sabato 6 dicembre 2008

Successo dell'incontro culturale organizzato dal centro " Nino Pino Balotta"



La proiezione d'una parte del film "Il Delitto Matteotti" di Florestano Vancini ha fatto d'apertura alle interessanti relazioni, tenute stasera , al Liceo "Valli", da tre docenti universitari, in un incontro culturale col pubblico, organizzato dal Centro Studi "Nino Pino Balotta" di Barcellona.
Svoltosi nell'aula magna del Liceo classico "Valli", l'incontro si è sviluppato attorno a tre argomenti , che concatenati hanno consentito di inquadrare un periodo storico dalle radici del Fascismo ai nostri giorni.
L'analisi sulle origini del Fascismo, proposta dal prof. Antonio Catalfamo, con un excursus storico-letterario, ha fatto emergere le complicità del velleitarismo borghese e di certi altri noti movimenti pseudoliberisti che,incoscienti produttori di una miscela esplosiva, hanno fatto deflagrare la violenza fascista. partendo dalla quale s'è creduto di potere fare un riferimento alla situazione attuale, dove il rischio d'un nuovo autoritarismo è piuttosto subdolo, abbozzato in una serie di tentativi di delegittimazione della Costituzione e di svuotamento degli istituti più importanti: parlamento, scuola, magistratura.
Il prof. Giuseppe Amata, nel confermare l'esistenza di un tale pericolo involutivo, ha preso spunto per avviare e approfondire l'argomento di maggiore attualità: la crisi finanziaria e il risveglio dell'autoritarismo governativo. Ampia e puntuale la sua esposizione sulle origini e la natura dell'attuale crisi finanziaria, già in procinto di trasformarsi in un'irreversibile crisi economica. Il professore, che è ordinario di materie economiche all'università di Catania, ha spiegato il meccanismo del processo capitalistico facendo riferimento alla concezione marxista del fenomeno, che praticamente per sua stessa natura non può che generare fasi critiche, come quella attuale ed altre registrate nel XX secolo.
E' la stessa funzione del capitale che , identificando la propria finalità col profitto, porta necessariamente a fasi critiche che, per essere affrontate e risolte,esigono interventi drastici, come le guerre, e contraddittori al liberismo, come l'autoritarismo governativo e gli interventi dello Stato. Poichè s'è parlato di crisi e di Stato, non poteva mancare l'aggancio con la "crisi" che ormai da tempo attanaglia la nostra Costituzione,.Il prof. Federico Martino, ordinario di Storia del Diritto all'Università di Messina, nel suo intervento, ha fatto notare come, a sessant'anni dalla sua nascita, la Costituzione Italiana riveli delle crepe che, da vent'anni a questa parte, la stanno portando verso il suo svuotamento. Fortunatamente, alcune delle sue principali caratteristiche non sono state ancora intaccate, ma i tentativi per neutralizzarle non mancano. Il relatore ha messo in risalto l'originalità del testo, nato in un periodo in cui apparve necessario il passaggio dalla concezione borghese, che poneva al centro dell'attenzione il cittadino, a quella democratica e sociale, che ha posto come soggetto del nuovo impianto costituzionale il lavoratore, con la propria dignità umana postulante il diritto al salario, alla salute, all'effettiva uguaglianza sociale. Diritti che, purtroppo, negli ultimi tempi, al pari della stessa Costituzione, sono stati lentamente logorati , mediante la modifica della struttura del governo, il mutamento del sistema elettorale e il tentativo di delegittimare il parlamento e l'opposizione.

Francesco Cilona

INTERNET NON HA BISOGNO DI CENSORI, CATONE QUINDI NON PORTI CAVILLI AL PROSSIMO G8

NELLA FOTO: IL SENATORE VINCENZO VITA (pd)

