sabato 15 novembre 2008

UN MATRIMONIO CON RISVOLTI INATTESI


Ancora due sposi oggetto di cronaca.
Stavolta sono siciliani, di San Marco d'Alunzio, freschissimi di matrimonio e non intenzionati a divorziare.
La loro disavventura è avvenuta, l'altro giorno, mentre stavano banchettando con gli invitati al loro sposalizio, celebrato nella Chiesa Madre del paese, in mattinata.
Al ricevimento, tra gli invitati c'era un amico che, ad un tratto, è uscito dalla sala per andare al bagno, ma non essendo impellente il "bisognino" ha colto l'occasione per far visita all'interno della casa dello sposo, dove aveva visto esposti i regali di nozze.
Vi è entrato da una porta secondaria e, constatando che molti doni erano belli e di valore, s'è fatto vincere dalla tentazione e s'è impossessato di alcuni tra i meno ingombranti e più preziosi. Inoltre, visto che c'era, tra i regali, qualche busta contenente denaro, ha preferito metterla in tasca.
Dopo di che, l'improvvisato cleptomane, prima di rientrare nella sala del convivio, ha raggiunto casa propria per togliersi l'ingombro d'addosso.
Tornato in sala, essendo tra l'altro una "buona forchetta", ha onorato il banchetto nuziale, con grande appetito e gusto, senza curarsi della reazione che di lì a poco avrebbe coinvolto i derubati.
Intanto, finita la cerimonia luculliana, gli sposini sono tornati a casa, dove hanno scoperto il furto. Giustamente turbati, hanno avvertito i carabinieri, che hanno subito avviato le indagini e, facendo la conta degli invitati, hanno notato che ce n'era uno un po' birichino abbastanza noto alle forze dell'ordine. Da qui il recupero della refurtiva e una denuncia del presunto ladro alla Procura di Patti.

LOVE ON "Second life"


Giorni fa, da un giornalino, ho appreso che esiste gente che, nei ritagli di tempo, ama affondare la propria fantasia in un programma virtuale che mi pare si chiami “Second Life”, dove ognuno può vivere una seconda vita fantastica, impostandola come meglio gli piace. Almeno così credo che funzioni.

Adesso leggo sul The Guardian che, seguendo “Second Life", il britannico David Pollard, 40 anni, ha cercato l’avventura e sceltosi un "avatar"( personaggio virtuale della seconda vita) ha intrecciato la sua bella virtuale relazione con l' avatar di una donna americana . Intanto la moglie, Amy di 28, una donna reale, che guarda caso David aveva sposato dopo averla conosciuta su Second Life, un giorno scopre il “tradimento” che lui, tramite il fantoccio avatar, giornalmente perpetra in suo danno e, per averne le prove, incarica un detective on line di spiare e documentare le mosse del fedifrago consorte.
Sulla scorta dei risultati, alla fine la moglie ciberneticamente tradita chiede il divorzio che, a quanto pare, le sarà concesso quanto prima.
Lui si difende sostenendo che, col suo avatar femmina, tutti gl’incontri on line sono stati improntati ad innocenti conversazioni.
Per nulla affranto dalla scoperta, David ha tuttavia iniziato a frequentare regolarmente e non più tramite avatar la sua nuova compagna on line, che è nella realtà un'utente americana del sito.
I due, comunque, non si sono ancora mai visti in carne ed ossa.
Ma neppure Amy è rimasta sola a lungo: perchè ha già incontrato un altro uomo, stavolta non su Second Life, ma nel gioco fantasy World of Warcraft.
«So che molta gente trova queste vicende bizzarre - dice la donna - ma l'amore si può incontrare in molti modi diversi».

IN "VIDEO" VERITAS


VERONA (14 novembre) - "In Italia c'è solo la certezza dell'impunità. E' l'opinione del capo della polizia, Antonio Manganelli. Parlare di certezza della pena, ha sottolineato Manganelli, «è discutere di un tema abusato. Un tema drammatico perché in Italia abbiamo esclusivamente la certezza dell'impunità». Parole che sono state interrotte da un applauso dei partecipanti al convegno dell'Associazione nazionale Funzionari di Polizia, a Verona, con il quale Manganelli era collegato in video conferenza".
Anche se il capo della polizia, per l'occasione, non ha accenato - neppure di sfuggita - alla recente sentenza di Genova che, ignorando l'esistenza di mandanti, ha escluso i superiori delle "forze dell'ordine" da ogni responsabilità sui fatti della Scuola "Armando Diaz", c'è da riflettere sulle sue parole, che non devono essere state dettate da un semplice lapsus freudiano.
Non è difficile che la certezza dell'impunità venga spesso messa in debito conto, ancor prima di stabilire come comportarsi. Specialmente da chi comanda.

