sabato 23 febbraio 2008

ANTENNA SELVAGGIA



La presenza di un raggruppamento di antenne in via Medici, che potrebbe contribuire ad aumentare il flusso elettromagnetico nella zona, ha indotto il consigliere comunale Mario Presti a formulare un'interrogazione al sindaco per sapere cosa è in grado di fare il Comune per il controllo delle fonti generatrici di elettrosmog nell'ambito cittadino. L'interrogante fa notare che "la predetta esposizione cresce di pari passo con l'avanzare della tecnologia, alimentando la preoccupazione dei cittadini circa i potenziali effetti negativi sulla salute che tali radiazioni potrebbero cagionare". Nella interrogazione, lo scrivente sottolinea che, esistendo ancora grossi margini d'incertezza sull'influenza dei campi elettromagnetici a danno della salute dell'uomo, la cautela diventa d'obbligo, ed è pertanto necessario che si abbia il quadro della situazione esistente verificando se la soglia delle radiazioni cui sono esposti i cittadini che vivono in prossimità di antenne e ripetitori sia nella norma di legge. In base al criterio che privilegia la prevenzione, il consigliere Presti, chiede inoltre che si verifichi l'opportunità di prevedere nel regolamento comunale di concessione delle autorizzazioni all'impianto di antenne e ripetitori norme tutelatrici e che sollecitamente s'intervenga per verificare la situazione denunciata dai residenti in via Medici, al fine di tranquillizzarli. Chi vive vicino a linee di alta tensione (elettrodotti), in prossimità degli alti tralicci che sorreggono i potenti trasmettitori radiotelevisivi o sotto gli impianti per la telefonia mobile, spesso sistemati sui tetti dei palazzi, ha l'impressione di correre molti rischi. Per potere avere un quadro della pericolosità di tali impianti, si sono fatti approfonditi studi, ma finora si è potuto stabilire per certa una parte dei risultati.
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Si sa che " la Terra stessa genera un campo magnetico. Sono onde elettromagnetiche ad esempio i raggi del Sole, quelle che escono dalle rocce radioattive e quelle che piovono dal cielo sotto forma di raggi cosmici o raggi x. Per quanto riguarda i loro effetti sugli organismi viventi e in particolare sull'uomo sono sicuramente pericolose le radiazioni ionizzanti, cioè quelle capaci di strappare elettroni dall’atomo.Tale ionizzazione può causare negli organismi viventi fenomeni chimici che portano a lesioni osservabili sia a livello cellulare, con conseguenti alterazioni funzionali e morfologiche, fino alla morte delle cellule o alla loro radicale trasformazione".
"Mentre le radiazioni non ionizzanti soprattutto se non vengono assorbite in quantità massicce non deturpano il sistema atomico-molecolare. Le radiazioni non ionizzanti sono generalmente prodotte da elettrodomestici, telefoni cellulari, tralicci, elettrodotti. Tutte queste radiazioni rientrano nel campo delle cosiddette onde non ionizzanti, cioè di quelle onde relativamente lunghe e poco energetiche che non dovrebbero causare danni all'uomo. Va comunque distinto l'elettromagnetismo a basse frequenze da quello ad alte frequenze. In entrambi i casi si produce una corrente elettrica nei tessuti, ma l'incidenza come causa di tumori è diversa e in certi casi inesistente. Trattandosi di radiazioni non ionizzanti, l'energia non è comunque tale da provocare mutazioni genetiche nel Dna."
"L'Organizzazione Mondiale della Sanità informa che sulle radiazioni non ionizzanti sono stati scritti molti articoli negli ultimi trent’anni di ricerca. Ebbene, tutti questi studi non hanno svelato alcuna evidenza di effetti nocivi causati dalle linee di trasmissione elettrica né dalle antenne per le radiofrequenze. Naturalmente questo non basta per tranquillizzare chi è convinto che le onde elettromagnetiche siano nocive soprattutto ai bambini. L'uso del telefono cellulare ormai indispensabile ha imposto la costruzione di antenne e ripetitori su tutto il territorio nazionale per garantire una massima copertura del servizio di telefonia mobile. Ma questo ha causato l'insorgere di dubbi sull'impatto ambientale e sulla salute pubblica. È stata analizzata la possibilità che l'uso dei telefoni cellulari, e delle radiazioni che derivano dal suo funzionamento, siano causa dell'insorgere di tumori del cervello (nella zona del cranio dove si poggia il telefonino). Dubbi e paure sarebbero stati smentiti da ricerche e studi compiuti nel 2000 e nel 2001 (National Cancer Institute ed altri studi).
La ricerca in questo verso c’è da dire che si impegna, ma è ancora insufficiente per avvalorare una tesi piuttosto che un altra.
Anche in questo caso vige il “principio della precauzione”.
Il virgolettato della seconda parte è estratto da : "CAMPI ELETTROMAGNETICI E LA SALUTE DELL'UOMO" di F. Baglini

Fonte: L'ItaloEuropeo - giornale di cultura e approfondimento (partner ECplanet)


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