sabato 23 febbraio 2008

BERLUSCONI-LOMBARDO-CUFFARO FOR SICILY





Il braccio di ferro tra Gianfranco Miccichè e Totò Cuffaro si è concluso con la sconfitta del pupillo di Berlusconi. A determinare questo risultato è stata - guarda caso - la scelta dello stesso cavaliere di allacciare un patto d'alleanza per il sud e per le isole con il movimento popolare per l'autonomia di Raffaele Lombardo, che impedendo la candidatura di Miccichè a Governatore della Sicilia , ha soddisfatto pienamente Cuffaro, che tanto l'aveva avversata. Scartato il pupillo, da oggi praticamente la candidatura alla presidenza del Governo siciliano è affidata al catanese Lombardo, che proprio nel pomeriggio di ieri aveva dato l'ultimatum minacciando che se non ci fossero state novità, l'indomani avrebbe annunciato di candidarsi per conto del proprio movimento. Ieri pomeriggio, dopo una riunione tenuta a Palazzo Grazioli, alla presenza di Gianni Letta e di Dell'Utri, Berlusconi e Fini hanno sciolto il dilemma, fino a quel momento velato dalla finta proposta di optare per la candidatura della Prestigiacomo, e nonostante i buoni uffici di Dell'Utri favorevole al pupillo, Miccichè ha dovuto chinare il capo e farsi indietro. I numerosi suoi fans, che nei giorni scorsi l'avevano incoraggiato a non desistere tempestando il suo Blog di commenti a lui favorevoli e contrari al cuffarismo, sono rimasti in massima parte delusi e hanno continuato a inviare messaggi, anche se misteriosamente il Blog è improvvisamente apparso bloccato. Adesso cosa farà Miccichè, che ai propri supporters aveva giurato che non si sarebbe mai arreso davanti alla prospettiva di un cuffarismo in ripresa? E che cosa farà Casini di fronte alla prospettiva di un accordo dell'Udc siciliana (leggi Cuffaro) col Pdl, conseguente alla comunanza di entrambi con Raffaele Lombardo? Ma, d'altronde, che cosa poteva fare Berlusconi di fronte al rischio di farsi battere dal tandem Finocchiaro-Borsellino, se avesse optato per Miccichè o per la Prestigiacomo, entrambi inadeguati a suo giudizio? Imparentandosi con Raffaele Lombardo probabilmente il Cavaliere ha creduto di prendere due piccioni con una fava: e forse ha avuto ragione, visto che ha messo dalla sua parte un candidato all'altezza della situazione e, nello stesso tempo, ha spalancato la porta all'Udc di Cuffaro, a tutto dispetto dell'Udc "separatista" di Casini e Cesa.

