martedì 28 ottobre 2008

Scuola, 30 ottobre 2008: sciopero e manifestazione a Roma .. Gli emeriti consigli del presidente Cossiga




Mentre si prepara la manifestazione che giovedì prossimo si terrà a Roma, in concomitanza con lo sciopero generale unitario della scuola, studenti, insegnanti, genitori continuano a tenere alta la tensione contro la riforma Gelmini, la cui approvazione è ormai alle porte. Quello che, in questo mese di ottobre, hanno fatto finora i giovani per difendere la scuola dall'assalto demolitore del duo Tremonti-Gelmini, è ormai a conoscenza di tutti. Gli studenti, pur senza interrompere l'andamento delle lezioni nelle sedi universitarie e in quelle della scuola dell'obbligo, si sono espressi compatti e continuano a farlo nel rifiuto di un decreto che, con tempestività intollerabile, è in procinto di tagliare finanziamenti, posti e attività indispensabili alla scuola pubblica, con l'evidente intento di declassarla. Nonostante la masiccia reazione, tuttavia, il governo non ha inteso finora ascoltare le ragioni della protesta e ha continuato imperterrito a mantenere la propria posizione: in maniera così tracotante da consentire al suo leader di minacciare l'invio della polizia nelle scuole.
Se alle minacce non sono seguiti i fatti, ciò non esclude che si possa architettare qualche escamotage per bloccare ulteriori possibili sviluppi della protesta studentesca.

Intanto si ha notizia di un intervento della magistratura nei confronti di studenti che hanno occupato una scuola romana. La legge lo consente, visto che è propibita l'occupazione di luogo pubblico, come lo è pure l'interruzione dello svolgimento dell'attività scolastica. Si tratta di codice penale e, per questo, i giovani devono stare attenti a ciò che fanno. Ma quello che però maggiormente preoccupa, non è la legge, ma il balenare di certi suggerimenti che portano alla mente certe immagini truculente registrate durante il Gi8 di Genova. Il riferimento è alle sconcertanti dichiarazioni dell'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, rilasciate in un'intervista al quotidiano "Il Giorno", in risposta alla domanda :"Cosa suggerirebbe a Maroni di fare per controbattere le manifestazioni studentesche?". "Maroni - suggerisce Cossiga - dovrebbe fare quello che ho fatto io quand'ero ministro del'interno". E cioè? "Lasciarli fare . Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città". Dopo di chè? "Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri". Nel senso che? "Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbbero in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano". Anche i docenti? "Soprattutto i docenti!". Evviva all'ex ministro dell'interno della prima repubblica! Quasi quasi fa sorgere il sospetto che questa sua tecnica sia stata alla base dei fatti di Genova. E che lui, adesso, possa trovare l'occasione per reclamarne la paternità.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Che somiglianza tra Lei e l'emerito..... Incredibile.

Anonimo ha detto...

Me l'hanno detto sempre. Specialmente quando porto il cappello. Quella che cambia è l'anima.Anche se entrambi siamo gemelli, dal punto di vista astrologico.Lui ha un anno più di me e conta molto...quell'anno in più.

Anonimo ha detto...

Intervista con dichiarazioni vergogna di Cossiga:
http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/081023/jmsra.tif


Anonimo II

Anonimo ha detto...

E' vero, somiglianza straordinaria.
Metta le 2 foto affiancate.
Da oggi- prof - ti chiameremo Presidente.
Ciao.

barcellonablog ha detto...

Ma non emerito. per carità! Ciao

Anonimo ha detto...

Meno male che la maggior parte dei studenti non accetta provocazioni, perchè di provocazioni si trattano caldeggiate dai soliti facinorosi pronti a devastare tutto ciò che incontrano sul loro cammino.
Ci fu un tempo pregno di significati politici il cui nome di Cossiga veniava storpiato in "Kossiga" ma il significato di ogni azione politica-studentesca era fondata su sani ideali di cambiamento, rendere la società migliore. Erano i principi a cui i giovani di destra o di sinistra credevano fin quando "infiltrati" mandati dalla politica malversatoria-affaristica armò la mano di qualcuno e spense il sogno di chi credeva che la società poteva essere veramente cambiata, resa migliore con la forza delle parole del confronto e del dibattito tra le parti.

Anonimo ha detto...

OGGI 29 OTTOBRE 2008 E' MORTA LA SCUOLA ITALIANA.

Anonimo ha detto...

tu si che sei un intenditore, oggi invece è morta la sinistra faziosa!!!

Anonimo ha detto...

Parlate, parlate tutti di scuola ovvero di istruzione, il problema è che da quanto leggo non capite un cazzo !!!
Informatevi bene, ma proprio bene prima di parlare.
Per questa Italia governata da SB democraticamente eletto da milioni di ALLOCCHI, teledipendenti e ignoranti, ho l'impressione che non ci sia piu' speranza.
Vedrete che il tempo mi darà ragione.

Anonimo ha detto...

E saresti contento di constatare d'avere avuto ragione? Si vede che non hai nè figli, nè nipoti, per contentarti di una soddisfazione così magra. Piuttosto che cosa hai fatto di tanto importante per non sentirti allocco come gli altri? Hai sostenuto qualche strenua battaglia per frenare l'assalto dei nania e delle truppe di Berlusconi, di Cuffaro, di Lombardo,eccetera eccetera? Se l'hai sostenuta e non hai vinto, forse la colpa è di questi amici che qui stanno esprimendo il proprio pensiero?
Credi che, facendo uscire dalla tua
bocca un cazzo (di parola) loro riusciranno ad informarsi meglio?
Sono convinto di una cosa: tu ti sei nascosto dietro l'anonimato per
il semplice motivo che ti saresti vergognato di esprimerti in quel modo, esibendo la tua carta d'identità. E questo è un buon indizio. In fondo dev'essersi trattato d'un attimo d'incontinenza...verbale.

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