Senza parole......

TORNELLO - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - DA "L'espresso"

venerdì 14 novembre 2008

TERRE, CASALI E FEUDI SOTTO LA LENTE DI FILIPPO IMBESI

Dal privilegio di Adelasia alla fine del Feudalesimo

E' questo il nuovo libro, frutto delle accurate ricerche che l'architetto Filippo Imbesi ha fatto sul territorio di Barcellona, per la ricostruzione di almeno una parte delle sue radici storiche.

"È convinzione pressoché generale che il territorio dell’attuale comune di Barcellona Pozzo di Gotto sia rimasto estraneo alle principali vicende storiche che in Sicilia hanno caratterizzato sia il medioevo che le epoche più recenti..."

Ebbene si tratterebbe d'impressioni errate, probabilmente determinate da superficalità o errata impostazione delle analisi finora fatte da chi si è interessato del passato della città del Longano e del territorio in cui, in tempi relativamente recenti, essa s'è insediata.

L'architetto Filippo Imbesi si occupa da oltre un decennio di ricerche storiche riguardanti il territorio dell'attuale comune di Barcellona Pozzo di Gotto.

Collaboratore di numerose riviste e periodici cartacei ed online, ha partecipato come relatore a vari convegni di storia locale.

Con questa sua terza pubblicazione, l'Autore rende omaggio alla città in cui vive, proponendo delle ricerche che, per la particolarità della materia trattata, valorizzano dal punto di vista storico un territorio poco conosciuto.


IL RISCHIO C'E', MA NON TUTTI LO VEDONO


Stanno accadendo cose troppo grosse, che dovrebbero far meditare più di quanto si sta facendo nel nostro Paese.
Basta leggere i titoli dei giornali per rendersi conto che siamo gà entrati in un terreno minato e, se non si rinsavisce un po', prima o poi, si salterà in aria.
E ad avere la peggio sarà la democrazia.
"Ora Eluana può morire", apre con un titolo su cinque colonne "la Repubblica" e, mentre il Vaticano definisce mostruoso il verdetto della Cassazione, il padre della ragazza in coma l'accoglie con un sospiro di sollievo assieme a molti altri ( laici e non) che plaudono alla decisione dei giudici. Ma, questo che c'entra con la democrazia?
Niente, se non si considera debordante la reazione della Chiesa.
Sennonchè restano altre notizie, anch'esse di fatti rilevanti avvenuti ieri, che potrebbero essere segnali inquetanti.
Parlo dello schiaffo proditorio dato dalla maggioranza governativa all'opposizione, con la tracotante elezione, a presidente della Commissione Vigilanza Rai, di un rappresentante delle minoranze diverso da quello proposto da chi ne aveva il diritto.
Parlo della sentenza del processo per i pestaggi nella scuola Diaz, in occasione del G8 di Genova. che ha fatto gridare "all'imprudenza" per il pericolo che potrebbe scaturire da lamentate "impunità".
Non si dimentichino i recenti consigli di un "emerito" presidente. .
Parlo dell'ulteriore alzata di cresta della Gelmini che, pur difronte al rischio di un conflitto permanente sull'onda di una protesta dilagante, che l'ha reso ormai irrimediablmente impopolare, ha l'impudenza di dichiarare ad alta voce che "non cederà" alla pressione della piazza, perchè la sua è una riforma che molti stanno incoraggiando.
Non siamo ancora giunti alla fase clou, per cui non direi con Di Pietro e Veltroni che siamo già alla frutta, cioè al regime.
Ma che si stia scivolando da dolcemente a bruscamente verso l'annacquamento della democrazia è più che evidente.
E altrettanto evidente è che una buona metà della popolazione o non ci crede o se ne frega.

giovedì 13 novembre 2008

E IO PAGOOOOO!