Francesco Cilona

ANTENNA SELVAGGIA



La presenza di un raggruppamento di antenne in via Medici, che potrebbe contribuire ad aumentare il flusso elettromagnetico nella zona, ha indotto il consigliere comunale Mario Presti a formulare un'interrogazione al sindaco per sapere cosa è in grado di fare il Comune per il controllo delle fonti generatrici di elettrosmog nell'ambito cittadino. L'interrogante fa notare che "la predetta esposizione cresce di pari passo con l'avanzare della tecnologia, alimentando la preoccupazione dei cittadini circa i potenziali effetti negativi sulla salute che tali radiazioni potrebbero cagionare". Nella interrogazione, lo scrivente sottolinea che, esistendo ancora grossi margini d'incertezza sull'influenza dei campi elettromagnetici a danno della salute dell'uomo, la cautela diventa d'obbligo, ed è pertanto necessario che si abbia il quadro della situazione esistente verificando se la soglia delle radiazioni cui sono esposti i cittadini che vivono in prossimità di antenne e ripetitori sia nella norma di legge. In base al criterio che privilegia la prevenzione, il consigliere Presti, chiede inoltre che si verifichi l'opportunità di prevedere nel regolamento comunale di concessione delle autorizzazioni all'impianto di antenne e ripetitori norme tutelatrici e che sollecitamente s'intervenga per verificare la situazione denunciata dai residenti in via Medici, al fine di tranquillizzarli. Chi vive vicino a linee di alta tensione (elettrodotti), in prossimità degli alti tralicci che sorreggono i potenti trasmettitori radiotelevisivi o sotto gli impianti per la telefonia mobile, spesso sistemati sui tetti dei palazzi, ha l'impressione di correre molti rischi. Per potere avere un quadro della pericolosità di tali impianti, si sono fatti approfonditi studi, ma finora si è potuto stabilire per certa una parte dei risultati.
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Si sa che " la Terra stessa genera un campo magnetico. Sono onde elettromagnetiche ad esempio i raggi del Sole, quelle che escono dalle rocce radioattive e quelle che piovono dal cielo sotto forma di raggi cosmici o raggi x. Per quanto riguarda i loro effetti sugli organismi viventi e in particolare sull'uomo sono sicuramente pericolose le radiazioni ionizzanti, cioè quelle capaci di strappare elettroni dall’atomo.Tale ionizzazione può causare negli organismi viventi fenomeni chimici che portano a lesioni osservabili sia a livello cellulare, con conseguenti alterazioni funzionali e morfologiche, fino alla morte delle cellule o alla loro radicale trasformazione".
"Mentre le radiazioni non ionizzanti soprattutto se non vengono assorbite in quantità massicce non deturpano il sistema atomico-molecolare. Le radiazioni non ionizzanti sono generalmente prodotte da elettrodomestici, telefoni cellulari, tralicci, elettrodotti. Tutte queste radiazioni rientrano nel campo delle cosiddette onde non ionizzanti, cioè di quelle onde relativamente lunghe e poco energetiche che non dovrebbero causare danni all'uomo. Va comunque distinto l'elettromagnetismo a basse frequenze da quello ad alte frequenze. In entrambi i casi si produce una corrente elettrica nei tessuti, ma l'incidenza come causa di tumori è diversa e in certi casi inesistente. Trattandosi di radiazioni non ionizzanti, l'energia non è comunque tale da provocare mutazioni genetiche nel Dna."
"L'Organizzazione Mondiale della Sanità informa che sulle radiazioni non ionizzanti sono stati scritti molti articoli negli ultimi trent’anni di ricerca. Ebbene, tutti questi studi non hanno svelato alcuna evidenza di effetti nocivi causati dalle linee di trasmissione elettrica né dalle antenne per le radiofrequenze. Naturalmente questo non basta per tranquillizzare chi è convinto che le onde elettromagnetiche siano nocive soprattutto ai bambini. L'uso del telefono cellulare ormai indispensabile ha imposto la costruzione di antenne e ripetitori su tutto il territorio nazionale per garantire una massima copertura del servizio di telefonia mobile. Ma questo ha causato l'insorgere di dubbi sull'impatto ambientale e sulla salute pubblica. È stata analizzata la possibilità che l'uso dei telefoni cellulari, e delle radiazioni che derivano dal suo funzionamento, siano causa dell'insorgere di tumori del cervello (nella zona del cranio dove si poggia il telefonino). Dubbi e paure sarebbero stati smentiti da ricerche e studi compiuti nel 2000 e nel 2001 (National Cancer Institute ed altri studi).
La ricerca in questo verso c’è da dire che si impegna, ma è ancora insufficiente per avvalorare una tesi piuttosto che un altra.
Anche in questo caso vige il “principio della precauzione”.
Il virgolettato della seconda parte è estratto da : "CAMPI ELETTROMAGNETICI E LA SALUTE DELL'UOMO" di F. Baglini

Fonte: L'ItaloEuropeo - giornale di cultura e approfondimento (partner ECplanet)


venerdì 22 febbraio 2008

CHI CANDIDERA' BERLUSCONI A GOVERNATORE?



"Oggi sono stato dal Presidente Berlusconi per più di 2 ore, faccia a faccia, abbiamo discusso del panorama politico nazionale e regionale, vi chiedo di attendere ancora un po’, siamo ormai agli sgoccioli e presto tutti i nodi verranno sciolti.
Fino a domani manterrò il silenzio sia sul blog che sulla stampa.
Voglio solo dirvi che siete stati tutti incredibili, mai mi sarei aspettato questa partecipazione. Sono
fermamente convinto che in Sicilia il vento stia cambiando direzione, spira il vento del cambiamento."

