idraulico forestale del bacino del Longano – II Distretto- la non erogazione dei salari dei Mesi di Settembre, Ottobre e Novembre." Comincia con questa amara considerazione un comunicatto emesso oggi dal responsabile della Camera del Lavoro di Barcellona, Salvatore Chiofalo, che sta seguendo la carente situazione dagli "stagionali" della zonaL"Le festività natalizie - prosegue il sindacalista sono alle porte e di retribuzioni nemmeno l’ombra. L’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste e l’Azienda Foreste Demaniale a distanza di quattro mesi dall’instaurazione del rapporto di lavoro non è in grado di rassicurare le maestranze in ordine all’erogazione delle mensilità maturate. Le responsabilità sono tutte del governo regionale il quale con colpevole ritardo ha approvato la variazione di bilancio per assicurare la necessaria copertura finanziaria".
"All’ingiustizia sociale di essere lavoratori precari con modestissimi redditi - soittolinea Chiofalo - si aggiunge l’altra ingiustizia riconducibile alla scarsa considerazione di chi dovrebbe produrre atti di governo in attuazione, tra l’altro, agli impegni assunti con le organizzazioni sindacali di categoria". La CGIl assicura che si mobiliterà, ai vari livelli provinciali e regionali, affinché nel più breve tempo possibile i richiamati lavoratori braccianti agricoli del settore forestale percepiscano i salari maturati senza ulteriori ritardi.

PER NATALE NON PIU' CEPPI, MA SPAZZATURA TANTA



In illo tempore...Non è questo l'inizio d'un brano del Vangelo, anche se si comincia...parlando di feste. A quei tempi - non tanto lontani - le maggiori festività erano caratterizzate da qualcosa di tradizionalmente caro: per il Corpus Domini, si ergevano altari e altarini nelle strade dei diversi quartieri, in cui passava in processione il SS Sacramento; per Natale, oltre al presepio e all'albero di nordica tradizione, si usava accendere il ceppo. Adesso, diciamo per il Natale che s'avvicina, si prepara certamente il presepio e si addobba l'albero natalizio, ma i ceppi, se qualcuno ancora l'accenderà, saranno rarissimi, perchè pericolosi. E allora al loro posto che ci è stato preparato? Lo vediamo tutti: bellissimi enormi cumuli di spazzatura, ogni giorno crescenti in abbondanza, puzzolenti, inevitabilmente insistenti per l'impossibilità d'essere smaltiti in una discarica divenuta inaccessibile a causa delle recenti piogge, che hanno fatto franare l'unica strada percorribile. E questo originale quadro natalizio, che ci accosta ad un panorama prettamente napoletano, probabilmente durerà a lungo, con grandissimo disagio per tutti, e soprattutto per i luoghi di cura, costretti ad accumulare i rifiuti nel proprio ambito. Pare che si stiano incontrando notevoli difficoltà nell'opera di ripristino della transitabilità nella strada per la discarica di Mazzarrà Sant'Andrea e che ci sia la prospettiva di dovere ricorrere per il conferimento dei r.s.u ad una discarica molto distante, con conseguente maggiore dispendio di denaro, come avvenne all'inizio del 2005. Ma, di soldi, ce ne sono così pochi che non si può sapere se quest'altra via sia...percorribile.

fra' Galdino

QUALCUNO HA ACCECATO IL PICCOLO POLIFEMO

FOTO:I due specchi, nelle due fasi descritte


E' trascorsa poco più di una settimana, da quando in un post segnalammo la presenza, nel viale Europa, - la strada adiacente al rilevato ferroviario - che l'unico specchio-visore esistente, all'altezza dello sbocco di via Scodella, era stato manomesso: spostato nella sua angolazione era stato tuttavia lasciato integro. Mentre prima era inadatto, adesso quello specchio è diventato inservibile, essendo stato vandalicamente frantumato. In sua memoria resta il paletto di sostegno di un'orbita accecata.

