domenica 24 febbraio 2008

GROSSO PUNTO INTERROGATIVO SUL NOME DA DARE AL PALAZZO DI GIUSTIZIA


FOTO:// Sen. Santalco; Tribunale (sx)
Cosimo Flaccomio(dx)

"Un'amministrazione che vuole essere ricordata dai posteri non deve dimenticare i propri predecessori, diversamente è condannata all'oblio"
.
Con questa specie d'aforisma il consigliere comunale Cosimo Flaccomio (An) ha avviato, nella recente riunione di Palazzo Longano, la lettura di una mozione sottoscritta assieme ad altri colleghi, per sottoporre all'attenzione del consiglio comunale "una vicenda che sta a cuore a gran parte della popolazione".
Che si tratta della mancata intitolazione del palazzo di Giustizia a Carmelo Santalco si capisce immediatamente, allorchè la mozione ricorda che il sindaco, "in risposta alla richiesta inoltrata dal "Comitato per onorare degnamente la memoria del sen. Santalco", ha fatto rispondere da un suo funzionario che non ancora sono decorsi 10 anni dalla morte, interpretando così riduttivamente l'istanza alla mera intitolazione di una strada". Senza tenere conto cioè dei meriti del personaggio in questione.
E qui segue un elenco dei requisiti in vita del defunto senatore: benemerito della Nazione.
Nella mozione, abbastanza lunga e dettagliata, si fa notare che il sindaco Candeloro Nania, ignorando la richiesta avanzata dal consiglio dell'ordine degli avvocati, ha preferito che l'Amministrazione risolvesse la questione assegnando l'intitolazione all'avvocato Francesco De Luca, che - lo diciamo noi - fu, dal 1840, prima pretore in Barcellona e succesivamente deputato al parlamento siciliano. Personaggio, al quale, già da tempo era stata intitolata la biblioteca comunale, in qualità "di giureconsulto egregio, onore e vanto del foro siciliano", come scrisse per l'occasione lo storico municpale Nello Cassata, pronotore dell'iniziativa.
A fronte di tali prerogative, i firmatari della mozione oppongono quelle, a loro giudizio, ancor più consistenti del senatore Santalco (ufficiale dell'esercito, prigioniero di guerra, internato nei campi di concentramento in Germania, consigliere e sindaco per parecchie volte a Barcellona, plurideputato e assessore regionale, sottosegretario nazionale, questore al senato, scrittore, eccetera eccetera...). Insomma requisiti che la mozione considera più che sufficienti per fargli meritare il riconoscimento richiesto.
L'intervento dei firmatari si protrae con altre considerazioni che alla fine sfociano nella richiesta di sottoporre la mozione al parere decisionale del consiglio comunale.
Finita la lunga lettura, che il consigliere Nino Munafò (Punto freccia) aveva precedentemnente cercato di contestare chiedendo al presidente se fosse o meno competenza del consiglio decidere su quell'argomento, è intervenuto il consigliere Orazio Calamuneri (PD) che, subodorando il rischio di un deludente risultato, ha suggerito di trasferire l'argomento all'attenzione dei capigruppo, in una riunione da tenere in altra data. Accolta la proposta, con l'impegno del presidente del consiglio di stabilire la data, resta ora l'attesa di un eventuale accordo a livello di capigruppo. Accordo che, secondo quanto ci ha fatto capire "uno" che conta nella maggioranza, difficilmente verrà fuori.

Francesco Cilona

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