Con queste poche righe, tracciate sul proprio blog, Gianfranco Miccichè, ultimamente presidente dell'ARS in rappresentanza di Forza Italia e quindi autorevole personaggio "berlusconiano", ha esortato i suoi numerosi sostenitori ad attendere ancora un poco per sapere quale sbocco avrà la vexata questio della sua candidatura a Governatore della Sicilia.

Quindi entro domani, se non ci saranno ulteriori dilazioni, si potrà sapere se Berlusconi, che già un primo Gianfranco ha incamerato ( Fini ndr), si sentirà di inglobare nella dura battaglia per la Sicilia quest'altro Gianfranco (Miccichè ndr) o se per calcolo elettorale opterà per la candidatura di Raffaele Lombardo, in grado di portare non solo i suoi voti ma anche tanti altri provenienti dalla scuderia di Totò Cuffaro, di quel Cuffaro che per Miccichè non ha proprio simpatia. Come d'altronde non ne dimostra Miccichè per lui. E l'ha detto chiaro al presidente Berlusconi, qualche giorno fa, quando spiegandogli il perchè della sua "battaglia VERA contro il metodo del Cuffarismo" l'ha esortato a "non provare nemmeno di trattare". E allora cosa dovrà fare il Cavaliere? Opterà per una terza soluzione? Candiderà la Melandri, tanto per non fare torto a nessuno? Il tempo stringe e bisogna decidere! Siamo tutti ad aspettare con trepidazione il verdetto del Cavaliere...


Fra' Galdino

CONSIGLIO COMUNALE E RIFIUTI URBANI



Ieri sera, quando sono entrato come ascoltatore nell’aula consiliare, il sindaco Candeloro Nania stava rispondendo ad un’interrogazione del consigliere Cosimo Flaccomio (an) su un argomento di notevole interesse per la città: la funzionalità del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. La prima frase che subito mi ha colpito, detta dal primo cittadino: “Il servizio non è all’altezza dei costi”, che per il nostro comune si aggirano intorno ai 22 milioni di euro. Praticamente una critica esplicita nei confronti dell’operato dell’azienda appaltatrice, che potrebbe estendersi a chi le ha affidato il servizio ed ha il compito di controllare tale incarico. Tuttavia non ho sentito alcunché di rammarico nei confronti dell’Ato Me2 e di chi, a suo tempo, fu tra i fautori dei cosiddetti “Ambiti territoriali ottimali", che di ottimo hanno dimostrato nel prosieguo di avere soltanto la disponibilità di aprire posti di sottogoverno. Ma lasciamo stare queste considerazioni divenute ormai universali, tanto da indurre alla necessità di rimodellamenti di questa specie di carrozzoni. Considerato lo squilibrio tra servizio e spesa, le cui conseguenze non sono soltanto di natura igienecologica , ma anche economica, non è mancato il riferimento al disagio dell’utenza a causa delle salatissime bollette da pagare per un servizio ritenuto scadente ed incompleto. E sulla base di ciò, il sindaco ha cercato di ragionarci sopra, esaminando le varie possibilità di rimedio ad una situazione difficile già esistente e ad eventuali prospettive di maggior degrado. E qui cade a fagiolo il riferimento alla gravissima situazione del Napoletano. Intanto s’è rammaricato perché la sua proposta di ubicare nel nostro territorio uno dei tre termovalorizzatori programmati per la Sicilia, fu a suo tempo bocciata, visto che adesso la postazione più vicina prevista è nella zona di Paternò e ciò comporterà maggior costo per il trasporto dei rifiuti, ancorché differenziati, fino a quel sito, abbastanza distante. Quindi si è soffermato sulla complessità della futuribile raccolta differenziata, che comporta un aumento di spesa, dovendosi provvedere ad un consistente aumento del personale, se la si vuole condurre porta a porta, per raggiungere il 35% previsto, dato che attualmente non superiamo il modestissimo 6%. “Parlare di abbattimento dei costi – ha sottolineato Nania ­– è fare filosofia”. E allora? Comunque la situazione non è semplice per il Comune la cui condizione finanziaria è tutt’altro che fiorente. Tuttavia l’Amministrazione “sta lavorando”. Intanto sta vedendo se è il caso di proporre lo scioglimento del contratto con la Gesenu, che ha l’appalto per la nettezza urbana, inoltre sta “discutendo” per l’affitto o l’acquisto di un’area da attrezzare per la discarica di materiale ingombrante : frigo, lavatrici, televisori ed altro. Insomma si studia e si lavora, impegnando così mente e braccia. Meno male. Altra prospettiva, la volontà di aumentare la penalità pecuniaria per chi sporca le strade con l’abuso di volantinaggio. Sull’argomento sono intervenuti, oltre all’interrogante, anche i consiglieri Mario Presti, Giuseppe Trifilò e Lidia Pirri, che ovviamente hanno sollecitato concretezza e rapidità d’intervento, dicendosi disponibili alla collaborazione per uscire da una situazione che rischia di diventare drammatica. Lidia Pirri ha suggerito la costituzione di un tavolo di lavoro che s’interessi del problema relativo alla necessaria sensibilizzazione dell’utente per una efficace raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.