LA NEBBIA E I MIEI SOGNI

FOTO:Dietro queste case di norma si stagliano
i colli di Barcellona, oggi completamente nascosti >>>>>>>

Una fitta nebbia è calata stamattina, verso le dieci e un quarto, sulle nostre montagne e colline.
Una gigantesca nube, dopo essersi collocata lungo la fascia pedemontana, rapidamente s'è distesa verso le cime fino a coprire l'intera catena.
Ad essere inghiottito, dopo i poggi più bassi, l'ormai familiare Colle del Re, che tante volte mi sarebbe piaciuto scalare, se ovviamente ne avessi avuto l'opportunità e la capacià.
Solo una volta, l'anno scorso, sono salito da quelle parti a bordo del fuoristrada di Antonio, percorrendo fino ad una certa altezza le trazzere tracciate dalla Forestale.
A pensarci bene, adesso non saprei dire se quello che sto ricordando è veramente accaduto o se inveve è frutto di un sogno.
Comunque, che abbia sognato più di una volta di curiosare dietro la catena di colli peloritani che limitano il nostro territorio è vero.
E questo sogno ricorrente credo che sia frutto del desiderio e della curiosità di sapere che vita c'è da quelle parti.
Dai miei dati onirici, risulterebbe la presenza di qualche casale, di ovili, di pascoli: insomma di un ambiente bucolico che probabilmente non esiste.

martedì 16 dicembre 2008

A BARCELLLONA POZZO DI GOTTO UFFICI POSTALI TRASFORMATI IN BOLGE

FOTO : Gli utenti devono attendere fuori, tanto è pieno l'nterno
SOTTO:Sportelli senza personale, nonostante l'affollamento


Sinceramente, non trovo più un "epiteto" con cui "qualificare" le Poste Italiane, ed in modo particolare il servizio che qui, nella nostra città, esse ci offrono.
Più che offerto direi che è sofferto il servizio che l'utente riceve da questa Amministrazione, la quale, nata per venire incontro al pubblico, va contro il pubblico, visto che lo tratta come pezza da piedi.
Stamani, personalmente, in qualità di utente, assieme a centinaia di persone - oltre 500 tagliandi di presenza staccati dalla macchinetta - ho dovuto patire un'attesa di ben cinque ore per potere riscuotere la pensione: avevo un numero relativo basso (95) prelevato dalla macchinetta distributrice alle ore 8,17, e mi sono sbrigato alle ore13,12. qundi appena cinque minuti in meno delle cinque ore d'attesa di cui sopra ho detto.
Per servire un pubblico composto da sì numerosa gente, sapete quanti sportelli erano aperti alla postazione A? Due soltanto. E capirete con quanta fatica e quanta abnegazioone gli addetti abbiano dovuto affrontare la marea di gente, accumulatasi in questa occasionre particolarmentedifficile a causa dell'ormai prossima scadenza della seconda rata ICI.
Stavolta non posso davvero fare a meno di benedire il nostro caro Berlusconi: per averci tolto finalmente questa camurria dell'ICI. E' stata finalmente l'ultima trance da pagare, ovviamente parlo dell'ICI per la prima casa. Speriamo che non sopraggiunga qualche improvviso atto di resipiscenza, per cui - senzamaiddio - si torni a pagare quell'odiosa imposta.
Grazie Cavaliere.
P_S:Mi hanno riferito che la situazione registrata nell'ufficio postale di via Roma non è stata la sola verificatasi a Barcellona, perchè non minore folla ci sarebbe stata a Pozzo di Gotto e in altri uffici periferici.