Nei giorni scorsi abbiamo più di una volta parlato dell'ultima "sparata" del nostro leader, che pare soggiaccia alla tentaziione di mettere un qualche piccolo bavaglio al grande Web, che tanti di noi sta attualmente catturando. Ha infatti annunciato che, al prossimo G8, presieduto proprio da lui, farà una sua proposta per la regolamentazione di Internet.
Conoscendo le sue tendenze in fatto di mezzi di comunicazione, non sono in pochi coloro che sospettano la possibilità di qualche sgradita sorpresa.
Nella speranza di renderci conto se i ventilati timori possono avere qualche fondamento, ci siamo messi alla ricerca di chiarimenti.
Crediamo di averli trovati in una nota del senatore Vincenzo Vita, membro della Commissione Cultura e Vigilanza.
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Scrive il parlamentare PD: "Internet non ha bisogno di censure e tanto meno di regolamentazioni, perché per sua natura si autoregola.
Su questa materia intendo presentare un'interrogazione per capire cosa il presidente andrà a dire.
Evidentemente ha una concezione proprietaria di tutti i sistemi di comunicazione e immagina un sistema di norme concepito in analogia con quanto avviene per qualunque testata. Tuttavia, con Internet non è così: non c'è uno spazio, un luogo in senso classico dove esercitare una forma di pressione o di condizionamento. Soprattutto, non funziona, è una forma libertaria di comunicazione.
Il grande tema delle regole su Internet, che ci sono e di cui si dibatte è quello di come garantirsi nei confronti dei reati più gravi, come pedofilia e terrorismo, ma non è certo quello di mettere bavagli o censure: sarebbe politicamente grave oltre che tecnicamente impossibile.
L'impossibilità si esplica nello sciopero virtuale dei cibernauti, che già nei loro blog, siti e spazi "liberi" fanno a gara per esprimere pareri, timori e paure nei confronti di una regolamentazione inconcepibile per quelli che Derrick de Kerckhove definisce i Digital Natives.
I Nati Digitali non affidano più i loro segreti al diario: li condividono con gli altri attraverso la pubblicazione di se stessi su siti come MySpace. Pubblicano tutto: gusti, paure, amici, speranze
Obama è entrato in connessione mondiale, attraverso siti come facebook; ha presentando la sua campagna sotto forma virtuale facendo di internet uno strumento più evoluto di democrazia.
Perché regolamentare l'autoregolamentabile?
Insomma, il Presidente del Consiglio si deve mettere una mano sulla coscienza: non si può telefonare ad internet come fa ad Emilio Fede.*

venerdì 5 dicembre 2008

BRUNETTA, UNO DEI 20 NUOVI EROI DEL MONDO




L'humour inglese non sempre fa sbellicare dalle risa. Ma stavolta, quello che ci propone l'autorevole settimanale "Monocle", (a briefing on global affairs, business, culture & design, pubblicato a Londra) fa veramente scompisciare. Il diffusissmo magazine britannico, nel suo ultimo numero, se n'è uscito con una trovata degna del migliore principe De Curtis, in arte Totò, pubblicando una galleria di ritratti di personalità operanti in politica, cultura, musica, disign, di cui il mondo vorrebbe sentire parlare più spesso nel 2009. Sono i 20 nuovi eroi nel mondo, scelti accuratamente su segnalzione dei corrispondenti di vari Paesi, di cui uno italiano. E sapete chi è il nuovo italico eroe? Niente popò di meno che...il ministro Renato Brunetta. Perchè Brunetta è stato incoronato eroino del giorno, si desume da questa acuta nota della rivista snob londinese: «L’assenteismo è un problema cronico tra i 3,65 milioni d’impiegati pubblici italiani. La stampa riporta continuamente casi di “fannulloni” che prolungano le ferie con falsi permessi per malattie o si dilettano a svolgere secondi lavori mentre sono sul libro paga dello Stato. Tuttavia, un pacchetto di riforme disegnato da Renato Brunetta, il Ministro italiano per la Pubblica Amministrazione, sta per porre fine a questa condotta. Incaricato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, la scorsa primavera, per rimettere in sesto la sofferente burocrazia italiana, l’economista non ha perso tempo. La sua prima mossa è stata quella di inasprire le misure contro i falsi certificati di malattia, di conseguenza il numero di assenze per malattia si è ridotto di quasi il 50 per cento. “Nessuno aveva mai avuto il coraggio di affrontare il problema dei fannulloni” dice Brunetta. “prima, i cittadini non erano visti come clienti da servire. La mia rivoluzione consiste nel cambiare questo atteggiamento.” Per incrementare la Produttività intende trasferire più servizi in rete in modo da eliminare le inutili scartoffie. Propone anche un programma Erasmus per dipendenti pubblici allo scopo di far loro conoscere le migliori pratiche all’estero. Ovviamente, le sue misure hanno riscosso molto successo garantendogli l’85 per cento di approvazione da parte dei cittadini. Persino i battaglieri sindacati del paese stanno capitolando. Ma noi abbiamo scelto Brunetta perché rappresenta la possibilità di capovolgere la reputazione globale dell’Italia come uno dei posti peggiori dove trattare affari in Europa». E' ovvio che la "reputazione sotto zero" che gli inglesi hanno degli Italiani è stata il volano che ha consentito al nostro amatissimo ministro di entrare nel novero dei 20 migliori del mondo. Peccato che, quando hanno costruito la galleria, i lords di Monocle non avevano ancora appreso che Brunetta oltre ai fannulloni aveva recentemente inventato i giovani italiani pecoroni. Peccato davvero: sarebbe stato un grosso punto a favore del nodstro eroino, che avrebbe potuto collocarlo al primo posto in quella galleria della risata così scompisciante. Francesco Cilona