FRANCESCO CILONA

giovedì 21 febbraio 2008

NON VA AD ACQUA, MA PRODUCE ACQUA POTABILE

NELLA FOTO:// IL CURIOSO TRICICLO, CON L'AQUA LIMPIDA NEL SERBATOIO ANTERIORE



In America ne inventano di tutti i colori. Un gruppo di tecnici californiani, per venire incontro ai bisogni d'acqua potabile delle popolazioni del terzo mondo, dove spesso si devono fare chilometri per potere attingere addirittura in pozzanghere l'acqua necessaria per il sostentamento, ha costruito una speciale bicicletta che non solo ha la funzione di trasportare il prezioso liquido, ma anche un'altra che potremmo definire "miracolosa": la capacità di depurarlo e di renderlo potabile. In effetti, più che di una bici si tratta di un triciclo, la cui pedalata consente il movimento di una pompa peristaltica che fa passare l'acqua, raccolta in un serbatoio posto nella parte posteriore, attraverso un filtro e la spinge in un secondo serbatoio, completamente liberata delle impurità. Il contenitore con l'acqua potabile è rimovibile e ciò consente il travaso nel posto di destinazione. Il prezioso triciclo è stato denominato Aquaduct, per la funzione di trasporto che ha come ogni altro mezzo del genere, per l'altra sua preziosa funzione ancora non gli è stato trovato il nome. Spetta ai fruitori della umanitaria scoperta escogitarne uno, veramente appropriato.

LA POLITICA DELLE TRE CARTE

NELLE FOTO:// GIANFRANCO MICCICHE' E RAFFAELE LOMBARDO

Pinco: Ciao Pallino, lo sai che fra due mesi ci sarà l’election day?

Pallino: Che cosa?

Pinco: Il 13 aprile si voterà per la provincia, per la regione e per il parlamento di Roma.

Pallino: Che si vota lo sapevo, ma per tutte queste cose in una sola volta non mi pareva
Ma a me che me ne frega, io non voto per nessuno, anzi il mio certificato elettorale non so nemmeno dov’è andato a finire.

Pinco: Ah, no! Non mi dire che è finito nella spazzatura. Fiorello non vuole che si contribuisca ad aggravare la pattumiera napoletana. Mi raccomando cercalo e trovalo al più presto, se non vuoi che facciano cadere su di te la responsabilità di quella vergognosa situazione.

Pallino: Non esageriamo, cerchiamo piuttosto di non metterci il prosciutto sugli occhi per far finta di non vedere quante minchiate stanno facendo a destra e a manca, cambiando e scambiando per farci credere che ciò ch’è vecchio diventa nuovo, che tutto scorre e tutto cambia…

Pinco: Come il gioco delle tre carte. Cambia, eh? E allora perché Peppinello già si vede nei maxposter ancora con la faccia di vent’anni fa? E perché si cerca di riciclare Cuffaro e i suoi maxvoti, introducendo un Lombardo al posto di un Miccichè?

Pallino: Tutt’e tre assieme farebbero un’unione nuova ideale all’insegna del Cavaliere.

Pinco: Unione dici? Allora non lo sai che Gianfranco Miccichè vede Cuffaro come il diavolo vede l’acqua santa! E non tollera neppure che Berlusconi gli sciupi il sogno di fare il Governatore piazzando al suo posto uno finto federalista.

