lunedì 10 marzo 2008

Questa è l'immagine dell'Ufficio Postale più importante di Barcellona: quello, per intenderci, di via Roma. La foto è stata scattata domenica scorsa, volutamente in un giorno in cui è chiuso ed è quindi impossibile vedere lo sconcio che, in tutti i giorni feriali, si registra, a causa del costante eccessivo affollamento. Gli sportelli in funzione per la riscossione delle pensioni, per il pagamento delle bollette e per altre operazioni postali, evidentemente risultano insufficienti, come inadeguato è lo spazio d'attesa, dove l'utente è costretto ad ammassarsi e ad aspettare persino un paio d'ore, per arrivare al proprio turno. L'accorgimento del ticket segnapersone, che avrebbe dovuto facilitare l'attesa, disciplinandola e consentendo anche l'allontanamento momentaneo, si è rivelato un bluff, in quanto capita che, in maniera incontrollata, c'è gente che, non appena arriva, fa incetta di "pizzini" numerici, presumiblmente per favorire amici che giungono in ritardo, a tutto discapito di chi ha la correttezza di prelevare soltanto il numero che gli tocca. Addirittura avviene che diversi tickets rimangono inutilizzati, con conseguente "sfasatura" del calcolo temporale che, se giusto, potrebbe consentire a qualcuno di uscirsene momentaneamente a sbrigare qualche piccola faccenda, con ovvio beneficio "spaziale" per chi rimane, all'interno e persino all'esterno dell'ufficio.
Che, come avevo premesso, la struttura sia assolutamente inadeguata oltre che anacronistica, per una città di 42.000 abitanti, non è soltanto mia impressione. Già quando fu costruito, questo nano edificio, fu accolto con sdegno, tanto che fu addirittura paragonato, per aspetto e dimensione, ad una piccionaia. Ci fu, è vero, qualche anno fa, un intervento di ristrutturazione, ma non si andò oltre qualche operazione di maquillage, qualche ritocco per migliorare la sportelleria, la pavimentazione, le aperture, ma niente di più consistente per garantire maggiore spazio. Recentemente s'è liberato il "retrobottega", trasferendo in un magazzino in affitto, nello stretto Montecroce, il reparto distribuzione, senza tuttavia con questo poter migliorare l'area d'ospitalità del pubblico. Il quale, ovviamente, è il "soggetto" che mantiene le poste italiane, a proprie spese (finanziarie), e che a proprie spese (fisiche) deve continuare a sopportare snervanti attese. Anche se è anziano e in non buone condizioni di salute.
P.S. La foto è stata scattata di domenica, per rispetto della privacy di coloro che sono costretti a sostare dentro e davanti all'ufficio postale.

Fra Galdino

2 commenti:

Anonimo ha detto...

e che dire del genio che ha posizionato L'UNICA porta (sottodimensionata come misure e anche come numero) nel lato corto dell'edificio creando un effetto ad imbuto?

e che dire che questo locale se fosse sottoposto a un reale collaudo, non otterrebbe uno straccio di esito positivo?

dove sono le uscite di sicurezza?

e le uscite di sicurezza per gli impiegati dove sono? ce ne sono sul retro? E se non ce ne sono, da dove dovrebbero scappare? Dalla stessa porticina principale di accesso dei semplici cittadini?

L'ufficio è stato dimensionato in base al numero della popolazione?

Il numero di uffici nel nostro comune è stato stabilito in base al numero di abitanti?

LA risposta è solamente una e la conoscete...

Anonimo ha detto...

Ad anonimo: Vi prego, amici, cercate di evitare l'anonimato, nessuno ci mangia se abbiamo il coraggio di dire il nostro reale nome, che è bello perchè ce l'hanno messo i nostri genitori. Avrete notato che, ogni tanto, appare qualche commento cancellato. Desidero chiarire che si tratta di commenti che chiedono di cliccare per fare entrare dei virus, pertanto vanno subito eliminati per evitare che anche i lettori siano attirati nel losco tranello. Gli anonimi, anche se non sono graditi, vengono invece rispettati e mai cancellati.

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