Che la politica sia diventata una cosa sporca, ormai nessuno ce lo può togliere dalla testa.
E non si parla, qui, solo della politica italiana - che nemmeno a lavarsi nell'oceano riuscirebbe a ripulirsi - ma della politica in genere.
In questo post ci occupiamo di quella europea, che, in occasione della delicata questione Alitalia, si è rivelata assolutamente strabica.
La Commissione Europea, nel corso della ingarbugliata vicenda della compagnia di bandiera, ininizialmente s'era mostrata critica di fronte alla opportunità o meno di dare il proprio consenso. C'era di mezzo la storia del "prestito ponte" di 300 milioni di euro, che lo Stato aveva concesso all'Alitalia negli ultimi mesi di crisi, quando ancora era in alto mare l'intervento di una cordata di privati per il suo salvataggio, e la Commissione Europea s'era irrigidita su un punto: che il debito fosse sanato onde evitare l'illegalità del prestito.
Poi la cordata s'era costituita, fruendo dei beni mobili e immobili dell'Alitalia mediante la creazione della Compagnia Aerea Italiana e lasciando allo Stato italiano lo straordinario compito d' amministtrare i rimasugli e i debiti della vecchia Alitalia, divenuta nel frattempo cattiva compagnia (Bad Company), ed era stato detto che dovesse essere la costituenda Cai a restituire il prestito.
Adesso, si apprende invece che la Commissione, avendo dato il via libera alla privatizzazione di Alitalia - in termini poveri della parte sana della compagnia - ha accondisceso che sia la Bad Company a restituire i 300 miliioni di euro a chi gliel'ha prestato, cioè allo Stato.
Poichè è lo Stato che amministra la Bad Company, è chiaro che a restituire il prestito allo Stato sarà lo Stato.
Una strana specie di partita di giro, che tortuosamente girata preleverà i 300.000.000 dalle nostre povere tasche.

fra' Galdino

ATTENTI AL BULLETTO POTREBBE ESSERE PERICOLOSO



State attente e attenti colleghi docenti, che anche senza avere fatto nulla - anzi proprio per non avere fatto nulla - potreste essere accusate/i di violenza sessuale.
Tale timore, lo fa nascere una recente notizia, proveniente da Palermo, dove la Procura di quel Tribunale ha rinviato a giudizio quattro insegnanti di una scuola palermitana, con l'accusa di violenza sessuale, per non avere vigilato su un "bulletto" di 12 anni che "ha palpeggiato una compagna di classe". I quattro docenti devono presentarsi a giudizio, per non avere impedito al "fanciullo" di compiere l'insano gesto, di cui all'epoca - due anni fa - non poteva essere colpevole, non avendo ancora compiuto il quattrordicesimo anno d'età. Gli insegnanti si sono sempre difesi sostenendo che in quella scuola è tanto difficile la situazione da rendere altrettanto difficile un'attenta custodia degli alunni.

AL PARLAMENTO, SI PREDICA BENE E SI RAZZOLA MALE.



















L'Italia dei Valori propone,
ma il Parlamento non dispone. E' accaduto che tutti i parlamentari, tranne quelli del gruppo Italia dei Valotri, hanno votato contro un emendamento proposto dall'on. Barbato (I d V) che prevedeva di togliere l'indennità parlamentare (stipendio di deputato o senatore) a Ministri e Sottosegretari in carica governativa. La votazione è stata bipartisan e l'annullamento della richiesta della squadra di Di Pietro è stato deciso dai voti di destra, di centro e di sinistra. E' evidente che le attuali opposizioni hanno valutato di dovere tornare, prima o poi , ad assumere responsabilità di Governo, ed hanno dimenticato che attualmente siamo in un periodo di vacche magre, tanto che Tremonti e Brunetta stanno usando la mannaia a danno delle scuole, della sanità, dei pensionati e dei lavoratori.

mercoledì 12 novembre 2008

CASSANO E LA "SUA AUTOBIOGRAFIA"


