martedì 9 dicembre 2008

SOLO NELLE TV DEGLI ALTRI POSSIAMO ASSISTERE AI PROIBLEMI DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO

FOTO : CHIOFALO (SX) PARATORE (DX)

E' passato il tempo in cui la città di Barcellona tentò di fare qualcosa di proprio per informare la gente di quanto accadeva nella città. Ci furono diversi tentativi , tra cui l'avvio di alcune emittenti televisive private. Poi, come sempre è accaduto in questo "paesone di provincia", pian piano si affievolirono fino a spegnersi. Adesso, per quanto si abbia la possibilità di cogliere l'occasione offerta da WEB, non mi pare che si abbia il necessario entusiasmo per cercare di approfittare di un così duttile strumento.Se si escludono alcune iniziative individuali, personalisticamente caratterizzate, non mi pare che ci sia tanto altro di notevole in grado di assumere funzioni a più ampio respiro. Comunque, a parte Internet il cui utilizzo è in via d'evoluzione e quindi con conseguenze non ancora computabili, quello che vorrei focalizzare adesso è un piccolo particolare che mi pone un altrettanto piccolo quesito: ci sono cittadine meno grandi di Barcellona che, a differenza di questa semiatrofizzata "nostra", sono attrezzate di tv locali.
Perchè mai loro riescono a ciò e Barcellona no?
Solo perchè hanno una tradizione alle loro spalle ?Oppure perchè c'è in esse qualche coraggioso imprenditore che riesce a vedere più lontano dal proprio naso?
A proposito di TV locali, a questo punto, mi sembra opportuno fare riferimento ad una di esse, che pur avendo sede in un centro distante dal nostro ha compreso che anche a Barcellona nascono, crescono e deperiscono problemi da valutare. E di essi riesce a interessarsi, focalizzandoli con una certa efficacia.
Grato per quello che tale TV riesce a evidenziare, ne voglio fare il nome:
si tratta di Antenna del Mediterraneo, i cui operatori hanno finora dimostrato d'essere puntuali nel cercare di attenuare il vuoto in cui è lasciato questo settore a Barcellona Pozzo di Gotto.
Riferisco un caso: ieri sera, la redazione di AM ci ha fatto assistetere ad un ampio approfondito dibattito sull'ATO ME2, avente per protagonisti due personaggi dalle posizioni contrastanti: il presidente dell'Ato, Andrea Paratore e il dirigente della Cgil di Barcellona, Salvatore Chiofalo.
E' stato un incontro, direi fin troppo lungo, che tuttavia è servito a fotografare la gravità di una situazione - quella dell'emergenza rifiuti - da diversi punti di vista. Cosicchè - attraverso lo sfogo dei due "battitori liberi"- è stato possibile rendersi conto delle linee seguite dalle due parti "disputanti".
Chiofalo, ovviamente ha cercato di difendere a spada tratta le ragioni dei lavoratori, che rischiano di vedersi protratto il ritardo del pagamento degli emolumenti loro spettanti, ha criticato aspramente il tergiversare del Governo regionale nella ricerca di una soluzione allo stato d'emergenza, ha auspicato che si avvii seriamente il processo di normalizzazione del servizio d'igiene ambientale, sollecitando la raccolta differenziata dei rifiuti e la realizzazione di adeguate infrastrutture, necessarie per chiudere il circolo virtuoso della nuova tecnica di raccolta e smaltimento. E ha fatto pure balenare la possibilità che la protesta dei lavoratori continui con lo stato d'agitazione.
Il presidente dell'ATO ME2 ha espresso le proprie ragioni, ricordando che, se esiste uno stato di crisi, parte esso dal fattore economico, la cui carenza è imputabile: in parte alla morosità di molti utenti che, con la scusa della bolletta salata, hanno evaso il pagamento dell'imposta; all'inadempienza di parecchi Comuni che, scrollandosi ogni responsabilità, non hanno accolto con favore la proposta d'aumento del capitale; alle ricorrenti difficoltà incontrate negli adempimenti contrattuali con la Gesenu, appunto per carenza finanziaria. Ha negato che ci sia stato sperpero di denaro, per il mantenimento del carrozzone politico, rivendicando addirittura all'ATO ME2 il merito d'avere per primo ridotto il numero dei componenti il consiglio d'amministrazione a tre soltanto. Quindi niente prebende per esperti inutili o per qualcun altro superfluo. "Io - ha detto il dott. Andrea Paratore - faccio il medico e con la mia professione riesco a mantenermi. Quel poco che ricevo per l'espletamento di questa assillante funzione non varrebbe neppure la pena per attenuare gli effetti della fatica e delle preoccupazioni che quest'incarico mi dà."

Francesco Cilona

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Barcellona P.G., c'era una volta il west......

Anonimo ha detto...

E adesso c'è il niet....

Anonimo ha detto...

Cambiamo Città.

Anonimo ha detto...

La questione Ato è mostruosa.I cittadini commentano i dibattiti con sarcasmi semplici e anonimi.La politica i sindacati i dirigenti di qualsiasi ordine e grado non sono più credibili.La crisi di fiducia, in generale, è il problema più grave che un sindaco un dirigente un sindacalista dovrebbe prioritarimente affrontare.Quasi quasi mi vergogno di sollecitare la serietà e l'impegno.Rischio di fare la figura dell'ingenuo.Se almeno servisse a smuovere qualcosa...Ma bisognerebbe essere in tanti,all'unisono.E questo blog potrebbe essere il collante.Ma ogni volta che lo apro ci trovo una sfilza di anonimi incazzati e sarcastici,che danno la misura dell'umore cittadino ma i loro commenti non sono utilizzabili.

Anonimo ha detto...

Per FRANZ = Piano, piano, caro Generale: vedrai che a poco a poco si arriverà a parlare tutti a fronte alta e a viso aperto, come facciamo noi. Forse prima si passerà dall'anonimato a nomi di fantasia, ma alla fine si capirà che si può essere veramente efficaci facendo sentire la forza della proopria individualità chiaramente individuata. Grazie intanto per la tua insistennza sull'imoportante tema. Comunque cerchiamo di essere sempre più numerosi, anche perchè purtroppo, coi tempi che corrono, la quantità ha il suo peso per certa gente.

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