sabato 10 novembre 2007

OSPEDALE "BLA BLA BLA"


Bla bla bla. Si parla, si parla dell’ospedale Cutroni Zodda, e ognuno dice la “sua”, spesso guardando il problema in prospettiva angusta e probabilmente anche strumentalizzandolo per questioni d’interessi particolari. E non si tiene conto che già il nostro ospedale è stato pregiudizialmente declassato ad un infimo gradino. Perché ciò sia avvenuto colà dove si puote, nessuno se lo domanda? Perchè coloro che finora si sono battuti per questa o quella ipotesi da proporre alla Regione, non cercano di far valere la necessità di completare la struttura lasciata a metà, di modo che, una volta ultimata, possa vantare il diritto e la capacità di ospitare dignitosamente reparti efficienti? Probabilmente avranno dimenticato che esiste un progetto d’ultimazione giunto alla fase di finanziamento già da tempo: si dice addirittura che risalga al tempo in cui la Casa delle libertà era al governo della Nazione, con una maggioranza non certamente striminzita come quella prodiana. Attualmente il governo regionale è saldamente in mano alla stessa Cdl, che dovrebbe essere in sintonia con la nostra amministrazione comunale, tuttavia non si riesce a cavare un ragno dal buco, neppure là, nonostante l’omogeneità politica. Nei giorni scorsi, la sinistra democratica – movimento ancora in nuce – ha criticato le scelte proposte dal sindaco Nania definendole elettoralistiche, obsolete ed inefficienti. Per correggerle, Peppino Saija ha ricordato che “i letti e le sale operatorie appartengono all’ospedale, non ai singoli reparti e certamente non ai singoli primari”, facendo risaltare così la necessità di evitare che primari e gestori di reparti si affannino a tirare la coperta ciascuno dalla propria parte. Appunto perché la coperta è corta e ci sarà chi dovrà rimanere col sedere scoperto. Ma qui si deve parlare, non dei medici a rischio di raffreddori, ma della salute del cittadino comune e della necessità di offrire ai degenti ricoveri e cure adeguati. E allora non bastano le indagini e le analisi del territorio e delle esigenze della popolazione, se per prima cosa non si rende disponibile integralmente la struttura che, per queste esigenze e per questo territorio, è stata progettata. Non vi piange il cuore, signori primari, signori politici, signori amministratori, al solo vedere che una buona parte del Cutroni Zodda rimane allo stato rustico a deteriorarsi negli anni che corrono? L’importante è parlare, parlare, parlare, bla bla bla, e non concludere un bel niente, perché colà dove si può così si vuole?

Francesco Cilona

venerdì 9 novembre 2007

SERENATA A SAN BASTIANU


Sono trascorsi parecchi mesi, da quando abbiamo espresso il nostro disappunto per lo sconcio commesso da certe insulse mani che con bombolette spray avevano sporcato il prospetto della Basilica di San Sebastiano. C'era stato assicurato dai responsabili dell'Arcipretura che, durante l'estate, si sarebbe intervenuto per cancellare quegli indecorosi scarabocchi. Ma ci pare che la stagione calda sia trascorsa senza che la promessa sia stata mantenuta. E allora, da questo momento, visto che c'è ancora qualche ragazzino che potrebbe insistere a sporcare la facciata, cerchiamo di fare una proposta: invece d'imbrattarsi le mani con la vernice, perchè non si cerca di fare qualcosa di diverso? Prendere per esempio una chitarra o qualche altro strumento qualsiasi e distrarsi con delle belle sonate. Anche a costo di coprire il suono delle campane di San Sebastiano.
Sfogatevi, così, ragazzi miei. Sicuramente il Santo Patrono non vi terrà il broncio, per questo. Anzi forse imparerà a ballare, come il suo collega Santo Stefano di Milazzo.