Lo sapete che tra una settimana ci sarà nelle librerie un’autobiografia di Antonio Cassano?
Sì, parlo dell’attaccante della Sampdoria , il cui curriculum è ricco di presenze importanti in altre grandi squadre italiane ed estere.
E’ un’autobiografia già definita shock, compilata dal giornalista di Sky, Pier Luigi Pardo, che riferisce senza alterare il linguaggio del calciatore passaggi della vita di Cassano, quindi con la rusticità di un uomo che dalla miseria ha fatto un salto con l’asta fino alla ricchezza, senza vincere alcuna lotteria, ma utilizzando il suo talento fatto di “genio e sregolatezza”.
Questo, all’inizio è Antonio Cassano: "Nato il 12 l uglio 1982 a Bari, il giorno dopo la storica vittoria dell'Italia ai mondiali., cresce in un quartiere popolare della Bari vecchia, un posto dove il calcio la fa da padrone, dove la squadra del cuore è religione.
Fra dribbling in piccoli cortili di cemento e virtuosismi in spazi ridottissimi, dimostra sin da subito di saperci fare. E diventa un leader. Ma è ancora lontano dai fasti futuri, anzi trascorre un'infanzia densa di difficoltà".
Ciò, un giorno lo porta a battere l’erba nello stadio del Bari e da lì comincia la sua avventura, che se gli cambia la condizione economica tuttavia non riuscirà mai a modificare il suo carattere e i suoi comportamenti.
Probabilmente – lo dice lui nella sua autobiografia – sarebbe diventato un rapinatore o uno scippatore, se non ci fosse stato “quel gol all’Inter nel 1999”. Fu proprio quella la data che fece mettere gli occhi degli esperti sul bravo giocatore venuto dalla strada.
"Quella partita e il mio talento mi hanno portato via dalla prospettiva di una vita di merda
Ero povero, ma tengo a precisare che nella mia vita non ho mai lavorato. Anche perché non so fare null". E poi: "A oggi mi sono fatto 17 anni da disgraziato e 9 da miliardario. Me ne mancano ancora 8, prima di pareggiare". Parlando della sua vita sessuale, raccomnta:
"Il primo amore è stata una Golf che mi regalò Matarrese dopo Bari-Inter. Una promessa mantenuta dal presidente..." Dice di avere avuto quattro fidanzate in 11 anni, poche secondo lui. "In compenso aggiunge - ho avuto qualche altra avventura. Diciamo tra 600 e 700 donne, una ventina delle quali appartengono al mondo dello spettacolo". Qui una pernacchia starebbe ad hoc.. E poi: "Non ho mai fatto cilecca, a meno che per cilecca non si intenda appunto essere veloci e un po’ egoisti. Spesso ho giocato grandi partite dopo aver fatto sesso. Andatevi a vedere Roma-Juve 4-0. Avevo fatto le sei la domenica mattina, con una delle tante amiche che avevo in quel periodo". Poi fa sapere che "a Madrid era ancora più facile, perché eravamo in albergo, tutti sullo stesso piano, così sopra e sotto potevi invitare chi volevi e raggiungerla nel cuore della notte. Avevo un cameriere amico. Il suo compito era portarmi 3 o 4 cornetti dopo aver trombato. Portava i cornetti sulla scala, io accompagnavo quella là e facevamo lo scambio: lui prendeva la tipa, io mi sfondavo di cornetti. Sesso più cibo, la notte perfetta". Forse è uno sbruffone e di quello che racconta ci potrebbe essere da prendere una percentuale, ma potrebbe anche essere candido e sncero. E allora come la mettiamo? Diventa un bell'esemplare da imitare. O come lui in giro ce ne sono tantissimi? Comunque, la sua autobiografia è senz'altro da prendersi con le pinze, anche se non ci sarebbe niente da ridire sui suoi rapporti con i diversi allenatori che gli sono incappati. Sentiamo cosa dice di tali rapporti "Fascetti è l'unico allenatore con cui non ho mai scazzato. Gentile lo detestavo". A Spalletti ha detto: "Mica stai allenando quelle schiappe che avevi all'Udinese, questa è mica casa tua, è casa mia". Di Capello racconta: "A Tarragona mi fa scaldare per tutto il secondo tempo con Ronaldo. Nello spogliatoio gli dico sei un uomo di m...., sei più falso dei soldi del monopoli". E ancora su Del Neri: "Non si capiva un c.... di quello che diceva ed è un po' ambiguo".
Fa anche qualche accenno ai compagni di squadre:
Di Batistuta afferma che "aveva la puzza sotto il naso". Mentre della rottura con Francesco Totti, poi ricomposta, dice che sarebbe cominciata dopo che i due erano stati ospiti di Maria De Filippi e il capitano della Roma si sarebbe preso l'80% del compenso.
Insomma peli sulla lingua non ne ha, il bravo Cassano, solo che sono su una lingua biforcuta.

