sabato 24 maggio 2008

CASTROREALE VUOLE "una Piazza per la Pace"


Siamo lieti di potere segnalare una nobile iniziativa del Comune di Castroreale, la cui amministrazione, per rendere omaggio ai caduti in guerra, in occasione del 90° anniversario della fine della prima guerra mondiale, intende creare una virtuale piazza della pace.
A tale scopo, il Sindaco, gli Assessori e il Presidente del Consiglio hanno sottoscritto un messaggio ai cittadini in cui si chiede "la collaborazione di tutti coloro i quali possano aiutare a documentare con lettere, fotografie, racconti, la storia dei nostri caduti in guerra per ampliare le fonti storiche e documenali esistenti in materia e per meglio evidenziare il contributo di sangue che i cittadini di Castroreale hanno offerto per l'Italia".
Gli amministratori sottolineano l'opportunità che, accanto ai monumenti che ricordano i morti delle guerre e alle tante vie commemorative come "Trento e Trieste", vadano costruiti segnali visibili di pace, come la "Piazza della Pace". Cioè di un posto accogliente, dove ritrovarsi a parlare, per approfondire il significato della pace, celebrare il valore dei caduti in guerra e sostenere la necessità che mai più si faccia guerra. L'iniziativa dell'Amministrazione di Castroreale , oltre ad essere significativa dell'attaccamento della città ai suoi Caduti, non può che essere il simbolo d'una ferma volontà di Pace, che dovrebbe diffondersi per ogni settore e non riferirsi soltanto al contenzioso e alla discordia tra Nazioni. Per questo diciamo che dovrebbe essere d'esempio e di stimolo ad altre città, prima tra tutte la nostra Barcellona, che di caduti ne ha avuti purtroppo parecchi. In più di un campo.

barcellonablog

venerdì 23 maggio 2008

DUE CASI EMBLEMATICI




Auto passa col rosso, travolge e uccide due giovani . Preso il pirata, che non ha la patente e ha problemi di tossicodipendenza. Il gravissimo episodio avviene a Roma, ad un incrocio del viale Regina Margherita, dove c'è un semaforo funzionante vigilato da telecamere.


Auto giunge all'incrocio tra la via Ugo di Sant'Onofrio e la via Umberto Primo, improvvisamente spunta a gran velocità in senso proibito un ragazzo su uno scooter, e solo per un un pelo non avviene l'impatto, con le logiche disastrose conseguenze. Il miracolo accade a Barcellona, dove non ci sono nè semafori, nè vigili che controllano.


Due fatti, uno dolorosissimo, l'altro rischiosissimo ma fortunato, che anche se non possono essere paragonabili per il loro esito, possono tuttavia essere considerati speculari per la loro dinamica concettuale. In entrambi i casi c'è l'incoscienza e la sfrontatezza del protagonista in negativo che trasgredisce la norma e tradisce il buonsenso. L'uno lo fa fottendosene della vita degli altri, li travolge, li uccide e scappa; l'altro lo fa fottendosene della propria vita, sgattaiolando con folle corsa nel senso non consentito e credendo di potersi sentire furbo per avere trasgredito la regola.


Ma è proprio questa la gioventù di oggi, che crede soltanto di recitare la parte dell'eroe virtuale, senza sapere valutare che la realtà è ben più severa di qualsiasi messa in scena?


Cerchiamo di farlo capire, a questi ragazzi, che la vita non è un gioco, ma una grande realtà che tuttavia può essere messa in gioco dalla propria sventatezza. Ed è un rischio che non si deve correre. Mai.

giovedì 22 maggio 2008

CORTOMETRAGGIO IN RICORDO DI PIO LA TORRE


Sabato prossimo, alle ore 18, nella saletta Oasi dell'ex Monte di Pietà, sarà proiettato il film "Pio La Torre il figlio della terra" di Giuliana Catamo e Lorenzo Hendel, prodotto da Rai3.
Seguirà un dibattito.
Interverranno: Gabroiella Cerami, il prof. Guido Lo Monaco, il prof. Fortunato Sindoni, il prof. Mario Bolognari.