CONTA PIU' LA CASSA CHE LE SCUOLE DI OGNI ORDINE, GRADO E TIPO

FOTO:il ministro Gelmini apre il suo YOU-TUBE
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< Prima, mentre gli studenti di tutt'Italia, erano sulle piazze a protestare contro i tagli per la scuola pubblica, i Vescovi d'Italia erano rimasti affacciati alla finestra, guardandosi lo spettacolo senza pronunciare verbo, adesso che stanno notando come la ghigliottina di Tremonti s' abbatta pure sulla testa della scuola paritaria cattolica, lanciano l'allarme e si schierano contro il Governo. La Cei, in un duro comunicato, rimprovera il Governo, perchè starebbe ripetendo una sgradevole manovra che, iniziata nel 2004 a danno delle scuole paritarie, per tre anni consecutivi ha tagliato il 33% dei contributi spettanti a tali scuole.
E ciò non tenendo conto che "nel 2000, la legge sulla parità scolastica aveva previsto un contributo di 530 milioni di euro per tutto il sistema delle scuole paritarie: cifra che, a fronte della spesa per la scuola statale, costituisce lo 0,1 per cento".
L'insistente taglio comporterebbe - secondo i vescovi - il rischio di chiusura di alcuni istituti.
Di fronte a questa prospettiva ‘’le federazioni delle scuole cattoliche si mobiliteranno in tutto il Paese’’. E' parere di monsignor Bruno Stenco, direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per l’educazione, la scuola e l’universita, che‘’qui si vuole la scuola statale e la scuola commerciale, lo Stato e il mercato, non il privato sociale, da noi rappresentato e che fa la scuola non per interesse privato, ma per interessi pubblici’’. ‘’Tra stato e mercato - si chiede il vescovo - perche’ colpire proprio il privato sociale?’’.
"Non e’ il taglio da 130 milioni di euro di adesso che fa scoppiare la scuola cattolica - aggiunge Stenco -. Il punto e’ che sono dieci anni che il finanziamento si e’ inceppato. Puo’ una scuola parrocchiale, ad esempio, permettersi ogni anno una passività di 20,25 mila euro? Dopo 10 anni che cosa è divenuta tale passività? 250 mila euro. E il contributo dello Stato - ha precisato il Monsignore - serve a malapena a pagare gli stipendi’’.
Ma la minaccia non ha bisogno di essere messa in pratica. Nel giro di qualche ora infatti il sottosegretario all’Economia, Giuseppe Vegas tranquillizza i vescovi: «Possono stare tranquilli, possono dormire su quattro cuscini. C’è un emendamento del relatore che ripristina il livello originario dei fondi per le scuole paritarie». Verranno quindi ripristinati i fondi per le scuole private. Con un emendamento del relatore al disegno di legge di bilancio vengono infatti stanziati 120 milioni di euro per il 2009 per porre rimedio, in parte, al taglio originario, che era di circa 130 milioni di euro.
Quindi, i Monsignori possono tornare alla finestra, a guardare ciò che accade nella scuola pubblica. Forse osservando più attentamente potrebbero rendersi conto che è proprio quella la scuola che sta meno a cuore ai nostri governanti.

giovedì 4 dicembre 2008

PRIMI SEGNI DI DIFFIDENZA ALL'ANNUNCIO DI PROPOSTA PER REGOLAMENTARE INTERNET


La proposta al G8 per regolamentare Internet nel mondo annunciata da Silvio Berlusconi è rimbalzata sui siti spagnoli grazie a un lancio dell'agenzia Efe.
El Pais
ha pubblicato un breve articolo di cronaca, ricordando strategicamente una frase del presidente del Consiglio: «Precedentemente, il Cavaliere aveva promesso che la Rete sarà "un foro aperto a tutto il mondo"».
E' la scintilla che innesca decine di commenti dei lettori, per lo più critici. «Internet sarà sempre libera, perché è globale e non si può controllare qualcosa che riguarda tutti e ciascun Paese del mondo», scrive un lettore che si firma "Libertà digitale inespugnabile". C'è pure chi esprime diffidenza per una misura proposta da chi controlla gran parte dei media in Italia. Non manca qualche approvazione, con cautela, in attesa di sapere in che consisterebbe la proposta che il cavaliere intende lanciare. Anche in Italia, l'annuncio di mettere le mani sul Web, che è di statura planetaria, è apparso qualcosa d'iperbolico da accogliere, comunque, con estrema diffidenza.

GENIUS LOCI ADERISCE A TELETHON


L'associazione Genius Loci aderisce all'iniziativa "Città solidale. Con Telethon ci sono anch'io". La manifestazione, promossa dall'Amministrazione Comunale di Barcellona P.G. in collaborazione con l'ufficio scolastico provinciale, si svolgerà dal 6 all' 8 dicembre. Per l'occasione, la Genius Loci offrirà ai cittadini, sabato 6 e domenica 7 dicembre, dalle 17 alle 21, delle visite guidate nella Basilica di San Sebastiano, alla scoperta delle opere d'arte contenute.