LA REFEZIONE SCOLASTICA DIVENTA UN MITO A BARCELLONA: Conferenza stampa sindacale sulla vertenza del personale

FOTO: i sindacalisti Salvatore Chiofalo e Roberto Isgrò

Stamani, nella sede della Camera del Lavoro di Barcellona, i responsabili della Cgil, Salvatore Chiofalo, e della Cisl, Roberto Isgrò , hanno illustrato ai rappresentanti della Stampa le ragioni della vertenza che, in atto, sta coinvolgendo il personale che dovrà operare nella refezione scolastica.
"Nonostante la costante mobilitazione del Sindacato e delle Maestranze - fanno notare i sindacalisti - il servizio di refezione scolastica ancora non parte. Il Consorzio Glicine di Bagheria, Ditta aggiudicataria del servizio, ha comunicato ai lavoratori che l’avvio potrebbe avvenire dopo le festività natalizie, con un ritardo di almeno quattro mesi dall’inizio dell’anno scolastico".
"All’amministrazione Comunale - polemizzano i relatori - non sono bastati diciotto mesi, da quando sono state previste le somme in bilancio, per arrivare all'aggiudicazione e all'avvio del servizio."
Giunti finalmente all'aggiudicazione, "essa è stata assegnata al costo di € 3,23 più IVA su un’offerta, del Comune, di € 4,55 più IVA da erogare all’Azienda appaltatrice per ogni pasto servito. Da tale somma, detratte le spese generali dell’Impresa, è stato previsto che i costi relativi all’acquisto dei generi alimentari, della cottura dei cibi e della somministrazione si aggirano complessivamente intorno a € 2,20. Appare tutto irrazionale e irragionevole il solo fatto che si è inteso risparmiare sul cibo da somministrare ai bambini delle scuole materne, delle scuole elementari e agli studenti delle medie."
Intanto, prosegue la conferenza stampa, "la retribuzione oraria netta, proposta dalla Ditta appaltatrice ed accettata dal Comune, da erogare ad ogni dipendente, si aggirerebbe, al netto, intorno alle € 3,70 per ogni ora di prestazione. Ciò avverrebbe in palese violazione all’art.7 del capitolato di appalto e per questo CGIL – CISL e UIL abbiamo inviato al Sig. Sindaco, in data 4.12.2008, una nota con la quale si invita a fare applicare alla Ditta aggiudicataria dell’Appalto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo alla ristorazione collettiva, il quale prevede, tra l’altro, livelli salariali a favore dei dipendenti di circa il 20% in più rispetto ad un C.C.N.L. proposto dalla medesima Azienda appaltatrice applicabile alle soc. Coop. che svolgono attività di pulizie e servizi in genere. Su richiesta di CGIL-CISL e UIl è stato convocato, da parte dell’Ufficio Provinciale del Lavoro e della Massima Occupazione, un incontro per giorno 18 a Messina a cui sono invitati i sindacati medesimi, il Sig. Sindaco del Comune di Barcellona P.G. e il Consorzio Glicine, per chiedere, nella medesima sede istituzionale, il rispetto del contratto di lavoro di categoria, nella parte riguardante i livelli occupazionali e nella parte riguardante il salario secondo, come previsto dal richiamato capitolato di appalto".
I sindacalisti hanno ricordato che lo scorso anno scolastico per responsabilità tutte dell’amministrazione comunale il servizio di refezione scolastica è stato effettuato solo per i mesi di Marzo , Aprile e Maggio e che i genitori si sono visti costretti ad arrangiarsi alla meglio ed in qualche scuola con la stipula di convenzioni a proprie spese per garantire ai propri figli la possibilità di poter consumare il pasto. Anche quest’anno all’orizzonte c’è grigiore , visto che ancora, dopo tanto tempo a disposizione, sono in corso i lavori di rifacimento e sistemazione, da parte del Comune, dei locali per la preparazione, la cottura dei cibi e la loro dislocazione".

lunedì 15 dicembre 2008

RENATO BRUNETTA E LE DONNE DESIDEROSE DI...CONCILIARE


FOTO: Le sen. Franco; Bugnano; Carlino.



