martedì 29 aprile 2008

I LIMITI DI VELTRONI E LA CADUTA DEL CAMPIDOGLIO


L’onda lunga della destra continua, tanto da diventare uno tzunami nei risultati del ballottaggio per la conquista del Campidoglio. Adesso la capitale, per la prima volta, ha un sindaco di destra – Alemanno – e c’è chi, pur tenendo presente la differenza enorme tra il ’22 dello scorso secolo e il 2008, sostiene che s’è realizzata la seconda “marcia su Roma”.

Una marcia però stavolta democratica – checché se ne dica – addolcita dallo zucchero inopinatamente cosparso dal comportamento di Veltroni, sindaco uscente e segretario di un nuovo partito ( il PD) la cui nascita ha rivoltato come un calzino la politica nazionale.

Quando sembrava che, sospinto dalle primarie all’italiana, il nuovo segretario del PD dovesse pilotare la ripresa di un centro sinistra stressato da due anni di governo nazionale (Prodi and company), nessuno credeva che le sua uscita anticipata dal Campidoglio potesse creare uno dei più grossi problemi per il partito che sarebbe andato a dirigere. Dato che l’ipotesi di un rientro di Rutelli a capo dell’amministrazione capitolina era apparsa così plausibile, da non suscitare dubbi fino all’atto del ballottaggio. Ma ecco che i fatti hanno parlato in maniera molto diversa: e per tanti fattori, che Alemanno e il suo entourage hanno saputo sfruttare: a cominciare dalla strumentalizzazione dell’inquietudine per la scarsa sicurezza e a finire con l’inevitabilità del logoramento amministrativo del centrosinistra in Campidoglio.. Se Veltroni non avesse rinunciato dopo solo due anni di sindacatura, oggi il centro sinistra non avrebbe ovviamente accusato l’ulteriore sonoro schiaffo dai “camerati” di Berlusconi. Adesso che la frittata è ormai cotta, per poterla ingoiare senza strozzarsi i dirigenti del PD dovranno sapere agire con giudizio, guardandosi cioè dentro senza tentare di addossare sugli altri la responsabilità per quanto è accaduto. Così come devono fare i “compagni” della sinistra cosiddetta radicale.

Veltroni – scrive Repubblica - ha incassato due sconfitte pesanti, e tuttavia ha varato un vascello che può andare lontano, un partito della sinistra di governo, che l'Italia non ha mai avuto. Eviti di negare la realtà, come talvolta fa, usi le parole di chi sa di aver perso, ma sa anche dove vuole andare. A cominciare dalla navigazione interna del partito. Un leader ammaccato, depotenziato, frastornato e commissariato non serve a nessuno, se non agli oligarchi. La discussione interna deve essere all'altezza di un partito che è democratico davvero, vuole essere nuovo e non può più accettare procedure d'altri tempi. Valuti Veltroni se non è il caso di strappare di nuovo, per andare avanti, oppure rinunciare. Ci sono sempre quei tre milioni e mezzo delle primarie, pronti a contare nei momenti che contano. Se qualcuno si ricorda di loro”.

Ma io aggiungo:”Se ancora , quei tre milioni, si sentono di restare protagonisti di altre primarie.

E Veltroni, che ha dovuto affrontare il primo "redde rationem", come si giustifica?

"Certo - ammette - s'impone una riflessione approfondita nella base del partito e nel territorio per una valutazione politica e una discussione vasta e larga su questo doppio risultato elettorale".

Certamente, certamente, così dicendo ha detto tutto. E nulla.

Francesco Cilona

2 commenti:

Fra ha detto...

Non ho più parole difronte a quanto è successo, ma quello che posse dire è che Rutelli non era presentabile come candidato, non lo vuole più nenache la Sinistra, insomma si parla di cambiamenti e ci ripropinano Rutelli come candidato Sindaco di Roma? Si, sono una delle tante deluse dalla sinistra. Ieri sera ho sentito parlare non so più in quale trasmissione il Sindaco di Venezia Massimo Cacciari e penso che ogni tanto qualcuno a cui credo e con cui condivido le idea ci sta, ma vi giuro ho paura di vederlo, che so governare perchè penso che possa inzozzarsi con la politica "grossa" e sopratutto con il potere che fa male, a quanto sembra.

Anonimo ha detto...

a FRA: FIGURATI SE NON LA PENSO COME TE. MA TI VOGLIO DIRE UNA COSA: C'E' QUI DA NOI L'IDENTICA SITUAZIONE NAZIONALE. LA GENTE DICE DI VOLERE CAMBIARE, MA POI QUANDO SI VOTA SI PRESENTANO SEMPRE LE STESSE FACCE E COSI' A CONCLUSIONE ACCADE CHE QUELLA CHE ARRIVA SULLA BATTIGIA E'SOLTANTO LA "SCHIUMA" PRODOTTA DALL'ONDATA LUNGA...E PER ORA L'ONDA E' QUELLA CHE VEDIAMO. E NON DICO ALTRO PERCHE' SO CHE M'HAI CAPITO.

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