L'EX ASILO DELLE SUORE TRASFORMATO IN LATRINA

foto: interno ed esterni dell'ex asilo "Munafò"







Che fine ha
fatto l'Ipab di Barcellona, con le sue fondazioni nate per beneficiare chi ne avesse di bisogno?
Da quello che si può vedere, certamente anche per responsabilità del Comune, che non s'è voluto assumere l'impegno di incamerarsi il grosso patrimonio, sta andando a pezzi fino a rovinarsi definitivamente per l'assoluto abbandono.
Di questo importante problema abbiamo scritto a fiumi in questo blog, con grande rammmarico per il crescente stato di rovina di un patrimonio immobiliare, che farebbe gola a qualsiasi privato e che, non solo non rende nulla, ma serve soltanto ad accumulare fattori negativi inimmaginabili. Ultimamente s'è parlato di commissariamento, a causa dell'avvenuta scadenza del CdA, che d'altronde s'era mantenuto in stato d'ibernazione, tanto da non riuscire più neppure a pagare le pochissime maestranze a carico della fondazione Nicolaci-Bonomo.
Dicevo che tanto s'è parlato di questa spiacevole questione e del crescente stato di degrado in essa registrato. S'è detto di Ipab nell'occhio del ciclone, di gatta da pelare, di spiragli prospettati e mai visti, di fondazione sotto controllo, questo con un grosso interrogativo, di Ipab che continua a sfasciarsi, sempre con tono allarmato e mai rassegnato. Ma a tutto che cosa è seguito? Il silenzio assoluto per risposta.
Eppure la risposta c'è: ed è in queste foto che mostrano lo stato in cui è ridotto uno degli edifici appartenenti ad un patrimonio donato per beneficenza: l'ex asilo Munafò, gestito dalle suore in via Mandanici. Abbandonato da tempo, adesso è un mucchio di rovine all'interno, mentre le imposte esterne sono sgangherate e danno accesso a chiunque volesse trasformarlo in...covo. In pieno centro cittadino e senza vergogna alcuna...

martedì 11 novembre 2008

UNA LETTERA DI SCUSE



Il sindaco di Palermo Diego Cammarata ha inviato una lettera e un mazzo di fiori alla turista italo-argentina che, la scorsa domenica, e' stata vittima di una rapina mentre passeggiava nel centro storico cittadino.

"Desidero esprimerle - ha scritto il sindaco - a nome mio personale e dell'intera citta', le piu' sincere scuse per il comportamento di quei pochi palermitani che, purtroppo, hanno perso ogni riferimento legato ai valori sociali e civili". "Nell'esprimerle tutta la mia solidarieta' - ha concluso - le porgo i piu' sinceri auguri di pronta guarigione e spero che questa esperienza non comprometta il suo desiderio di conoscere la nostra citta', ricca di arte, di cultura e di persone generose e desiderose di accogliere ogni visitatore con un profondo senso dell'ospitalita'".

Se tu fossi stato o stata nelle condizioni della signora turista italo-argentina, come ti saresti comportato/a ricevendo questa lettera?

Niente tagli per le scuole cattoliche

Tratto da "LETTERE" dell'ESPRESSO

"Fiera Milano di Rho, ore 13:05 dello scorso 5 novembre, il presidente Berlusconi ammette “una svista colpevole”. «Ho una grossa colpa – afferma - non mi ero accorto che nella Finanziaria era previsto questo taglio alle scuole private e cattoliche». E le agenzie, informano: «il Premier assicura il suo impegno per evitarlo». Stop.