L'incontro è organizzato per conto del Centro Studi Regionale Democratici Riformisti Federalisti

CHE RISCHIO C'E' CON L'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO NELLA NOSTRA CITTA'?


Questo traliccio sorge nella nostra città, a poca distanza di due scuole (Istituto Tecnico commerciale e per Geometri e Scuola Elementare di via Santa Venera) e del PalAlberti, luoghi ovviamente frequentati soprattutto da giovani e giovanissimi.

Poiché sottende cavi per la conduzione di energia elettrica ad alta tensione, non dovrebbe essere sottovalutata la necessità di un assiduo controllo della portata del campo elettro-magnetico. Ciò dovrebbe avvenire mediante opportuni strumenti di misurazione, quali centraline che ,a quanto pare, nel nostro territorio sembrano sconosciute. Una foto di questo traliccio, debitamente commentata fu pubblicata dal Giornale di Sicilia, quando l’edificio dell’Istituto Tecnico era ancora in costruzione. E si fece notare che, in quel periodo, era viva la preoccupazione per i possibili effetti nocivi delle radiazioni elettriche e/o magnetiche, anche perché incominciava ad incrementarsi il numero delle antenne per la telefonia mobile.

Il tempo è trascorso, ma a quanto pare inutilmente, visto che di necessità di controllo si continua a parlare e recentemente sono state avanzate interrogazioni sull’argomento da consiglieri della minoranza.

Si parla di inquinamento elettromagnetico, o elettrosmog, quando i livelli di campo elettrico e/o magnetico superano quelli del fondo naturale.
Infatti, ai campi elettromagnetici naturali si sono sommati, con l'inizio dell'era industriale, quelli artificiali strettamente connessi con lo sviluppo scientifico e tecnologico (produzione, trasporto e distribuzione dell'energia elettrica, telecomunicazioni, apparecchiature elettroniche…).
In alcuni settori, come quello delle telecomunicazioni si è assistito a uno sviluppo tale che, in numerose aree del globo, si sono superati i livelli del fondo naturale di milioni fino anche a miliardi di volte, inducendo così preoccupazioni anche nella comunità scientifica internazionale, che ha avviato moltissimi studi per valutare i possibili effetti sulla salute di questa nuova forma di inquinamento.
Misurare con precisione il livello di campo elettrico e/o magnetico a cui siamo esposti giornalmente, a casa o a lavoro, permette di valutare i rischi e di prendere le necessarie precauzioni per salvaguardare la nostra salute.

Ma chi provvede a ciò, in questa città?

Sarà compito degli amministratori del Comune allungare una mano per prendere le opportune iniziative o dovranno essere i funzionari di Palazzo Longano a curarsi di ciò? Ci sarà qualcuno che scioglierà quest’amletico dilemma?

