martedì 26 agosto 2008

IL PORTO DEL MELA NEL LIBRO DEI SOGNI


Ci sono momenti in cui la carenza d'argomenti, e per la stampa e per l'uomo politico, costringe a strizzarsi il cervello per cercarne qualcuno plausibile.
E può capitare, in circostanze del genere, che, se non si vuole ricorrere a qualche bufala, si cerchi di rimediare alla penuria sfogliando il libro dei sogni perduti.
Nei giorni scorsi, un politico - leggi ministra alla pubblica istruzione Gelmini - scartando la bufala e ignorando il libro dei sogni, ha scelto la via di mezzo e lanciando una smanfera , bene o male, ha mosso un po' le acque, con strascico di polemiche scolastico-regionalistiche d'un certo interesse.
Oggi, un altro personaggio politico - più giovane della ministra e meno elevato nella scala politica - conoscendo l'esistenza d'un vecchio libro dei sogni perduti, avrà provato a sfogliarlo. E sfogliando, sfogliando si sarà fermato ad una pagina, ricca di storia marinara, in cui si narra che tanti anni fa - diciamo settanta - a Calderà i nostri nonni avevano costruito un pontile sul mare, che ancorchè piantato a mo' di palafitta, riuscì per vari anni a svolgere il ruolo di porticciolo per l'attracco di velieri e vapori carichi di bestiame e di altra merce: il che avveniva effettivamente quando Barcellona deteneva il primato provinciale nel commercio agricolo e nell'allevamento bovino. In fondo pagina, lo stesso giovane politico avrà trovato pure una breve nota, con cui si ricorda che uno studente, che pare avesse preso l'abitudine di andare a studiare seduto su una sponda di quel pontile, un giorno cadde e annegò nel turbolento mare.
Passando alla pagina successiva, avrà pure letto del mal riuscito tentativo di ripristinare l'importante funzione del vecchio porticciolo, nel frattempo distrutto, con un altro più moderno, a Cicerata, dove, dopo avere fatto predisporre con massi di cemento una scogliera artificiale, l'allora sindaco Carmelo Santalco ebbe la non felice idea di farlo ubicare: in prossimità della sua villa al mare. Il nuovo pontile sarebbe durato, come si suol dire, da "natale a santo stefano", perchè, dopo un paio di "gite" alle isole Eolie, a pochi giorni dal viaggio inaugurale, lo storico aliscafo "Città di Messina", sballottato, si sarebbe "scontrato" con il pontile, decretando la fine della nuova esperienza.
Ora che il tempo e le onde salmastre hanno limato i grossi cubi di cemento della scogliera artificiale e, con essi, il ricordo di quella disavventura, sfogliando il libro ingiallito dei sogni di coloro che furono, il giovane politico avrà pensato che la favola del porto a Barcellona potrebbe, finalmente, diventare realtà: sicuramente con più faciltà del "favoloso" progetto dell'aeroporto del Mela.
Mela per Mela - avrà pensato - sarebbe meglio un porticciolo dentro la foce del torrente al confine con Milazzo. Basterebbe intanto stanziare qualcosina per un esame di fattibilità, qualcos'altro per la progettazione e anche la città di Barcellona potrebbe aspirare al suo porticciolo, in grado di darle un florido avvenire turistico. Se poi, tale manufatto, dovesse portare a disastrose conseguenze, pari a quelle erosive determinate nelle spiagge adiacenti dalla costruzione della darsena di Portorosa, chi vivrà vedrà.
D'Altronde, a parte gli allarmanti ambientalisti, chi contraddirà che possa avvenire al contrario di quanto è avvenuto con Portorosa?
Rebus sic stantibus, non è difficile capire perchè il consigliere comunale di maggioranza, Carmelo Cutugno, figlio d'arte in politica e in marineria, non abbia esitato a presentare una mozione in aula proponente lo stanziamento di 200.000 euro per avviare la fase progettuale, mentre intanto il consiglio ha fatto un primo concreto passo approvando l'iscrizione in bilancio di 13.000 euro per uno studio di fattibilità. Chi sarà l'incaricato, per tale primo approccio, lo stabilirà la Giunta, quanto prima.
E bisogna fare presto, perchè si sa - e ce l'ha confermato l'altro ieri il sindaco Candeloro Nania - a Barcellona, per l'attuazione di lavori pubblici, a causa di ricorsi e controricorsi, passa un decennio.
E chissà se non dovrà passare più di un secolo, prima di avviare la costruzione del porto del libro dei sogni!

Fra' Galdino

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa del porto è davvero buona.
Intendiamoci, si tratta di una notizia che da sola può creare più confusione di un tornado. Daltronde, niente di più semplice per un confuso, creare confusione.
Mi riferisco oltre al porto, anche all'aero porto. Ma dico ? cosa circola di concreto nella zucca di chi ci amministra ? vogliono fare un aeroporto o un porto, magari con una bella diga foranea come quella di portorosa, capace di mandare a picco tutta la spiaggià compresa fra il mela e Capo Milazzo? Si mettesse daccordo questa maggioranza su cosa vuole fare, dato che governa da Roma fino all'ultimo quartiere delle città siciliane. Come ci si muoverà in futuro da questa parte della provincia di messina? quale , il modello di sviluppo del territorio? .......O scherzano e ci prendono in giro con queste poste di bilancio, buone solo per l'incarichetto all'amico di turno? Forse sarebbe ora che questa ricreazione che a Barcellona sta durando fin troppo , abbia uno stop. Si cominciasse a governarlo sul serio il territorio, per quando il potere è troppo si rischia di commettere errori spesso irreparabili, come la demolizione del Mandanici.
Saluti , Peppino.

barcellonablog ha detto...

Caro Peppino, non si può che essere d'accordo con la tua analisi: qui si cerca di mettere troppa carne sul fuoco e finirà che si brucerà, e non solo la carne, ma anche le mani di chi intende "arrostirla". Certamente tutto ciò fa nascere il sospetto che venga fatto con l'intento di avviare i primi piccoli incarichi (sondaggi, progettini, ecc.) che oltre a costituire specchietti per le allodole, intanto potrebbero essere utili per qualche "incarichetto", come tu dici. D'altronde vale per tutte le salse di questo genere,uno storico precedente: l'avvio dell'avventura del ponte sullo stretto di Messina, manufatto che si farà nell'anno dodicimila e che tuttavia ha fatto spendere già miliardi per i primi approcci... inutilizzabili.

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