VITA NUOVA PER VLADIMIR LUXURIA

<<<<<<<<<<<<<<<<Foto: Luxuria e Rossano>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Dopo aver conquistato la vittoria all'Isola dei Famosi, Vladimir Luxuria ha avviato il suo cammino verso nuovi lidi: riuscirà a dare ancora visibilità alla sua immagine e, soprattutto, a ottenere qualche affermazione in campo televisivo?

Al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni Luxuria ha, infatti, detto: "Vorrei condurre un programma su Raidue e se la legge italiana me lo consentisse, sposerei Roberto Saviano, l'autore di Gomorra. Lo ritengo una tra le persone più affascinanti e dotate di sex-appeal che abbia visto. Grande personalità e coraggio, il contrario di Rossano Rubicondi".

La scarsa simpatia tra l'ex parlamentare Luxuria e Rossano è stata confermata anche al ritorno dall'isola. Vladimir ha infatti parlato così di Rubicondi: "E' un finto simpatico, ridicolo, aggressivo, bello ma dalla cultura non pervenuta".

PER IL GRAN MAESTRO IL CAVALIERE E' L'UNICO IN GRADO DI GUIDARE L'ITALIA


Quanto si sta riportando in questo post, stralciato da un intervista di Klaus Condicio all'ex Gran Maestro della P2 Licio Gelli, riferita su "La Stampa" di oggi, potrebbe spiegare perchè mai l'operato di Silvio Berlusconi abbia riscosso tanto successo sul piano politico nazionale.
Intanto, a giudizio di Gelli, "sono giusti i decreti approvati senza dialogo con la minoranza. Berlusconi che è giovane ed ha la maggioranza, dovrebbe rivolgersi all’opposizione politica proponendo e facendo passare i decreti anche senza il loro assenso", poiché "il Paese sta male e lui potrebbe fare molto di più". E, di ciò, c'è da credere che il Cavaliere sia convinto.
Il Gran Maestro esprime il timore che
"se cadesse Berlusconi, sarebbe un caos per il Paese, perchè il governo non avrebbe più una struttura partitica. Berlusconi ha iniziato con una struttura partitica, seguendo la strategia dei Carabinieri, dei farmacisti e della Chiesa, ovvero creare una ragnatela così capillare che serva per poter comandare e controllare l’Italia. Se cade Berlusconi, chi abbiamo? In Italia non c’è un leader" che potrebbe sostituirlo. Ma questa è la massima convinzione che fa tenere duro al Cavaliere.
E Gelli, che di queste cose se ne intende, fa presente::
"Nel mio piano di rinascita della P2 prevedevo la creazione di una Repubblica presidenziale, perchè dà più responsabilità e potere a chi guida il Paese, cosa che nella Repubblica parlamentare manca. Il Presidente attuale di una Repubblica parlamentare non è responsabile praticamente di nulla. Se accade qualcosa, non riguarda mai il Presidente, bensì il Parlamento. In Italia c’è bisogno di una Repubblica presidenziale".
Non dimentichiamo che, questo della Repubblica presidenziale, è uno dei pallini "primordiali" del nostro Premier.
A questo punto, vi sembra logico che Berlusconi possa pensare e agire diversamente da quanto Gelli sostiene?
Non è certo un autolesionista, il Premier d'Italia.

mercoledì 3 dicembre 2008

FORSE IL PREMIER HA ANCORA QUALCHE GRILLO PER LA TESTA E MOSTRA L'INTENZIONE DI REGOLAMENTARE INTERNET


Grillo è in ansia per il suo blog. Ha un po' la coda di paglia e teme che, prima o poi, il cavaliere, per togliersi il solito sassolino dalla scarpa, faccia qualcosa per mettere in difficoltà chi liberamente opera via internet.
Sono un po' preoccupato - dice Grillo - perché ogni mese c'è qualche leggina, qualche decretino che riduce le libertà e che viene annunciato sempre per il bene della rete...".
Per parare un eventuale colpo, il comico ha deciso di comprarsi una villa in Svizzera, per poterla utilizzare come nuova sede del suo blog nell'eventualità che, in Italia, spuntasse qualche legge restrittiva. "L'eventualle trasferimento - ha assicurato Grillo - riguarderebbe soltanto il blog e non la mia residenza, perchè io le tasse continuerò a pagarle in Italia"
I timori di Grillo hanno qualche fondamento?
Speriamo di no, anche se Silvio Berlusconi, ispirato dalla visita al Polo tecnologico di Poste italiane all'Eur di Roma, ha colto l'occasione per accennare a un suo proposito di dare delle regole al web.
Avrebbe un progetto del suo governo da proporre al prossimo G8, presieduto proprio dall'Italia. "Porteremo - ha detto - sul tavolo una proposta di regolamentazione di internet in tutto il mondo, essendo internet un forum aperto a tutto il mondo",
Il G8 , secondo lui, sarebbe la sede ideale per una solouzione del genere, cosa che non possono fare le Nazioni Unite, "che sono pletoriche".
E siccome non si sa che cosa possa uscire dalla fervida mente del cavaliere, ecco che il comico cerca di mettersi al riparo di possibili sorprese.
E noi che faremmo, se fossimo al posto suo? Ce ne andremmo tutt'al più a Migliardo.

fra' Galdino

CHIUSO IL CASO DELLE PAY TV: Bisognava allineare e al Governo è convenuto l'allineamento verso l'alto.