mercoledì 21 maggio 2008

UN DECRETO DI FERRO PER LA RIMOZIONE DEI RIFIUTI


La prima riunione ufficiale del nuovo Consiglio dei Ministri, come promesso da Berlusconi in campagna elettorale, s'è tenuta a Napoli, dove il Governo è stato accolto da una serie di manifestazioni di piazza che hanno solo potuto svolgersi ai margini della zona blindata in cui s'è svolta la riunione.
Il Consiglio dei Ministri, che prioritariamente s'è occupato della spinosa questione dei rifiuti napoletani, ha immediatamente varato il decreto per la soluzione di tale emergenza, dando via libera alla nomina di Guido Bertolaso a sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega all'emergenza rifiuti, e mettendo a punto una serie di rigide disposizioni:
1) istituzione in Campania di cinque discariche, una per provincia, la cui esatta ubicazione sarà resa nota nella Gazzetta Ufficiale;
2) bonifiche ambientali compensative e realizzazione di opere pubbliche per i Comuni nel cui territorio saranno ubicate le discariche;
3) trasformazione di sette impianti di combustione esistenti in altri di compostaggio, per la raccolta differenziata;
4) impianto, entro trenta mesi, di tre termovalorizzatori da aggiungere a quello di Acerra che potrebe entrare in funzione entro l'anno;
5) termini ristretti per il sindaco di Napoli, per l'indicazione del sito in cui costruire un termovalorizzatore e per la presentazione di un piano per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani: trenta giorni, trascorsi i quali senz'esito, sarà il sottosegretario Bertolaso a scegliere;
6) commissariamento dei Comuni inadempienti e severe sanzioni per quelli che non rispetteranno i temini previsti per la raccolta differenziata: 25% nel 2008, 35% entro il 2009. 50% entro il 2010,
7) competenza per i reati ambientali e in materia di rifiuti affidata alla direzione distrettuale antimafia di Napoli ed istituzione di un organo collegiale al posto del pm per le relative decisioni;
8) corsi didattici nelle scuole per una corretta gestione dei rifiuti domestici.
Il presidente onorario di Lega Ambiente, Ermete Realacci, nel commentare il nuovo decreto, ha dichiarato che praticamente la linea seguita è quella del precedente governo e che Bertolaso è una delle persone migliori che lo Stato ha a disposizione, per cui è stato un danno la sua precedente rinuncia. Ha concluso ricordando ciò che successe, durante il governo Prodi, per la discarica di Chiaiano, dove a De Gennaro si opposero gli esponenti di Alleanza Nazionale.

Francesco Cilona

martedì 20 maggio 2008

BARCELLONA HA BISOGNO DEI GIOVANI, MA I GIOVANI HANNO BISOGNO DI BARCELLONA


(Tratto da http://www.barcellonapg.it/rubriche/lasettimana.html )

“Quindici punti di sutura, tantissimi lividi e una violenza fisica e psicologica che una ragazzina di 14 anni farà fatica a dimenticare.”
"Ieri sera, mentre molti barcellonesi erano all'incontro "No al pizzo, sì alla dignità", un padre è partito da un popoloso quart
iere periferico di Barcellona Pozzo di Gotto per punire in modo esemplare la figlia. La colpa è chiarissima: per lui, che si definisce uomo di altri tempi, è inaccettabile che la figlia venga segnalata avvinghiata, su uno scooter, ad un ragazzo maggiorenne vicino al PalAlberti, in prossimità del quartiere di Santa Venera".
"Secondo i racconti del pubblico, il padre giunge sul luogo dopo la segnalazione "di un amico", trova la figlia con il giovane, dopo aver saputo a quale famiglia appartiene decide di lasciarlo andare "con le buone", visto "il buon nome del padre";
rimasto solo con la figlia, di fronte ad un gruppetto di 10 ragazzi, la pesta a sangue".

"Questo è il secondo episodio di violenza, di pestaggio con relativo pubblico. Vi abbiamo parlato, la scorsa settimana, della violenza subita da un giovane psicolabile nella Villa Primo Levi. Ieri quest'ulteriore episodio difficile da accettare, soprattutto considerando che, ancora una volta, qualcuno è rimasto a guardare".

Giustamente impressionata e preoccupata dal ripetersi di episodi di violenza e di pestaggio, registrati nella nostra città, alla presenza di gente che non ha alzato un dito per impedirli, la collega Giulia Carmen Fasolo ha dato libero sfogo al suo sconcerto scrivendo una lunga lettera, che non solo ha pubblicato nel settimanale on line da lei diretto, ma ha pure indirizzato per e-mail , nella qualità di presidente dell'Associazione Smasher, a : Candeloro Nania (Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto), Santi Calderone (Assessore alle Politiche Sociali), Emanuele Bucolo (Assessore alle Politiche giovanili), Rosario Pio Lizio (Assessore allo Sport), Marzullo Nicola (Assessore alle Politiche del Lavoro e dell'occupazione),
Domenico Scolaro (Assessore alla Manutenzione edifici pubblici, parchi, piazze, verde pubblico ed arredo urbano), Don Salvino Raia (Direttore Oratorio Salesiano)
Porcino (Coordinatore Movimento Barcellona Giovane)
Don Salvino Raia (per le Associazioni di Barcellona siamo noi)
E quanti altri. Sottoscritto compreso.

