venerdì 22 agosto 2008

AD UN ANNO DELLA GRANDE TRAGEDIA NEL "RIFUGIO DEL FALCO"

E' trascorso un anno dalla tragedia che distrusse sulle alture di Patti
quasi un'intera famiglia e altre due persone. Per quel rogo maledetto, non solo non ha pagato nessuno il conto alla Giustizia, ma neppure c'è
stata alcuna istituzione che ha cercato di lenire il dolore di chi ha pianto
quei morti, indennizzandolo con concreto intervento. L'unica superstite della famiglia Cucinotta, Valeria, anch'essa colpita nella persona dal
fuoco, ha dovuto lasciare la propria città ed emigrare al nord, ospite di
un proprio zio a Milano. Qui per non dimenticare quella tragedia, ci
permettiamo di riportare un nostro corsivo pubblicato in quelle
circostanze dolorose, QUANDO IL PADRE,MATTEO,ULTIMA VITTIMA, NON ERA ANCORA DECEDUTO.

UNA TESTIMONE INFALLIBILE

(Nelle foto: VALERIA CUCINOTTA E IL ROGO DI PATTI)


Protagonista di un dramma che, se non le ha distrutto il corpo, avrebbe potuto sconvolgere la sua anima, sembra uscita indenne, con tutta la sua bellezza e nella pienezza del suo spirito. L'abbiamo vista, a lungo, sullo schermo di una una tv a testimoniare, con lucida fermezza, quanto aveva visto e sofferto di fronte al trerrificante dilagare del rogo che, nel rifugio del Falco, un mese fa, assalì e incenerì quel sito, causando cinque vittime umane: la sua mamma, Lucia Natoli, suo zio, Costantino Cucinotta, la nonna Caterina Barberina Maffolini, i dipendenti del ritrovo agrituristico, Concettina Scafidi e Giuseppe Bompensiere.
Valeria Cucinotta, splendida ragazza di 22 anni, dopo avere sofferto gli "spasimi" di gravi scottature, amorevolmente lenite e curate negli ospedali di Messina e di Napoli, adesso è lì a ricostruire con apparente freddezza e ricchezza di particolari lo scenario infernale di quel maledetto rogo, dolosamente appiccato da chi, se veramente esiste rimorso umano, dovrebbe rodersi l'anima, per tutta la vita. E con l'aggiacciante sua testimonianza, la splendida Valeria, pur senza inveire, inchioda nella loro "scottante" responsabilità, quanti, in quella tragica occasione, non seppero fare il proprio dovere con la "dovuta" tempestività.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

si rimane senza parole di fronte al disinteresse delle istituzioni ed alla difficoltà di assicurare alla giustizia i criminali. l'altro giorno i giornali riportavano la notizia che in Italia il 90 per cento dei reati resta impunito! Vergogna!!! E i politici si lambiccano nei loro bizantinismi!!! Vergogna!!!

barcellonablog ha detto...

L'ultima novità, che poi non è cosa nuova: a Patti hanno celebrato una funzione commenorativa del disastro, alla quale non sono stati invitati nè i superstiti, nè i parenti delle vittime del rogo. Altro che vergogna, questa è ormai dventata la prassi di un'inqualificabile insensibilità umana.

fra' Galdino

Cinghiale nerostellato ha detto...

L'indifferenza ed il menefreghismo penso siano le cose che fanno più male in assoluto. Purtroppo non ci sarà mai limite al peggio..

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