Siamo in tempo di crisi e il Governo taglia dove crede più opportuno e aumenta dove crede sia necessario. Ha tagliato molto nelle scuole e ha suscitato un putiferio con la legge Gelmini. Ha aumentato l'Iva alla Pay Tv di Sky e ha suscitato altre reazioni.
Adesso per quanto riguarda quest'ultimo intervento c'è un chiarimento dell'Unione Europea: l'IVA non può essere applicata in misure diversificate per lo stesso settore. Per cui il Governo - in caso di disuguaglianze - deve intervenire per eliminarle.
Può farlo in due modi: aumentando l'aliquota minore fino a portarla al pareggio con quella maggiore, oppure diminuendo quella maggiore fino a portarla in parità con l'aliquota minore.
Nel caso della pay TV, il ministro Tremonti ha preferito raggiungere il pareggio raddoppiando dal 10 al 2o%.

"A chiudere il caso che infiammava le polemiche sul raddoppio del canone per le pay tv è un portavoce dell'esecutivo europeo che ha sottolineato che le aliquote non possono essere diverse. “A questo punto il caso è chiuso – dichiara Maria Assimakopoulou, portavoce della Commissione Ue per il Fisco - Nel momento in cui le autorità ammettono che c'è un problema e informano che hanno preso una decisione per porvi rimedio il caso è chiuso”.
Nell'aprile 2007 una direttiva europea sanciva l’applicazione di aliquote uguali. “In Italia invece - secondo la portavoce, venivano applicati due tassi Iva per la tv pay per view, per alcuni erano del 10 per cento e per altri del 20 per cento. Se l’Italia non avesse applicato la neutralità fiscale sarebbe stata sanzionata. Abbiamo analizzato la situazione – spiega la portavoce - In base alla direttiva gli Stati membri possono applicare un tasso Iva basso ma deve essere mantenuta la neutralità fiscale, del 10 o del 20%, ma non è possibile applicare due tassi diversi".

INTERESSANTE PROGRAMMA CULTURALE ALL'INCONTRO SUL FASCISMO E LE SUE ORIGINI -- ( Si terrà sabato al Liceo Valli)


Organizzato dal "Centro Studi Nino Pino Balotta" si svolgerà, sabato 6 dicembre, a Barcellona, un incontro culturale sul tema "Il Fascismo: radici storiche e nuovo autoritarismo".
La manifestazione, che si svolgerà nell'Aula Magna del Liceo Classico "Luigi Valli", inizierà alle 16,45, con la proiezione di scene tratte dal film "Il delitto Matteotti" di Florestano Vancini.
Gli interventi programmati saranno di Antonio Catalfamo, Giuseppe Amata e Federico Martino.
Catalfamo (università di Messina) direttore del centro studi Pino Balotta, parlerà di "Fascismo e nuovo fascismo in campo politico, scolastico, culturale".
Amata, ordinario di materie economiche all'università di Catania, tratterà:"Crisi finanziaria internazionale e autoritarismo governativo".
Martino, ordinario di storia e diritto italiano all'università di Messina, spiegherà "La crisi della Costituzione italiana".

LE PERLE DEL GIORNO



Per un anno Antonio e Stefano Maiorana, l'imprenditore palermitano e il figlio universitario scomparsi nel nulla ad agosto del 2007, sono stati creduti morti.