Prendendo spunto dall’ultimo caso, che ha avuto per vittima la ragazzina picchiata a sangue alla presenza di altri giovani, dal proprio padre che, avvertito da una soffiata, l’aveva sorpresa su uno scooter con un ragazzo maggiorenne, la collega Fasolo fa una lunghissima riflessione e la esplicita rivolgendosi , oltre che ai “personaggi” in indirizzo, alle diverse associazioni cittadine, che sono tante, ma bisognose di essere potenziate e messe in condizioni di operare in maniera efficace a favore dei giovani.
Con particolare fiducia, Carmen si rivolge all’Assessore alle Politiche sociali, Santino Calderone, “affinché, accanto ai servizi che si stanno aprendo, lui possa sviluppare, in sinergia con gli attori sociosanitari e del terzo settore di Barcellona Pozzo di Gotto, un programma risolutivo, con intervento collettivo e non sul singolo caso, ad un problema così importante."

"Serviamoci - esorta Giulia Carmen Fasolo - di questi nuovi servizi, laddove è possibile, per un'indagine e una vicinanza diversa al territorio, alle famiglie, alle dinamiche sociali e relazionali. Chi lo fa già merita un plauso, ma che venga aiutato e potenziato, per poter fare ancora di più. Comprendo quanto possa essere facile provare a risolvere "il singolo caso" e quanto possa essere difficile risolvere quello "collettivo". Ma c'è un bisogno così grande di educazione all'altro, con atti concreti, scelte precise, occasioni lavorative necessarie, che non possiamo girare le spalle. C'è una spiaggia che fa schifo, c'è una Villa Primo Levi con i giochi spaccati, ci sono alberi rovinati, zone franche e spazzatura dovunque.
I soldi per la Notte Giovani Artisti si sono trovati, troviamoli per creare punti di aggregazione per loro al fine anche di migliorare il territorio in cui vivono."
E aggiunge:"
Troviamo loro motivi giusti e attrazioni nuove per lavorare per questa città. Mettiamoli alla prova sfidandoli su cose diverse, non con rapporti di polso e di forza. Due ore al giorno, non chiedo troppo. Sono capaci di smontarti il mondo, basta sfidarli, provocarli, dar loro gli strumenti e i canali giusti per farlo". Detto ciò, la giornalista-psicologa propone a Santino Calderone un incontro, a porte aperte, presso l'Ufficio del suo Assessorato, essendo "disposta a proporgli almeno 100 attività per e con giovani da attenzionare o attuare per fare fronte a questo fenomeno." A passare cioè dalle parole alla concretezza.

Giulia, tu dici che credi fermamente che l'assessore che stimi tanto ascolterà e cercherà di attuare i tuoi suggerimenti, io me lo auguro sinceramente, anche perchè so che Santino, oltre ad avere competenza, ha anche un cuore. Se riuscisse a fare anche la decima parte di quanto proporrai, già sarebbe una conquista a favore dei nostri giovani...

Non dico altro, perchè voglio lasciare intatta la tua generosa fiducia.

