giovedì 18 settembre 2008

UNA ORDINANZA SINDACALE PER I PICCIONI CACARONI


Ad un anno di un episodio, raccontato da Fra' Galdino, che sulla sua pelle - meglio sulla sua tonaca - lasciò la traccia, a causa di un piccione cacarone, finalmente il sindaco Candeloro Nania, avendo sicuramente metabolizzato il significato di quel racconto, ha emesso - esattamente in data 5 settembre 2008 - un'ordinanza, secondo cui "viste le segnalazioni da parte di cittadini - e fra' Galdino è cittadino barcellonese puro sangue - d'inconvenienti igienici derivanti dalla presenza di piccioni; constatata la diffusa presenza di escrementi di piccioni su piazze, giardini e cornicioni di di molti edifici, la presenza di residui di cibo e di rifiuti in genere; ritenuto di dover tutelare la salute pubblica(....) ORDINA: è fatto divieto a chiunque di somministrare rifiuti ai volatili, in particolare alla specie dei piccioni e colombe nelle vie e piazze cittadine. ( .... )
Ai trasgressori verrà comminata la sanzione amministrativa pecuniaria dell'importo compreso tra Euro 25,00 ed Euro 500.00."

Per chi volesse rinfrescarsi la memoria su quanto raccontò fra' Galidino, riportiamo integralmente il post dello scorso ottobre 2007.

Fra’ Galdino, quando parla dei problemi della Città e del Palazzo lo fa con garbo, senza tuttavia trascurare qualche “punzecchiatura”, sinceramente intesa a stimolare interventi opportuni perché si possa uscire dal guado in cui purtroppo ci troviamo.
Se qualcuno l’ha preso come offesa , si ricreda, perché il monaco, pacifista com’è, è lungi dall’essere importuno e inopportuno. Si pensi che, proprio stamani, mentre si trovava davanti all’ingresso dell’Oasi, in piazza San Sebastiano, sostando un attimo per vedere tre vigilesse e un vigile indaffarati per mettere ordine ad un traffico impazzito su quel tratto di via Roma, sempre a causa di un ingorgo al semaforo, una gran “cacata “ d’uccello – sicuramente un piccione, tanto era abbondante quella schifosa cacca – gli è piombata addosso dall’alto di uno di quei fin troppo fronzuti pini, pieni di pennuti d’ogni genere e forse anche ammorbati dalla pericolosa processionaria, dato che non sono mai irrorati da nessun medicinale o repellente..
E meno male che il fraticello indossava il suo solito saio col cappuccio. Ma siccome è un povero monaco elemosiniere, non possiede una tonaca di ricambio e, per non tenersi addosso quella schifezza, ha dovuto staccare il copricapo e portarlo nella lavanderia più vicina.
Adesso chi paga la lavandaia? Il Comune?
Sicuramente no, essendo anch’esso al secco in fatto di euro, troppi dei quali deve spenderli per pagare non solo i dipendenti, ma addirittura anche gli assessori, il presidente e i consiglieri comunali, il sindaco, gli avvocati ed altri esperti. Ma mettiamo che i quattro vigili urbani – tutti di fresca assunzione – che si muovevano sotto quei pini per districare la circolazione, subiscano, anche loro, prima o dopo, la stessa sorte di fra’ Galdino e si sporchino le belle divise, nuove fiammanti , chi pagherebbe loro le spese di lavanderia?
E se, per peggiore sorte, fosse il bel berretto bianco destinato a imbrattarsi con quel luridume, quale lavanderia riuscirebbe a smacchiarlo senza fargli perdere la “verginità”?
Sembrano domande sciocche, ridicole, ma vorrei proprio vedere come reagirebbero i nostri vigili ad un affronto così sconcertante.
Fra’ Galdino, intanto, è costretto a stare a capo scoperto, fin quando non gli sarà stato lavato ed asciugato il cappuccio, eppure non se la prende, anche perché la giornata è calda. Né si arrovella a pensare che “la schizzata del piccione possa essere stata radiocomandata “. Purtroppo gli animali - dice - non guardano in faccia nessuno e non selezionano gli obiettivi da colpire.
Peccato però che volatili cacaroni ce ne sono ormai troppi e, se non si pone rimedio, saranno sempre più numerosi e invadenti.
E allora sarebbe più che opportuno provvedere, se non ad eliminarli, a ridurli spargendo sotto gli alberi mangime con additivo sterilizzante, in grado di impedirne la riproduzione .

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E chi sarà io vigile così coraggioso da multare PINUZZU?

Anonimo ha detto...

Pinuzzu u palurmitanu non si tocca, anhe perchè lui non dà i rifiuti ai colombi, ma tanta granaglia che compra coi soldi della pensione. Piuttosto, se si volesse ridurre questo sconcio, basterebbe dare in pasto ai piccioni del mancime trattato che serve a rendere sterili gli animali.

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