Sono vivi, pieni di soldi e fanno la bella vita. In Spagna, a Barcellona. Ci sono sei testimoni che li hanno riconosciuti.
Vittime della lupara bianca, di un gioco più grande di loro tentato probabilmente con un affare da cinque milioni di euro messo sù con costruttori ritenuti vicini alle cosche.. E invece, forse proprio con i soldi truffati ad acquirenti ed ex soci dell'immobiliare Calliope, titolare del cantiere che ha realizzato decine di villette a schiera ad Isola delle Femmine, i Maiorana sono riusciti a creare una grossa riserva di denaro all'estero che ha consentito loro di vivere alla grande senza lasciare alcuna traccia. Ora sono braccati dai carabinieri e forse anche dagli uomini di Cosa nostra.
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Il ministro Tremonti chiama in causa la Ue per spiegare la decisione di raddoppiare l'Iva delle pay tv, e assicura che anche il governo Prodi aveva preso l'impegno di aumentare l'Iva con la Commissione europea. Ma dal passato governo arriva la stoccata dell'ex viceministro Visco,
il quale ricorda che il governo Prodi “non ha mai pensato di rialzare al 20% l’Iva a Sky. Semmai s'era riflettuto se fosse il caso di abbassare l’Iva agli altri due soggetti. A Rai e Mediaset: che però non hanno milioni di abbonati alla pay-tv e dunque sono irrilevanti anche come gettito. Il totale di questa operazione per Sky assommerebbe invece a 200-300 milioni di euro. Un sacco di soldi, per un’azienda”. Che naturalmente verrebbero ad essere ricaricati sugli abbonamenti.
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Ci sono tanti modi di "mettere le mani nelle tasche degli italiani", come dice la destra. Uno è quello di cancellare, come sta facendo il governo, un'agevolazione concreta ed efficace come la detrazione del 55% sugli interventi di ristrutturazione per isolamento termico degli alloggi. Grazie a Tremonti, questi interventi (già fatti!) ci costeranno più del doppio. E' come se facessimo un acquisto in saldo e poi, alla cassa, ci facessero pagare il prezzo intero.

In arrivo temporali al Sud e sulle isole


Una intensa perturbazione atlantica dovrebbe raggiungere da domani la penisola, accompagnata da piogge e nevicate fino a bassa quota sulle Alpi. Al Sud le condizioni meteo sono nuovamente in peggioramento. Un allerta, da oggi e per le prossime 24-36 ore, è stato emesso dalla Protezione civile per forti piogge e temporali in particolare sulle isole. Previste nevicate sull'Appennino centro-settentrionale.

martedì 2 dicembre 2008

TEMPO DI CRISI: BUONE PROSPETTIVE SOLTANTO PER I COLTIVATORI DIRETTI...NELLO SPAZIO.


In Giappone è stata fabbricata una qualità di birra ricavata da orzo coltivato in un posto lontano migliaia di miglia dalla terra.
Il cereale è stato prodotto nel 2006, nella stazione spaziale internazionale, per conto del più grande produttore di birra giapponese - Sapporo - con la collaborazione di una università di Tokio e dell'Accademia russa di Scienza. La quantità di orzo disponibile ha consentito la poduzione di 100 litri di tale speciale bevanda, che ha una gradazione acolica del 5,5% e, data la modesta quantità, non sarà venduta, ma offerta soltanto in degustazione ai pochi fortunati che fanno parte del team prooduttore e di qualche amico e parente. Si dice che sia una birra unica, perchè ricavata da solo orzo, oltretutto extraterrestre, e che quindi si distacchi da quelle normali per le quali vengono utilizzati anche altri ingredienti, quali il luppolo e il riso. Un particolare curioso: di tale birra non ne berranno neppure un goccio gli astronauti, trattandosi di bevanda alcolica e gasata, a loro assolutamente proibita .
Il cosmonauta Boris Morukov, che ha passato 11 giorni nello spazio, ha detto che l'orzo va ad aggiungersi a frumento, piselli e lattuga, prodotti già coltivati sulla stazione spaziale, e ha sottolineato che in futuro si potrebbe fare uno studio per produrre anche le patate.

Curiosita appresa da Reuters.com

SI RINVIA L'AVVIO DELL'OPERATIVITA' DELLA NUOVA SOCIETA' AEREA DI BANDIERA


CAI nascerà tra poco più di una settimana, ma sarà messa nell'incubatrice, perchè prematura. . Si prevede che potrà essere messa all'aria aperta dopo l'Epifania, forse perchè s'intende portare rispetto al Bambinello che, in questo periodo natalizio, ha bisogno di spazi liberi in Cielo, per gli Angeli che lo devono annunciare e glorificare.
Il passaggio di proprietà di Alitalia dallo Stato ai privati avverrà, sì, il 12 dicembre ma per il decollo operativo della nuova compagnia bisognerà aspettare dopo le vacanze di Natale. A spostare in avanti la data del primo volo targato Cai è il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, che giustifica il rinvio con la necessità di “evitare la congestione durante il periodo delle feste”. Proprio ieri il commissario straordinario, Augusto Fantozzi, ha ricordato che lo sciopero bianco di piloti e assistenti di volo “in qualche misura continua ancora”. Si comprende che la società guidata da Roberto Colaninno abbia tutto l’interesse a non impossessarsi della cloche della Magliana proprio durante il periodo festivo e dunque di maggior lavoro per il traffico aereo alla luce di possibili, nuove proteste da parte del “fronte del no”. Fino alla prima metà di gennaio, dunque, sarà Alitalia ad occuparsi della gestione di tutte le attività ma già dal 13 dicembre toccherà a Compagnia aerea italiana pagare carburante, stipendi e creditori. “L’operazione Alitalia - ha spiegato Scajola - si è conclusa con la vendita a una cordata italiana. Si è poi definita la data del primo dicembre in cui partono tutti gli effetti economici dell’operazione. C’è poi la questione del cambio di casacca - ha proseguito il ministro - per pilotare gli aerei. E il periodo natalizio non è certo quello ideale per il cambio di guida”.
Ma, del traffico angelico, perchè non ne ha parlato? Eppure non si tratta di un segreto di Stato.