Stavolta il ministro Brunetta rischia di farsi un autogoal.
Con il pretesto di dovere equiparare le regole per il pensionamento tra l'uomo e la donna, onde evitare discriminazioni tra i due sessi, d'altronde già sotto la scure dell'Unione Europea, ha annunciato nei giorni scorsi che porterà l'età di pensionamento per le donne a sessantacinque anni, in maniera che sia equiparato a quella della messa in quiescenza degli uomini.
Così facendo - ha spiegato il ministro della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione - risparmieremo un bel gruzzolo di milardi da potere destinare all'aumento dell'occupazione giovanile.
Secondo il prof. Renato Brunetta, che s'intende d'economia e si definisce di "sinistra in un Governo di destra", il suo ragionamento creativo non farebbe una grinza, forse come non fece una sola piega quello del ministro Tremonti quando inventò la formulla della finanza creativa. Dicevo che Brunetta rischia l'autorete, perchè s'è messo a difendere una rete troppo grande per lui: quella dell'equiparazione sostanziale dei diritti dei due sessi.
Cioè s'è messo a fare il furbo con chi?
Con le donne.
Non ricordando che "la donna ne sa una più del diavolo".
E a saperne parecchio stavolta sono addirittura tre donne, che cogliendo l'occasione propizia dell'apertura alla lotta contro la discriminazioine, si sono fatte avanti per lanciare proposte, prettamente femminili, per un'effettiva parificazione dei diritti tra uomo e donna.
La prima sfida l'ha lanciata il ministro delle pari opportunità del cosiddetto governo ombra, la senatrice Vittoria Franco che, dicendosi d'accordo con la proposta dell'equiparazione dell'età di pensionamento, in una lettera aperta, ha avanzato un progetto tutto femminile, che prevede misure aggiuntive in grado di favorire la conciliazione tra il lavoro - identico in tutto a quello dei maschi - la maternità e la carriera, in maniera che la maternità non diventi d'ostacolo al lavoro e alla carriera e viceversa. Perchè il vero problema consiste in questa piccola diversità, esistente tra l'uomo e la donna .
Dello stesso parere e ugualmente disponibili a fare propria la linea dell'equiparazione tracciata da Brunetta, si dicono le senatrici d'Italia dei Valori, Patrizia Bugnano e Giuliana Carlino, secondo cui:
"il problema non è quello dell'età pensionabile, messo avanti per risparmiare moneta, visto che prima o poi dovremo adeguarci alla sentenza della Corte di giustizia europea, bensì quello di dare alle donne la possibilità di svolgere il proprio lavoro in modo più sereno, cioé con la garanzia di effettiva parità di trattamento e usufruendo di tutti i servizi sociali necessari per conciliare tempi di lavoro e di cure familiarì".

fra' Galdino

ALLA "CORDA" ALCUNI SCRITTI DI BARTOLO CATTAFI


Sabato, 20 dicembre, alle ore 18. nel salone della Corda Fratres, Mirella Genovese presenterà il volume "LE ISOLE LONTANE", scritti di Bartolo Cattafi, a cura di Nino Sottile Zumbo. Editore: Giovan Battista Magno. Introdurrà Paolo Maccari.

CLIC HERE FOR ZOOM^

ANCORA CHIUSE LE SCUOLE E MOLTI PROBLEMI DA RISOLVERE IN VISTA

FOTO:la parte crollata del cimitero (vista dalla strada e dall'alto)
Sotto: la scuola disastrata e il cortile infangato