In tempi di tagli per 8 miliardi di euro alla scuola pubblica. Di aumento smodato di alunni per classe così da diminuire le classi. Di riduzione degli insegnanti di sostegno per gli alunni handicappati. Di chiusura del 24% delle scuole, perlopiù ubicate nei piccoli centri. Di perdita del tempo scuola, da un max di 40 a 24 ore settimanali nelle primarie, da 32 a 29 nelle medie, da un max di 40 a 32 o 30 alle superiori. Di tagli occupazionali per 160.000 unità in danno di quanti sono in servizio, da decenni, in regime di permanente precarietà. Perlopiù, in tempi di recessione. Ecco, questa sì che è una “carineria”. Non intesa come battuta, più o meno idiota ed inopportuna, ma come regalo, d'azione o merce di scambio che dir si voglia

Il travaso di risorse dalla scuola statale a quella privata è la “carineria” pretesa dal Vaticano che, prima, ha affossato con premeditazione ed ostinazione Prodi e, poi, ha appoggiato con determinazione e convinzione la destra."

prof. Gianfranco Pignatelli

lunedì 10 novembre 2008

LA GELMINI DIETRO LE QUINTE



A me quell'uomo non è mai sembrato innocuo, anche se ha la faccia dell'insignificante. Se il retroscena raccontato da "Il messaggero.it" non è una bufala, e non c'è motivo di credere che lo sia, a fare diventare disumana la Gelmini, o per lo meno a farla apparire tale, è stato lui.
In un lucido resoconto, il collega Vasco Pirri Ardizzone, racconta che "nella Finanziaria, quella approvata in 9 minuti e mezzo il 18 giugno dal Consiglio dei ministri, all’articolo 64 e nella relazione tecnica, era contenuta l'entità dei tagli che la scuola avrebbe dovuto subire nel prossimo triennio.
Le modalità di realizzazione dei risparmi dovevano essere contenute in un apposito "piano programmatico Scuola'’ che Mef (ministero Economia e Finanze) e Miur (ministero Istruzione, Università e Ricerca) dovevano predisporre entro poche settimane". Un piano fatto di tagli, in cui. "è previsto che in tre anni a circa centomila persone tra supplenti e personale Ata non verrà riconfermato il contratto. Ovvero che se ne torneranno a casa".
"Misure dunque già note a giugno. Eppure la ministra bresciana pare essersene accorta solo dopo l’estate. Forse perché, ritenendo lei stessa abnorme la cacciata in soli tre anni di centomila persone, ha sperato che la norma potesse venire accantonata. O diluita nel tempo".
"Si arriva così ai primi di settembre quando in un incontro-scontro con Tremonti lei prova a spiegare al ministro che mandando a casa quasi centomila persone in tre anni non si diventa certo popolari. Tremonti, durante la discussione a Montecitorio, le ribatte: «Cara Gelmini, sei diventata ministro per volontà di Berlusconi e non grazie a voti presi tra la gente». Come a dire che del consenso non se ne deve occupare".
"Al titolare di via XX settembre non passa nemmeno per l'anticamera del cervello di rinunciare ai tagli sul personale della scuola. Perché? Semplice: con i tagli agli insegnanti precari e al personale Ata copre quasi i 2/3 della manovra, 8 mld circa".
"La Gelmini si fa insistente. Cerca di mediare e chiede almeno di diluire la cacciata dei precari in cinque anni e non in tre, come viceversa previsto dalla manovra. E’ a quel punto che Giulio sbotta: «Gelmini, mi hai rrrrotto... (come nella parodia tv di Corrado Guzzanti, ndr) i coglioni. La questione è politica. Se proprio insisti - minaccia - allora andiamo da Berlusconi e gli diciamo ‘o io o te’...». Lasciando ammutolita la povera Gelmini, che non reagisce e non replica. E soprattutto, cede. Per poi scoppiare in un pianto davanti al ministro dell’Economia, che però non mostra alcun ripensamento, né si intenerisce".
Da ciò si arguisce che il disumano è lui, nei confronti della Gelmini e dei centomila "tagliati fuori", e che la ministra Maria Stella è una vittima, che però, abbozzando per non perdere il posto, s'è assunta in pieno la parte della responsabile,rigida e disumana, che doveva essere tutta di quell'insensibile che l'ha umiliata. A questo punto mi chiedo: Montalbano, per quanto abile commissario, era obbligato a conoscere tutto il pieno della raviola?

FRA' GALDINO

LARGA PARTECIPAZIONE ALL'ASSEMBLEA CONTRO IL "DECRETO TRUFFA" DEL MINISTRO BRUNETTA




















per distinguere meglio fate clic su ciascuna foto


Larga partecipazione, all'assemblea che stamane s'è radunata nell'aula consiliare di Palazzo Longano, a Barcellona, con la presenza di centinaia di dipendenti pubblici provenienti dai diversi Comuni del territorio compreso tra San Fillippo del Mela e Oliveri.