lunedì 1 dicembre 2008

adesso si scopre chi e' stato il primo privilegiato in fatto di iva


Devo confessare che avevo deciso di non toccare l'argomento ormai troppo sfruttato dell''aumento IVA a danno della PAY-TV, appunto perchè si sta parlando a josa di cose ormai trite e ritrite, quale il conflitto d'interesse, e si stanno sentendo le solite baggianate in difesa dell'interessato...
All'accusa che l'IVA sulla pay-tv fosse stata un atto a danno della concorrenza configurante conflitto d'interesse, infatti lo stesso accusato non ha fatto altro che ribattere: "Ma quale conflitto di interessi. La sinistra ha concesso a Sky il privilegio del 10 per cento dell'Iva e noi l'abbiamo tolto facendo ritornare l'Iva uguale per tutti".
Sinceramente riportare queste rimasticate botte e risposte mi sembrava un ruminare a vuoto. Ma allorchè ho letto sull'Espresso che era bastata una breve inchiesta sul primo iter della pay tv per scoprire qualcosa di sfizioso, la voglia di parlarne m'è subito venuta.
Ed eccomi qua a riferire cosa s'è scoperto di veramente vero sull'IVA all'abbonamento tv.
S'è saputo che il primo sconto IVA non è stato fatto a SKY, bensì a Berlusconi, e precisamente alla sua Telepiù, che fu la prima tv a pagamento, guarda caso fondata dal gruppo Fininvest , per essere ceduta prima a una cordata di imprenditori amici, poi ai Francesi di Canal Plus e infine nel 2002 a Murdoch, che l'avrebbe denominata Sky.
In realtà, l'Iva agevolata sugli abbonamenti della pay-tv italiana era stato un trattamento di favore fatto, nel 1961, a Silvio Berlusconi in persona dal ministro socialista Rino Formica , sotto il governo Andreotti. L'innalzamento dal 4 all'attuale 10 per cento fu introdotto alla fine del 1995 nella legge finanziaria del Governo Dini. Ciò fece gridare ai manager di Telepiù, scelti dal Cavaliere, che il provvedimento era "l'ultimo atto di una campagna tesa a mettere in difficoltà la pay tv».
Espressione analoga a quelle che stanno adesso usando i sostenitori di Sky. Insomma le parti si sono invertite, per cui è proprio vero che basta imposessrsi del potere per cambiare da così a cosà, trasformandosi da agnello in lupo.
E penso che la favola di Fedro del lupo e dell'agnello la conosciamo un po' tutti.


Francesco Cilona

DUE SOLI AL PREZZO DI UNO


Recentemente a Lima (Perù) è stato registrato un fenomeno eccezionale, che ha suscitato stupore e sgomento in molta parte della popolazione.
Sono apparsi nel cielo , dalla stessa parte e non molto distanti l'uno dall'altro, due soli.
La gente, sbalordita, ha pensato di tutto, ma è stato presto chiarito che si tratta di un fenomeno naturale, spiegato scientificamente, che non ha niente a che vedere nè con gli ufo, nè non la moltiplicazione del nostro astro.
Questo fenomeno, che a volte può fare apparire persino tre soli, si chiama cane del sole o parelio.

