giovedì 4 dicembre 2008

PER IL GRAN MAESTRO IL CAVALIERE E' L'UNICO IN GRADO DI GUIDARE L'ITALIA


Quanto si sta riportando in questo post, stralciato da un intervista di Klaus Condicio all'ex Gran Maestro della P2 Licio Gelli, riferita su "La Stampa" di oggi, potrebbe spiegare perchè mai l'operato di Silvio Berlusconi abbia riscosso tanto successo sul piano politico nazionale.
Intanto, a giudizio di Gelli, "sono giusti i decreti approvati senza dialogo con la minoranza. Berlusconi che è giovane ed ha la maggioranza, dovrebbe rivolgersi all’opposizione politica proponendo e facendo passare i decreti anche senza il loro assenso", poiché "il Paese sta male e lui potrebbe fare molto di più". E, di ciò, c'è da credere che il Cavaliere sia convinto.
Il Gran Maestro esprime il timore che
"se cadesse Berlusconi, sarebbe un caos per il Paese, perchè il governo non avrebbe più una struttura partitica. Berlusconi ha iniziato con una struttura partitica, seguendo la strategia dei Carabinieri, dei farmacisti e della Chiesa, ovvero creare una ragnatela così capillare che serva per poter comandare e controllare l’Italia. Se cade Berlusconi, chi abbiamo? In Italia non c’è un leader" che potrebbe sostituirlo. Ma questa è la massima convinzione che fa tenere duro al Cavaliere.
E Gelli, che di queste cose se ne intende, fa presente::
"Nel mio piano di rinascita della P2 prevedevo la creazione di una Repubblica presidenziale, perchè dà più responsabilità e potere a chi guida il Paese, cosa che nella Repubblica parlamentare manca. Il Presidente attuale di una Repubblica parlamentare non è responsabile praticamente di nulla. Se accade qualcosa, non riguarda mai il Presidente, bensì il Parlamento. In Italia c’è bisogno di una Repubblica presidenziale".
Non dimentichiamo che, questo della Repubblica presidenziale, è uno dei pallini "primordiali" del nostro Premier.
A questo punto, vi sembra logico che Berlusconi possa pensare e agire diversamente da quanto Gelli sostiene?
Non è certo un autolesionista, il Premier d'Italia.

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