sabato 4 ottobre 2008

GLI EFFETTI DELLA MUSICA SULLA NOSTRA PSICHE POSSONO AIUTARE IL NOSTRO CORPO.

JAMES PARKINSON

I disturbi nella deambulazione, negli affetti del morbo di Parkinson, possono essere attenuati canticchiando mentalmente un motivo ritmato.

L’hanno constatato studiosi della Mie University of Medicine (Giappone) che, nel corso di un esperimento con un gruppo di pazienti trattati con la musicoterapica, li hanno sottopost ad una prova, invitandoli ad ascoltare una canzone ben ritmata, quindi a battere le mani, poi a cantare e battere il ritmo fino ad arrivare, sempre gradualmente, a cantare mentalmente camminando.

Lo studio, condotto su 8 persone con Parkinson di grado moderato, si è rivelato un vero successo, tanto che i pazienti hanno imparato a utilizzare questo sistema nella vita di tutti i giorni per migliorare la loro andatura.

I ricercatori ritengono che l’azione della canzone sia dovuta alla componente ritmica che agisce sulle strutture cerebrali denominate “gangli della base”..

Che la musica abbia una benefica influenza sulla psiche è un dato di fatto incontrovertibile, addirittura ha effetti persino sugli animali - per esempio, le mucche sono messe in grado di produrre maggior quantità di latte - per cui non è errato credere che il suo ritmo possa influire sull'andatura di una persona, agendo sul suo cervello.

Chissà cosa ne pensa la nostra psicologia.

Intanto, provare non nuoce. E si potrebbe provare - senza tuttavia suscitare facili illusioni - facendo con gradualità esercitare chi, essendo nella fase iniziale del parkinson, intende cercare qualche rimedio per alleviare i propri disturbi nella deambulazione.

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