Restano ancora pesanti i disagi conseguenti all'alluvione dei giorni scorsi, che ha messo praticamente "in ginocchio" l'intero territorio di Barcellona Pozzo di Gotto.
Le ferite inferte dall'ecce
zionale durata della pioggia e del vento, sono ancora vive pur a fronte di numerosi interventi d'urgenza, effettuati un po' da tutti per liberare i posti resi critici dalla fanghiglia e dai detriti. Restano tuttavia ancora grossi danni nelle strade, nei torrenti e nelle saie, nelle abitazioni con cantinati letteralmente inondati, negli edifici scolastici, nel cimitero monumentale di Sant'Anna.
Per il permanere di questo stato d'emergenza, il sindaco Nania, sulla base di relazioni dell'Ufficio tecnico comunale competente (VII settore), e del Comando dei Vigili Urbani, ha ritenuto opportuno procedere con la maggior cautela possibile. In
tanto, dopo una prima ordinanza con cui aveva provveduto alla chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, in considerazione del permanere di uno stato di difficoltà e di pericolosità oggettive, ha deciso di reiterare la chiusura di tutti gli edifici scolastici - compresi quelli presi in affitto - per altri due giorni (lunedì 15 e martedì 16 dicembre), Nella seconda ordinanza, emessa ieri, il dott.Nania ha tenuto presente la relazione del comandante della Polizia Municipale, secondo cui "a seguito di un sopralluogo effettuato nel territorio comunale, risultano, in alcune strade ad alta densità veicolare - peraltro in parte percorse dagli scolabus comunali - situazioni critiche derivanti dalla presenza di detriti, di fango provenienti dallo straripamento di saie vicine al centro e alle zone periferiche, nonchè numerose frane nelle vie d'accesso alla città che hanno ristretto la carreggiata, e ancora la rottura di un tratto di muro di contenimento del torrente Longano, adiacente alle abitazioni, che rendono molto difficoltoso e/o pericoloso il raggiungimento delle sedi scolastiche". La chiusura protratta per oggi e domani, riguarda anche gli edifici delle scuole superiori, che sono di competenza della Provincia Regionale, i cui uffici devono espletare i controlli necessari a consentire il rientro a scuola.
Intanto, il plesso della scuola elementare di via Destra Longano ( già carente prima dell'alluvione e ora ridotto in condizioni disastrose ) è diventato inutilizzabile e ciò crea il problema del trasferimento di quelle classi, presso altro edificio. Altro problema grosso - da affrontare e risolvere con la massima sollecitudine - è quello determinato dal cedimento di un contrafforte che ha fatto franare sulla strada per San Paolo una parte del cimitero con un'intera fila di tombe. E' il secondo caso del genere, che postula l'esecuzione immediata di un lavoro riparatorio da eseguirsi, oltre che urgentemente, con grande competenza, al fine di evitare il ripetersi d'un fatto così grave.

domenica 14 dicembre 2008

LE PERLE DI DELTURCO E DI BOSSI


"Quasi quasi - dice Del Turco, l'ex governatore d'Abruzzo, costretto a dimettersi, lo scorso luglio, perchè arrestato per presunte tangenti nella sanità privata - mi viene voglia di tornare a fare politica". E con ciò apre la possibilità di candidarsi alle prossime europee con il Popolo della Libertà. Evidentemente D.T. crede di trovare affinità ambientali in quel Partito.
D'altronde in quello che fu il suo partito (il PD) non riuscirebbe più a starci, anche se glielo consentissero, tanto grande è la delusione che gli ha trasmesso il comportamento di Veltroni, che in tutta la sua brutta vicenda non s'è fatto sentire neppure una volta per confortarlo.
Di Veltroni pensa così bene che è convinto della "sua" sconfitta alle odierne elezioni regionali d'Abruzzo.
"Veltroni - sostiene Del Turco - perderà sicurammente in ogni caso: sia nel caso che vinca il candidato del Pdl (Chiodi), sia nel caso in cui dovesse vincere il candidato PD-IdV (Costantini), per il semplice fatto che il vero artefice della vittoria sarebbe Di Pietro". Quindi - secondo Del Turco - eventuali meriti andrebbero a Di Pietro, mentre tutti i demeriti cascheranno addosso a Veltroni".