Francesco Cilona

FLORAMO E' IL NUOVO DIFENSORE CIVICO


Finalmente, alla quarta tornata, il consiglio comunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha sfornato il difensore civico, e l'ha fatto con una votazione quasi unanime: 27 voti favorevoli sui trenta della composizione assembleare. Il nuovo sostenitore dei diritti dei cittadini è l'avvocato Domenico Floramo, come già largamente era stato preannunciato da uno dei "seniores" della politica locale - il consigliere Orazio Calamuneri -, quando in un suo intervento aveva insinuato l'esistenza di un accordo di vertice, a livello provinciale, tra maggioranza e opposizione:una specie di intesa a tavolino, addirittura sopra la testa del PD barcellonese e di suoi rappresentanti in consiglio comunale.
Comunque ad essere stato eletto difensore civico, dopo un anno dal rinnovo del Consiglio Comunale, è un avvocato di 49 anni, oriundo della frazione Acquaficara, la stessa dove nacque Placido Mandanici, il nostro noto musicista che, se fu apprezzatissimo in vita per le sue belle composizioni liriche e religiose, non lo è altrettanto come meriterebbe adesso, nonostante gli impegni della Pro Loco e di altri volenterosi fans.
Ma torniamo al difensore civico:la sua scelta, oltre a Calamuneri che da ex Margherita fa ora parte del PD, non è apparsa cristallina neppure alla sinistra estrema, che in un blog di G.C. parla di inciucio, di baratto di posti, di contrattazione diretta per il potere, di mancanza di trasparenza; definisce il PD di Barcellona una succursale del partito di Messina e si chiede chi potrà mai fare l'opposizione in seno al consiglio comunale di Palazzo Longano.
Qui, non conoscendo le qualità politiche del nuovo difensore civico, obiettivamente possiamo solo ditre che ci auguriamo una sola cosa: che il prescelto metta da parte ogni possibile colore e, senza ambizioni di carriera politica, smentisca qualsiasi insinuazione o sospetto, operando con acume e senso di rispetto per i diritti dei cittadini, alla cui difesa per legge democratica è stato chiamato dai rappresentanti della comunità barcellonese.

Francesco Cilona

lunedì 19 maggio 2008

GUASTATA LA POMPA, ..... SI RICORRE ALL'AUTOPOMPA DELLA PROTEZIONE CIVILE


L'altra notte si è svolta, nelle strade del centro urbano una manifestazione che ha portato in piazza giovani artisti (dalla pittura alla musica, dal piccolo artigianato all'arte moda) e simboliche rappresentanze dello spaccato di vita cittadina: esercenti con negozi illuminati, stands con rappresentanti delle forze dell'ordine e della vigilanza, motori, libri e antichi attrezzi in mostra, giochi virtuali. Un'iniziativa che ha stanato un po' la gente dalle case - soprattutto i giovani - nella speranza che si possa finalmente tornare alla bella antica abitudine di riempire l'agorà anche di sera. Nell'esprimere compiacimento per l'intento e per la sua riuscita, tuttavia c'è da notare una cosa, anzi due, per il suo "contorno": la prima riguarda il mancato senso della misura, che ha indotto chi ha il compito di regolare il traffico a concedere troppo spazio alla manifestazione, con la chiusura di molte strade al transito e al posteggio dei mezzi di trasporto. Una decisione, questa, che ha messo in difficoltà parecchia gente, specialmente quella venuta da fuori città, allorché ha dovuto cercare un parcheggio per le auto. Parcheggio? Meglio dire posteggio, perchè di parcheggi, in questa città, s'ignora persino l'esistenza. E se nel centro storico ce n'è uno, piccolo e insufficiente, giustamente, è stato utilizzato per la manifestazione. L'altro disappunto nasce da una considerazione, fatta da qualche cittadino leggendo la motivazione di un divieto di sosta, posto in via Roma per "lavaggio" della strada, in vista della manifestazione. "Ma davvero - ha detto l'anonimo cittadino - bisogna attendere un avvenimento eccezionale per dare una radicale pulitura a qualche strada?" Un po' come si farà domani a Napoli, dove le strade del centro dovranno essere pulite a fondo, perché dopodomani nel capoluogo campano ci sarà un'eccezionale riunione del Consiglio dei Ministri. Ma via, è meglio parlare di cose più serie e domandarsi se, per potere trasportare l'acqua necessaria al lavaggio della via Roma, s'è dovuto ricorrere ai volontari della Protezione Civile, per indisponibilità del mezzo del Comune, così come si sta facendo per rifornire di acqua (NON POTABILE) quelle famiglie di via Barcellona-Castroreale e di altre zone di periferia, che da quasi due settimane hanno i rubinetti asciutti, perchè nessuno del Comune è riuscito ancora a fare regolarizzare una sconcertante situazione, che secondo i tecnici sarebbe imputabile al cattivo funzionamento di una centralina dell'acquedotto civico.


FRA' GALDINO

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