Pallino: Chi è federalista, Raffaele? Non me lo dire!

Pinco: E allora perché lo blandisce tanto il lumbardo del Porcellone?

Pallino: Guarda, io non ci capisco più niente. Neppure a sinistra, dove pare che si giochi a carte trattenendo le briscole (Tonino,Bonino) e gettando il carico (De Mita).

Pinco: Se tutti fossero carichi, allora bisogna ammettere che carico è pure il signore dei cannoli.

Pallino: O cavolo! Non farmi pensare a certe cose! Mi fai venire l’acquolina.

Pinco: A me l’acquolina - però allo stomaco - la fa venire una inattesa notizia.

Pallino: E qual è la notizia tanto indigesta?

Pinco: Ho letto su “Italia Oggi” che Miccichè, per accettare Lombardo governatore vuole il Ministero del Mezzogiorno. Ma conoscendo il carattere del Palermitano la richiesta mi sembra una provocazione. Gianfranco Micciché s’era candidato a governatore della nostra regione e continua a resistere in questo suo disegno. L’eventualità di un accordo fatto tra Berlusconi e Raffaele Lombardo gli romperebbe le uova nel paniere.

Pallino: E quando si rompono le uova , sprigiona troppa puzza di “buridda”.

mercoledì 20 febbraio 2008

TRAME PREELETTORALI

FOTO:// GIUL FERRARA E LORENZO CESA


L'Udc rompe con Berlusconi e il Cavaliere cerca di fargliela pagare. In Sicilia. Ed è proprio nell'isola che Silvio Berlusconi, fregandosene della reazione di Gianfranco Miccichè in predicato per il posto a Governatore, scende a trattative con Cuffaro e con Lombardo, sollecita il catanese a presentarsi a governatore dell'Isola, al posto del già indicato Miccichè, e cerca di stringere un patto di scambio con l'agrigentino, che consenta a Vasa-Vasa di barattare la massa di voti che è in grado di gestire con un posto alla Camera o al Senato ( a sua scelta) nel gruppo del Popolo delle libertà. Insomma un tet a tet tra sommi personaggi, che stanno facendo la storia, uno dell'Italia e gli altri della Sicilia. Le manovre del cavaliere, che tentano di andare avanti anche a costo di creare una frattura nell'ex Forza Italia sicula, per lo sfregio inferto a Miccichè, non solo fanno imprecare il presidente uscente dell'Assemblea della Regione Siciliana, ma fanno pure spruzzare veleno alla bocca del segretario dell'Udc Cesa, che, avvertendo la natura delle trame berlusconiane, non sa fare a meno di esclamare: "Silvio Berlusconi è una persona capace anche di gesti estremi, di darti magari una coltellata alle spalle, come dimostra l'esperienza di questi giorni". Il cavaliere non solo ha fatto incavolare Miccichè e gli ex alleati dell'Udc, ma ha anche creato le premesse per fare "incagnare" il barbuto suo "Giul"lare, non consentendogli di apparentare la sua lista "Pro Life" con il Popolo delle Libertà. Cosa che ha indotto il direttore del Foglio a rifiutare l'invito a presentarsi come candidato a sindaco di Roma. Tuttavia "Giul", ancora sensibile al fascino del Cavaliere, nel reagire ha evitato d'imputargli la responsabilità del "veto", ed ha annunciato la propria indisponibilità con una lettera inviata al capro espiatorio Gianfranco Fini, da lui ritenuto il suggeritore della dolorosa "stoppata".
Fra' Galdino

martedì 19 febbraio 2008

MA DAVVERO SI TEME LA CHIUSURA DEL "VITTORIO MADIA"?