=====================================================


La modifica della Costituzione, nel modo minacciato da Berlusconi - "La faremo con la sola nostra maggioranza e la sottoporremo alla volontà del popolo supremo."- non piace a Bossi, il quale si lamenta che, così dicendo, il leader concede alle minoranze l'alibi per negare la possibile collaborazione nella riforma federalistica, che è quella che sta più a cuore alla Lega: "Diciamo la verità: noi avevamo ricucito con la sinistra, cercando con grande tenacia il dialogo. Poi Berlusconi ha annunciato che non avrebbe mai più parlato con l'opposizione, e loro, quelli del Pd, hanno preso la palla al balzo".
"Non dimentichiamo - dice Bossi - che, a causa del regolamento del Senato, l'opposizione ha un potere enorme".
"Hanno fatto capire che dopo queste uscite del presidente del Consiglio si sarebbero attenuti strettamente al regolamento del Senato. E siccome ogni emendamento può essere illustrato, siccome ogni singolo parlamentare può parlare per tanto tempo, è chiaro che se si va avanti così la discussione sul federalismo si ferma almeno per qualche mese".
Comunque Bossi, che è un furbacchione, crede di potere miticare il comportamento di Berlusconi e s'è sentito con lui per questo, e alla fin fine cerca di minimizzarne la virulenza facendo intendere alle opposizioni di essere
"convinto che Berlusconi quelle cose le abbia dette un po' così".
"Non ci crede neppure lui che il dialogo con l'opposizione vada interrotto. È che a volte quando ti sparano addosso, quando ti attaccano pesantemente sul piano personale, come ha fatto l'opposizione, i nervi possono saltarti".
E adesso i nervi, a Berlusconi, glieli metterà a posto il senatur?

PRESENTATO AL PUBBLICO IL LIBRO DI FILIPPO IMBESI SU: "TERRE, CASALI E FEUDI NEL COMPRENSORIO BARCELLONESE"


foto: Filippo Imbesi (sx) Padre Alessio(dx)


Ad un pubblico attento e particolarmente interessato, ieri sera, nell'auditorium Vecchia Stazione di Barcellona, è stato presentato il libro "Terre, Casali e Feudi nel comprensorio barcellonese" di Filippo Imbesi.
Al tavolo, accanto all'autore, erano presenti i due relatori- Padre Alessio Mandanikiotis, Archimandrita di rito ortodosso della provincia di Messina, e il prof. Daniele Macris, della Comunità ellenica dello Stretto - nonchè i moderatori Quattrocchi e Italiano.
Dopo il saluto dei sindaci di Messina e Barcellona e del presidente della Pro Loco "A.Manganaro", introdotti dai moderatori, sono intervenuti i due relatori, per focalizzare alcuni argomenti di notevole rilievo a supporto della utilità dell'opera di ricerca e di sintesi svolta dall'autore del libro. Padre Alessio ha messo in rilievo lo stato di superficialità in cui generalmente finora si è svolto l'impegno degli storici locali nella ricerca intesa a fare affiorare le radici, non solo della città di Barcellona Pozzo di Gotto, ma di numerosi altri centri del Messinese, radici che - a suo giudizio- non possono che affondare in quella civiltà da cui è scaturita la sicilianità greca. "Purtroppo - ha detto Mandanikiotis - ignoriamo l'immenso patrimonio che è a base della nostra identità culturale, ed è legato a quella ricca fioritura monastica di origine greca che lo salvaguardò dall'usura del tempo e dai burrascosi eventi del periodo medievale. Il Padre non ha potuto fare a meno, per l'occasione, di accennare alle cause del lento ma inesorabile declino di una sì importante istituzione religiosa, rintracciabili nello scontro tra grecità e latinità romana, che - per fare un esempio , come spiegherà successivamente il prof. Macris- ridusse la presenza greca a Messina, dalle 40 parrocchie di prima del terremoto del 1908 allo stato di "piccola minoranza non in grado di avere - come ha detto amaramente l'Archimandrita - una piccola stanza dove riunirci"
Il prof. Daniele Macris, approfondendo l'argomento, è entrato nello specifico, collegandolo al contenuto del libro d'Imbesi, con particolare riferimento alle realtà storiche del monachesimo locale (Monastero di Gala) che, come risulta dalle ricerche dell'Autore è una delle più importanti realtà del periodo normanno in Sicilia.
"La presenza dei monaci nel nostro territorio - ha precisato il relatore - deve considerarsi endogena e non esogena". Dopo avere accennato alle tensioni dei periodi greco e normanno, che non consentirono agli abitanti del nostro territorio di trovare un collante unificatore, tanto da far privilegiare stanziamenti rurali piuttosto limitati (casali), il prof. Macris s'è soffermato sulla qualità tecnico scientifica che caratterizza il lavoro certosino fatto da Filippo Imbesi, esprimendo il proprio compiacimento per la precisione ed efficacia del metodo adottato, che consentirà sicuramente alle tessere del mosaico componente il libro di costituire fonte e stimolo per ulteriori ricerche.
Ha concluso l'incontro l'intervento dell'Autore, che ha proiettato e commentato alcuni dei documenti che corredano il libro.

