lunedì 1 settembre 2008

I TAFFERUGLI DI NAPOLI E ROMA? NON BASTA QUI LA RONDA


Sarei curioso di sapere se, dopo la domenica di ieri, il signor Berlusconi si sia dispiaciuto di più per la cilecca del Milan - nonostante Ronaldinho - o per i disordini provocati dagli ultras del Napoli.
Lui, che è presidente della squadra meneghina e contemporaneamente presidente del consiglio della Nazione Italia, per chi ha sofferto di più?
Se davvero fosse in grado di fare un vero esame di coscienza, il cavaliere senza neppure esitare dovrebbe rattristarsi costatando che, nonostante i roboanti annunci del suo governo sulla vincente strategia nella soluzione dei problemi dell'immondizia di Napoli e sull'ordine pubblico, i recenti disordini di Napoli e di Roma, dimostrano chiaramente che il pattume d'ogni genere, compreso quello umano, s'è solo tentato di nasconderlo sotto il tappeto dell'ipocrisia e della faccia tosta.
Senza neppure riuscirci.
Già i recenti fatti registrati a Roma, dove la violenza degli ultrà di destra nei confronti di inermi avversari politici aveva sdegnato persino il sindaco Alemanno, sarebbero stati sufficienti per fare riflettere il rigido Maroni sulla vacuità delle misure strombazzate (le ronde militari in giro per la città), ma visto che tali fatti sono stati trascurati, sarei ora curioso di sapere come il "leghista al ministero dell'Interno" cercherà di spiegare l'incapacità di far fronte ad emergenze come quella creata dai 1.500 ultrà del Napoli, che impadronitisi con la violenza del treno per la Capitale, in occasione del derby con la Roma, lungo il viaggio hanno devastato le carrozze, con un danno di circa mezzo milione di euro, e al rientro hanno persino creato, fino a notte, tafferugli e scontri con la polizia nella stazione Termini.
Come di consueto, la grave situazione che dovrebbe far battere il petto a chi crede di avere trovato la panacea nell'acqua tiepida delle ronde, sarà quasi certamente affrontata individuando il classico capro espiatorio.
Ed il primo indizio del ricorso a questa collaudata tecnica l'ha immediatamento offerto il ministro Maroni, chiedendo chiarimenti al questore di Napoli, il quale tra l'altro dovrebbe relazionare anche sulla veridicità del contrasto tra le Ferrovie (secondo cui non avrebbero dovuto salire sul treno quei tifosi perchè non avevano biglietto) e un'ordinanza urgente della Prefettura di Napoli ,che avrebbe prescritto all'azienda di farli viaggiare. "Motivi di ordine pubblico", avrebbe scritto il Prefetto e le Ferrovie avrebbero aperto gli sportelli agli ultrà e addirittura consigliato ai passeggeri, che erano già sul convoglio ed erano diretti a Torino, di scendere e trovare "un'altra soluzione".
Chi delle due parti avesse ragione, sarà intanto l'unica questio da affrontare. Per risolvere il resto continueranno a marciare in città le mediatiche ronde.

Fra Galdino

2 commenti:

Anonimo ha detto...

DOPO LA MORTE DELL'ISPETTORE RACITI SI ERA PARLATO DI UN LUNGO LUNGO LUNGO STOP AI CAMPIONATI, MI PARE PROPRIO CHE LA SOLUZIONE OPPORTUNA SIA QUESTA: 10 (DICO DIECI) ANNI DI STOP A TUTTI CAMPIONATI!!!
IL CALCIO E' DIVENTATO UNO SCHIFO: VIOLENZA, CORRUZIONE, ECC.
BASTA.

1 settembre 2008 19.51

Anonimo ha detto...

lo stato è debole con i forti e forte con i deboli. E' uno schifo vedere i cittadini onesti scendere dal treno, dopo aver pagato il biglietto, per far salire dei delinquenti che dovrebbero essere sbattuti in galera per qualche decennio.Purtroppo in Italia c'è troppa tolleranza nei confronti dei "tifosi", nutrita anche da certa stampa "sportiva" vomitevole.

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