sabato 16 febbraio 2008

CASINI LASCIA == LA FINOCCHIARO ACCETTA

FOTO:Casini annuncia la rottura= Fini si rammarica= Finocchiaro accetta la canditatura

Veltroni espone il programma PD all'assemblea costituente

Dopo quattordici anni di “convivenza” col cavaliere Berlusconi, poiché la “Casa delle libertà” è stata demolita dal proprietario per mettere al suo posto un intero “popolo della libertà”, Pier Ferdinando Casini alla fine ha deciso di separarsi per partecipare con il proprio simbolo – e quindi da solo – alle prossime elezioni politiche.
Aveva per giorni mantenuto in bilico la questione. Stamattina, riunita in un hotel di Mestre la propria gente, ha annunciato di accogliere l’invito dell’Udc alla sua candidatura di presidente del consiglio, col proprio simbolo e sotto le proprie bandiere.
Ed ha motivato la scelta asserendo che " in Italia non tutti sono in vendita”. Una rottura, quindi, insanabile, non solo con il cavaliere, ma anche con Fini, nei confronti del quale potrebbe adombrarsi l’indirizzo della sferzante motivazione.
Il capo di An avrebbe espresso rammarico per il distacco dell’ex alleato; sentimento che invece non sembra avere condiviso – almeno apparentemente – Berlusconi, il quale aveva già affermato di non avere intenzione di lasciare a Pierferdinando il potere di vita e di morte sgli alleati. Di fronte al suo inopinato distacco non avrebbe potuto fare altro che mandargli un mazzo di fiori,.. presumibilmente da deporre sulla tomba dell’Udc, che secondo lui avrebbe scelto il suicidio. Una inevitabile forma di sicumera, necessaria per fare credere a sè stesso e al “popolo della libertà” che vincerà le elezioni, nonostante tutto.
Intanto, non sarà soltanto l’Udc a correre da solo, a rischiare di rompersi l'osso del collo ....o viceversa di rompere gli altrui passi, sostando un attimo in Sicilia per mettere il bastone tra le ruote del carro del Popolo delle libertà (An e FI), ma ci saranno pure i vari Storace e Mastella che stanno cercando spazio al di fuori dei due grandi schieramenti. E quasi similmente d’altronde avverrà nell’altro versante, grazie alla presenza autonoma di Arcobaleno e forse anche dei socialisti di Borselli e dei radicali.
A proposito della Sicilia, dove ancora si prevedono scosse di assestamento conseguenti al terremoto provocato dalla netta opposizione di Cuffaro alla candidatura alla presidenza della Regione del forzista Miccichè, abbiamo appreso che, nel corso dell’Assemblea Costituente del Pd, tenutasi oggi a Roma, la senatrice siciliana Anna Finocchiaro ha sciolto ogni riserva, annunciando di accettare la richiesta di candidarsi a “Governatore” della nostra Regione, precisando però che vuole con sé Rita Borsellino, perché la Borsellino è la Sicilia e di essa non si può fare a meno.

Francesco Cilona

1 commento:

Anonimo ha detto...

imparato molto

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