Francesco Cilona

QUANTE PAROLE BUTTATE AL VENTO: ECCO COME I NOSTRI AMMINISTRATORI CI HANNO SEMPRE ASCOLTATO

In occasione dell'incontro del Governatore Lombardo coi sindaci della fascia tirrenica disastrata dal nubifragio dell'11 dicembre u.s., il capo dell'amministrazione comunale di Terme Vigliatore, Cipriano, ebbe a toccare il grave problema preesistente del collegamento con il centro limitrofo di Barcellona - ed ovviamente con tutto il territorio al di là del torrente Patrì -; problema creato dalla distruzione del ponte tra Marchesana e Cantoni e dalla vacillante esistenza dell'inadeguato ponte Termini. Tale ineluttabile segnalazione costituisce un inevitabile richiamo della nostra memoria che ci riporta a quanto abbiamo scritto su questo blog in data:

lunedì 30 luglio 2007

IL PONTE DEI GUAI


pontetermini >>>>>>>>>>>>>>


"Nella nostra provincia ci sono due comuni limitrofi, Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore, che, per quanto importante sia la loro contiguità, da anni ormai sono in situazioni di disagio per l'inadeguatezza del collegamento viario. L'esistenza del torrente Patrì, che fisicamente divide i due importanti paesi, da quando le mareggiate hanno distrutto il ponte della "litoranea", è diventata un dramma per quanti, percorrendo la Strada Statale 113, devono passare, nei due sensi, dall'uno all'altro centro. L'unico "budello" di collegamento rimasto è il vecchio "ponte Termini", naturalmente stretto ed in condizioni di precarietà, e tale da non consentire l'incrocio di mezzi pesanti. Da anni si attende che l'Anas, cui spetta la competenza, intervenga per il miglioramento della situazione, così come ha fatto - solo dopo tante proteste, invero - per il ponte di Merì,sul torrente Mela. Pare che siano stati fatti sopralluoghi e studi tecnici per venire incontro a tanta esigenza, ma gli anni sono trascorsi senza che balenasse uno straccio di risultato. Ciò sarebbe giustificato dal fatto che non esisterebbero strade alternative di raccordo tra i due comuni, nel momento in cui si dovesse lavorare per il consolidamento e allargamento dell'attuale ponte. E così, con una scusa e con un'altra, si continua a sonnecchiare, sia per la ricostruzione del ponte sulla litoranea, sia per il miglioramento di ponte Termini. I signori amministratori di entrambi i Comuni farebbero bene se unissero forze ed intenti per fare intendere a chi dovere che Barcellona e Terme non possono e non devono essere trattatti come paesi da terzo mondo".

Informazioni personali

La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
Questo blog non va considerato testata giornalistica: poichè i suoi post non vengono aggiornati con cadenza periodica e preordinata, non può costituire prodotto editoriale, ai sensi della legge n.62 del 7.3.2001. L'autore si dichiara non responsabile per i commenti ai vari post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non vanno addebitati all'autore, neppure quando vengono formulati da anonimi o criptati. Le immagini pubblicate, quando non sono di proprietà dell'autore, sono procurate con licenza di pubblico dominio o prese liberamente dalla rete. Nell’eventualità che qualcuna violasse i diritti di produzione, si pregano gli interessati di darne comunicazione a questo blog perché si provveda prontamente alla cancellazione.