E' stata l'occasiione per dibattere sulla opportunità di aderire alla manifestazione di protesta che si svolgerà in Sicilia venerdì prossimo, sulla base del calendario degli scioperi proclamati a sostegno della trattativa per il rinnovo del contratto degli statali.
Giorno 14 novembre, incroceranno le braccia i dipendenti pubblici del Sud e delle Isole (Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna). E la protesta avrà la sua manifestazione di piazza a Palermo, dove confluiranno aderenti da tutta l'Isola.
Per raggiungere il capoluogo la Cgil organizza un servizio di pullman e l'appuntamento per gli aderenti della zona è stato stabilito per la prima mattinata di venerdì.
Alla riunione che è durata oltre due ore, erano presenti i segretari della Fp Cgil di Messina Giovanni Coledi e Clara Croce, il dirigente della Cgil di Barvcellona, Savatore Chiofalo, la segretaria aziendale Anna Maria Puliafito e la responsabile comunale dei precari Maria Picciolo. La discussione è stata animata e i dirigenti sindacali hanno colto l'occasione per sottolineare la gravità dei motivi che spingono la categoria alla grande protesta e chiarire taluni dubbi espressi dai lavoratori sul nuovo decreto che condizionerebbe il diritto allo sciopero.
La protesta dei lavoratori della funzione pubblica punta soprattutto contro l'intesa che parte dei sindacati ha siglato con il ministro della funzione pubblica, un accordo che la Cgil definisce truffa, in un volantino che elenca i tagli e le "fregature" contenute nel decreto del ministtro Renato Brunetta.

domenica 9 novembre 2008

CAMILLERI NELL'OCCHIO DEL CICLONE



E' mai possibile che una Gelmini qualsiasi abbia potuto scatenare questo diluvio di proteste?
No, un essere qualunque non potrebbe mai avere tanto potere.
E allora due sono le cose:
o la Gelmini è la controfigura di qualcun altro, un essere sovrumano per esempio;
o essa stessa è un extraterrestre.
Ecco come si spiega la battuta di Andrea Camilleri, che parlando agli studenti del liceo classico Mamiani di Roma ha affermato che "la Gelmini non è un essrere umano".
Una semplice intuizione di un fantastico scrittore, di uno che a volte con la fantasia ci azzezcca.
Eppure la battuta di Camilleri ha suscitato un vero e proprio puteferio, anche fra i simpatici ipocriti compagni dal pugno chiuso, oltre che - ovviamente - tra quelli dalla mano aperta.
E ciò perchè certe cose non si dicono, soprattutto davanti ai giovani.
Come se i giovani di oggi non sappiano fare la differenza tra certi consigli truci e abominevoli d'un ex presidente, tra le battutacce d'un altro tipo di presidente e l'ingenua definizione espressa da un ultraottuagenario, che per chiarirsi meglio le idee sulla natura della ministra ha accennato ad un eventuale parere di qualche professore di chimica. Forse avrebbe fatto meglio se avesse accennato a qualche ufologo. .

fra' Galdino

TENNIS: LA COPPIA DI PASQUALE-SETTINERI VINCE IL TORNEO DEI "SUPER 32"

FOTO:Di Pasquale, Settineri, Iraci, Betto(1) - La coppia vincitrice(2)


Si è concluso il torneo di doppio giallo " Super 32" , riservato agli amatori barcellonesi del tennis, over 32. Hanno partecipato trentadue elementi, scelti dall'organizzatore Nino Rando.
Gli incontri , avviati in quattro gironi, con quattro coppie, si sono svolti durante i fine settimana.
Le prime due coppie di ogni girone sono entrate di dirittto in un tabellone ad eliminazione diretta, con sorteggio ad ogni turno.
Le semifinali, molto combattute, hanno portato in finale le due coppie Iano Iraci - Vittorio Betto e Nino Di Pasquale - Antonio Settineri.
La finale, disputata ieri, ha fatto vivere momenti di intenso agonismo ed è stata incerta fino all'ultima battuta. Si è conclusa con il punteggio di 6-0: 4-6; 6-3 a favore della coppia Di Pasquale-Settineri.
I premi sono stati messi in palio dalla ditta "Ferramenta Michele Triolo"

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