Notizia ripresa da: EcPlanet

FA MALE AL CUORE LO SQUALLORE DELLA NUOVA STAZIONE FERROVIARIA

Foto: sopra: il prospetto della stazione
sotto: il cortiletto abbandonato


Giorni fa, in occasione di una riunione sindacale per la vertenza dei netturbini, mi recai alla nuova stazione ferroviaria di Barcellona, nel cui salone di rappresentanza era stata convocata l'assemblea dei lavoratori. Girando attorno al maestoso edificio costruito una ventina d'anni fa in sostituzione della stanzioncina di via Roma, ebbi la conferma dello squallido stato di abbandono in cui ormai esso è lasciato. Tranne l'ingresso del bar- l'unico sito ancora in funzione e attraverso il quale si accede al salone di cui sopra - tutte le aperture erano protette da cancelli metallici, naturalmente chiusi a protezione degli interni ormai desertificati. Girando fino all'estremità sinistra della stazione, nel cortiletto antistante gli spogliatoi femminili - mai utilizzati e ovviamente chiusi - ebbi un inatteso incontro: un cagnetto nero legato ad una lunga catena che appena mi vide mi venne incontro guaiendo. Avendo io puntato la fotocamera per ritrarre la sozzura e lo squallore di quel cortiletto, il poverino, come se avesse capito l'intenzione, si fermò e si mise nella posa che vedete, tanto da farmi sorridere: perchè il suo comportamento mi riportò alla mente il gesto di disponibilità che un noto autorevole personaggio - di cui per carità non faccio il nome- fece non appena mi accostai con la macchina fotografica in mano.
::::::::::::clicca qui>>>>>>>>>>>>
Ma torniamo alla stazione, la quale rischia di diventare una nuova cattedrale nel deserto, dopo che l'Amministrazione delle Ferrovie ha deciso di metterla in semistato di quiescenza, nonostante sia stata costruita poco più di vent'anni fa in gemellaggio con quella speculare di Milazzo, durante i lavori d'ammodernamento del primo tratto della strada ferrata Messina-Palermo.

Ricordo che per la costruzione delle due nuove stazioni, attrezzate di scalo, ai tempi delle vacche grasse della prima repubblica, si spesero parecchi miliardi di lire, che adesso - in fase di vacche magre tremontiane - vengono polverizzate, ancorchè trasformate in euro.
A Barcellona, dopo che è stato chiuso lo scalo merci, ritenuto inutile perchè non riusciva a mantenere la funzionalità dignitosamente posseduta dal vecchio scalo nel periodo di massimo splendore commerciale della nostra città, adesso a causa dell'utilizzo di nuove tecniche di controllo, la grande stazione viene praticamente "degradata", mediante la riduzione ai minimi temini dell'ormai sparuto personale colà in servizio, compreso quello che dovrebbe provvedere alla custodia e alla pulizia dei locali e delle annesse ritirate, destinate così a diventare luride puzzolenti latrine. Se già non lo sono. L'unico a vegliare sulla "derelitta" cattedrale sembra che resti, comunque, un piccolo bastardo, nero come la pece e - temiamo - nero pesto come l'avvenire di questa nostra città.

domenica 30 novembre 2008

PERCHE' NON SI ORGANIZZA ANCHE A BARCELLONA LA "GINKY FAMILY RUN" ?

In concomitanza con la Maratona d'Autunno, si è svolta oggi, a Firenze, nonostante l'avvio sotto la pioggia,la Ginky Family Run, corsa non competitiva dedicata ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie.
Una festosa kermesse di sport per tutti ch, sostituendo l'ormai storica Ginky Mini Run, riservata soltanto ad alunni di scuole elementari e medie, ha allargato la partecipazione anche parenti: dai genitori ai nonni, per ritrovarsi tutti insieme a vivere una grande festa di sport all'aria aperta.
La Ginky Family Run si è corsa su un percorso di circa due chilometri con partenza e arrivo da Piazza Santa Croce.
L'iscrizione era gratuita per i bambini e ragazzi sotto i 14 anni, mentre per gli adulti era richiesto un contributo di 10 euro. Il ricavato viene devoluto a sostegno dell'attività svolta dalle Associazioni di volontariato coinvolte nell'iniziativa. La manifestazione, che vede la collaborazione con il Consiglio Regionale, è inserita nel calendario della Festa della Toscana, che ha come tema conduttore "Costruire lavoro".
Questo genere di manifestazione, seguita dalla Rai con grande soddisfazione dei partecipanti, potrebbe essere organizzata anche nella nostra città, senza troppe spese e soprattutto facilitata da condizioni atmosferiche meno ostili di quelle riscontrate al nord. Ci sono diverse associazioni sportive dilettantistiche ed altre di volontariato ed ecologiche che potrebbero prendere l'iniziativa, consentendo così ai ragazzi e alle loro famiglie di vivere una mattinata in un'atmosfera di cordiale aggregazione sociale.

BR..... E' NTE CARCIRI E SI CONTINUA A RUBARI

Ancora un cassonetto dei rifiuti bruciato.
E' avvenuto stanotte in via Roma, davanti alla villetta liberty. Per caso, l'altra notte è stato arrestato un presunto "incendiario", si dice colto con un accendino in mano in prossimità di un gruppo di contenitori ATO, attualmente colmi e circondati di mondezza e cartoni.
Nonostante "quello" sia dietro le sbarre, in città si continua a dare fuoco alla spazzatura.
Una combinazione, questa, che mi ricorda un vecchio detto barcellonese: "Br.... è in carcere e a Barcellona si continua a rubare", un modo di dire, nato dal fatto che la gente ogni volta che c'era qualche furto diceva: sarà stato Br.... anche quando, lui - ladro di professione - era già in gattabuia.
Per la privacy, non abbiamo fatto i nomi di nessuno dei due ...capri espiatori.

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