FOTO://L'EX MINISTRO FRANCO BASAGLIA

Non sempre l’esperienza riesce a farsi sentire coi suoi saggi insegnamenti.
Agli amministratori di Palazzo Longano non deve essere stato davvero illuminante l’inutilità di tutte le preoccupate riunioni e prese di posizione suscitate dalle minacce di ridimensionamento del Cutroni Zodda se, proprio in questi giorni, si sono fatti coinvolgere da un altro improvviso allarme.
Mossa dal vago ricordo di una legge, proposta otto anni fa dal ministro pro tempore della sanità Rosy Bindi e per due legislature rimasta in ibernazione, ieri una delegazione municipale s’è presentata presso l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario, per essere aggiornata sulla questione, nell’eventualità di dovere impostare interventi “in difesa” del “Vittorio Madia”, contro “il rischio di una paventata chiusura del “Vittorio Madia”, minacciato di essere trasformato in struttura sanitaria”.
A visitare l’ospedale e prendere contatto col direttore Nunziante Rosania sono andati il sindaco Candeloro Nania, il presidente del consiglio comunale Francesco Crinò, i componenti della prima commissione consiliare. All’incontro, tra gli altri, erano presenti rappresentanti sindacali della polizia penitenziziaria, evidentemente interessati ad approfondire una problematica, il cui esito potrebbe avere conseguenze sulla mobilità del personale di P.P. in servizio a Barcellona. Il sindaco Nania, già come recentemente aveva fatto per l’ospedale Cutroni-Zodda, avrebbe espresso la necessità di concordare un piano d’azioni da promuovere “nel caso di eventuali progetti di conversioni del Vittorio Madia, nell’intento di tutelare quanti attualmente prestano servizio nell’Opg e salvaguardare un istituto che a Barcellona garantisce occupazione”.
Il semplice fatto che si parla di paventata chiusura della funzione giudiziaria dell’ospedale e di eventuali progetti di riconversione, già la dice lunga sulla ingenuità di un allarme, sollecitato dalla semplice mozione di un consigliere comunale. Ma una tale preoccupazione, che esplode in un momento di vacanza legislativa, ai livelli nazionale e regionale, alla vigilia di una campagna elettorale che si presenta calda su entrambi i campi, che significato può avere? Quello di avere una valenza strumentale, come già qualcuno ha insinuato? Io preferirei credere di no, supponendo che, in buona fede, si sia dimenticato qual è in effetti l’attuale situazione del nostro Opg, dove si stanno ultimando notevoli costosi lavori di miglioramento e d’ampliamento della struttura, con la costruzione di due nuovi reparti destinati ad una prevista sezione femminile. La temuta legge Bindi, avente per oggetto la conversione degli OPG in strutture prettamente sanitarie, finora praticamente è rimasta lettera morta e non troverebbe certamente condizioni propizie per essere riesumata, anche perché il suo contenuto è pregiudizialmente riferibile alla famosa legge Basaglia, che ha decretato l’eliminazione di tutte le strutture psichiatriche, già denominate manicomi. Ed abbiamo visto finora quanto poco si è riuscito a fare per compensare l’avvenuta chiusura dei manicomi civili. Considerate tali difficoltà, si sarebbe finora soprasseduto nel dar seguito alla previsione di chiusura e riconversione degli Opg.
Sennonché adesso, all’improvviso, qualcuno sembra avere avuto la fregola d’insinuare preoccupazioni, che almeno per il momento dovrebbero rimanere alla larga. E a consolazione di ciò si potrebbe ricordare che sono state fatte in un passato recente e meno recente ipotesi di rimodulazione amministrativa di questo nosocomio, con un eventuale passaggio alla gestione Asl di una parte della struttura da riservare alla degenza psichiatrica e l’altra parte, restante all’amministrazione del Ministero di Grazia e Giustizia, da trasformare in casa circondariale, atta ad assorbire il personale di polizia penitenziaria attualmente in servizio al Madia. Quindi, c’è chi prima del Comune ha ragionato su eventuali nuove destinazioni, senza allarmismi e senza cortei. E tuttavia ancora rimane tempo per lavorare tranquilli e senza grosse preoccupazioni occupazionali, che sanno - secondo i sospettosi – dì troppa occasionalità.

Francesco Cilona

lunedì 18 febbraio 2008

E' SOLO UNA SPERANZA?



