martedì 8 luglio 2008

"ATO VISTO" COS'E' SUCCESSO CON L'ATO ME 2?


Di Ato Me2 e delle sue manchevolezze, su questo blog si è scritto a iosa, registrando spesso le proteste organizzate ed individuali. Sono stAsti messi in evidenza l'esosità delle tariffe e gli inconvenienti igienico sanitari determinati dalla inadeguatezza del servizio prestato da quello che, anziché essere ottimale, sìè in definitiva rivelato pesante carrozzone politico. E' stato anche registrato - per par condicio- l'evento della riduzione a tre del numero dei componenti il consiglio d'amministrazione, come possibile segno di buona volontà per una svolta, che avrebbe dovuto tenere conto della necessità di prendere nella dovuta considerazione le ragioni della protesta. Ma i fatti - tra cui la conferma di un presidente ormai giudicato inerte - hanno disatteso ogni speranza.
Tutto, tranne il numero degli occupanti il carrozzone, è rimasto immutato: il carobollette è continuato e soltanto da lontano è giunta l'eco di una riforma, predicata e voluta dal nuovo presidente della Regione. che ha deciso di ridurre da 27 a 9 gli Ato in Sicilia, più uno per le isole minori. Nonostante tale nuova iniziativa, il cui relativo decreto è già stato firmato da Raffaele Lombardo, la situazione (carobollette e inadeguatezza del servizio) resta tale da indurre gli utenti a continuare a ribellarsi, dando mandato, ad un comitato intercomunale e ad un legale, di fare sentire la loro voce anche tramite carta bollata.
Ormai, pur difronte alla novità del decreto riduttivo, la gente è stanca di dovere costatare quanto nulla si registra di diverso da quanto fu denunciato all'Ars, tempo fa, dal deputato Villari, secondo cui “da anni, vengono recapitate a centinaia di migliaia di cittadini siciliani di numerosi Comuni, bollette di pagamento della TIA (tassa igiene ambientale), con aumenti del 50, 60, 70 ed in molti casi, anche oltre il 100% rispetto alla precedente tassa (TARSU) ; tali ingiusti ed indiscriminati incrementi, risultano essere, tra l’altro, assai “disomogenei” tra le diverse realtà territoriali in relazione allo “stato di attuazione”, da parte dei Comuni e/o delle Società d’ambito, degli obblighi di legge in materia da parte dei soggetti in questione, rendendo quindi ancora più confuso il quadro che ne deriva”. Il tutto senza che gli obiettivi per la raccolta differenziata dei rifiuti siano stati rispettati.
Villari attaccava anche il metodo con cui gli Ato vengono gestiti che “sembrano essere più attenti ad una gestione tutta interna alla loro attività amministrativa piuttosto che a fare funzionare il meccanismo complessivo del ciclo dei rifiuti. "

Beh, adesso qual è la differenza? Tutto resta come prima, tranne l'attesa che venga messo in atto il nuovo decreto Ato. Di cui avremo modo di riferire in seguito.

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