Lo stato di disagio e di pericolo creato, nel bacino del Mela, dalla presenza di impianti inquinanti, ha determinato molteplici reazioni da parte delle popolazioni insediate in quel territorio. Obiettivamente s’è potuto costatare che, a causa dell’inquinamento atmosferico, negli ultimi 20 anni l’incidenza di decessi per malattie respiratorie ed insulti cancerogeni è stata in notevole incremento, tanto da indurre i responsabili della gestione di tali impianti ad applicare con maggior rigore che nel passato le tecniche necessarie a ridurre il potenziale inquinante delle immissioni in atmosfera. Negli ultimi tempi, l’Edipower, che gestisce la centrale Enel di San Filippo del Mela, si sarebbe resa conto che è possibile contribuire nel programma di abbattimento delle fonti d’inquinamento, ricorrendo anche ad un uso complementare di impianti per la produzione d’energia pulita che, anche se possono apparire inizialmente poche gocce in un mare di necessità , costituiscono tuttavia un segno dell’orientamento meno sfiduciato che adesso l’industria mostra verso la valenza della produzione alternativa. In questa centrale, secondo quest’ottica, saranno installati circa 36.000 pannelli solari pari a 3 Megawatt, un altro impianto per la produzione di 2 Megawatt sarà installato altrove. In tre anni, con un investimento di circa 300 milioni di euro, l’Enel intende realizzare impianti che sfruttano l’energia solare per oltre 35 Megawatt (Mw): una potenza sufficiente a dare energia a una città di 20.000 abitanti. Ventuno di tali pannelli sono stati destinati alla città di Rimini e si prevede che entro il 2010, in tutta Italia, ne saranno installati 1.200. Tale programma, che colloca l’Enel ai primi posti nello sviluppo del “solare”, consentirà di evitare l’immissione in atmosfera di 30 mila tonnellate di anidride carbonica. Il piano ambientale dell’Enel, presentato alla fine del 2006, prevede investimenti per 4,1 miliardi di euro entro il 2011 in nuovi impianti che usano fonti rinnovabili (vento, sole, biocombustibili e calore naturale della terra), nella ricerca e sviluppo e nell’innovazione tecnologica amica dell’ambiente. Dicevamo che si tratta tuttavia di gocce in una mare fin troppo vasto e salato,, E tuttavia ben vengano, perché servono a far capire a chi manovra l’energia tradizionale che è giunto il momento di intraprendere strade nuove se non si vuole che la strada vecchia ci conduca al precipizio.

domenica 17 febbraio 2008

L'ACCOPPIATA VINCENTE?




foto:// Rita Borsellino attende con simpatia l'arrivo di Anna Finocchiaro

Una bomba, un terremoto, uno tsunami: adesso i giornali non sanno più quale termine è più adatto per condensare in una sola parola quanto sta accadendo alla vigilia delle elezioni di aprile. Certo è che si sta profilando una vera rivoluzione nell'assetto politico italiano, da tempo ingessato da un bipolarismo falso e bugiardo che tanto danno ha fatto alla Nazione.
L’abbrivio dato dalla ferma decisione di Veltroni di far correre da solo il Pd, la recente decisione di Anna Finocchiaro di accettare la candidatura a “Governatore” della Regione Sicilia, il concomitante energico strappo di Pierferdinando Casini al programma senza l’oste improvvisato da Fini e Berlusconi, tutto questo ed altri collaterali sommovimenti stanno chiaramente capovolgendo una situazione che i sondaggi berlusconiani avevano dipinto nettamente a favore del roboante popolo delle libertà.
La Sicilia, in questi momenti estremamente fluidi, sicuramente guarda, più che con curiosa attesa, con speranzosa attenzione l’annuncio dato ieri dalla conterranea Anna Finocchiaro, che nell’accogliere favorevolmente, dopo lunga meditazione, la proposta di Veltroni a dare una mano alla sua Sicilia, ha voluto precisare che la sua disponibilità a candidarsi alla guida della nostra Regione era legata
all’opportunità di avere al fianco Rita Borsellino, perché essa ha fatto molto per la nostra Isola. E la Borsellino, ieri stesso da Sciacca dove si trovava e ha seguito per televisione l’intervento di Anna Finocchiaro, ha affermato la sua piena disponibilità ad un progetto comune. Perché convinta che solo con un’unità progettuale "si possono dare risposte valide ai bisogni ed ai sogni dei Siciliani”.

Un’accoppiata così eccezionale – non soltanto perchè tutta rosa ma anche e soprattutto per la tempra delle componenti – chissà quali effetti produrrà in questa terra che ha tanto bisogno di uno sconvolgente aratro.

Francesco Cilona


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