Fra' Galdino

LA REFEZIONE A SPESE PROPRIE

FOTO// Una scuola di Pozzo di Gotto


Trik: Ciao Trak, la sai la novità?
Trak: Tu lo sai che se le cose non me le dici tu, che hai letto il giornale, io resto all'oscuro di tutto.
Trik: E forse sarebbe meglio se non ti dicessi certe cose. Ti faresti il sangue acqua, a sentire certe notizie.
Trak: Ora mi stai incuriosendo troppo. Che cosa può essere successo!?!
Trik: Niente, non è successo niente. E questo è il guaio, che questo niente ha fatto succedere un fatto che mi ha sconcertato.
Trak: Ti vuoi sbottonare, sì o no!
Trik: OK, te lo dico: a Pozzo di Gotto c'è una scuola materna statale, dove i bambini frequentano a tempo pieno. Però il tempo pieno è veramente tale se i bambini possono restare a scuola senza interruzioni. Perchè ciò avvenga è opportuno, anzi necessario, che funzioni la mensa scolastica.
Trak: Che mi vorresti dire che la mensa non c'è e i bambini, per pranzo, sono costretti ad andare a casa?
Trik: O si portano nel cestino qualcosa da mangiare oppure le mamme se li prendono all'ora di pranzo per restituirli alle maestre nel pomeriggio. Quando lo fanno.
Trak: Beh, è tutta qui la tua notizia che t'ha fatto arrabbiare. Io so che questa situazione è in tutte le scuole statali di Barcellona. Il Comune ha tardato tanto per dare in appalto la fornitura e
dovunque s'attende questa benedetta refezione.
Trik: E qui ti voglio: dovunque hai detto, tranne che nella scuola materna intitolata all'onorevole Pino Balotta. Là, sai che cosa hanno fatto i genitori dei bambini?
Trak: No, non lo so.
Trik: Si sono riuniti in circolo e hanno deciso che quello che non è capace di fare il Comune lo faranno loro. Anzi l'hanno fatto: pagheranno un tanto a testa e, d'accordo con la direttrice e le maestre, finanzieranno la mensa finchè non ci avrà pensato il sindaco.
Trak: Come, come... e chi provvederà alla fornitura, e quanto pagheranno?
Trik: Pare che il consiglio di circolo, volendo fare le cose trasparenti, abbia esaminato diversi preventivi e alla fine abbia deciso di scegliere il fornitore più conveniente in tutti i sensi.
Trak: E quanto costerà ogni pranzo, lo sai?
Trik: No.
Trak: Te lo dico io: un euro e ottanta centesimi.
Trik: E tu come lo sai?
Trak: Segreto professionale!!! E so pure che ci potrebbe essere uno sconto per chi ha cinque gemellini all'asilo! Ecco perchè non m'arrabbio: è mia figlia che ha cinque gemellini.

TRIK & TRAK

giovedì 8 novembre 2007

ALL'ATO SI VOTA MA NON SI SVOLTA


"O di paglia o di fieno, purchè il ventre sia pieno". Così ripeteva mia nonna quando, non potendosi mangiare carne si mangiava fichi secchi o carrube, in mancanza di meglio. Adesso che è più facile trovare la carne anziché le carrube e i fichi secchi, questo salomonico "mottetto" rischierebbe di perdersi se non riuscissimo a trovare il modo di applicarlo in qualche altra situazione, ancorchè diversa da quella originale. E allora, anche se con qualche piccola forzatura, direi che potremmo appiopparlo all'ATO Messina 2. E precisamente allo specifico caso, registrato ieri, a Palazzo Longano, dove si sono riuniti i sindaci ( o loro delegati) dei Comuni facenti parte del consorzio aderente all'ATO, per approvare il bilancio consuntivo dell'Ambito territoriale ottimale di loro competenza. Per l'occasione erano assenti i rappresentanti di due centri tirrenici importanti: Milazzo e Villafranca. All'atto della votazione sull'impellente punto all'ordine del giorno, si sono registrati otto voti contrari (Brolo, Castroreale, Piraino, Rodì-Milici, Rometta, San Filippo del Mela, Sant'Angelo di Brolo, Spadafora), mentre è stato favorevole il voto del Comune capofila (Barcellona Pozzo di Gotto) e dei rimanenti centri, quasi tutti piccoli Comuni. Pertanto il "consuntivo" è passato, a maggioranza di voti.
E che c'entra, qui, il mottetto di mia nonna?
Beh, Potrebbe starci: probabilmente qualcuno, quando ha visto che, pur non avendo votato tutti a favore, il bilancio è stato approvato, avrà pensato: O a maggioranza o all'unanimità, purchè il punto sia passato. Sempre stomaco pieno è! Oppure no? Scusate la forzatura. Ma ogni tanto ci vuole.
Ciò che invece non ci voleva è stato il rinvio al 19 novenbre dell'incontro per la revisione del costo del servizio di nettezza urbana, che effettivamente continua ad essere troppo oneroso, per non dire odioso.

Fra Galdino

mercoledì 7 novembre 2007

PINCO, PALLINO ED IL VILLINO


Foto// Il villino Liberty


Pinco:
Ciao, Pallino: Lo sai che si stanno muovendo per salvare il villino di via Roma?
Pallino: Ciao, Pinco. Perchè c'è un villino, nella via Salotto della città?
Pinco: Quello che chiamano "Liberty", e che sta cadendo a pezzi da un pezzo.
Pallino: E dopo che cade a pezzi da un pezzo, finalmente c'è qualcuno che se ne accorge. Ma chi è?
Pinco: Non ti scordare che su questo pezzo di Barcellona che va in degrado, c'è stato più di uno che ha lanciato l'allarme. Ora pare che anche Lega Ambiente, per iniziativa di Carmelo Ceraolo vuole fare la voce grossa.
Pallino: Ah, sì! E cosa intende fare? Io veramente credevo che Carmelo fosse "in sonno".
Pinco: Non fare il tosto. Io bado alle buone intenzioni.
Pallino: Di buone intenzioni è lastricato l'inferno...
Pinco: Smettila e lasciami dire: stasera, esattamente alle 18, ci sarà un appuntamento con "Salvalarte" proprio al semaforo di fronte alla villa, e ciò sarà possibile grazie all'interessamento di Ceraolo.
Pallino: Bravo, il nostro ambientalista. Io credevo che...
Pinco. Tu non credevi niente, capito?. Piuttosto dovresti informarti meglio. Sapresti così che, adesso, a Barcellona sono in molti sdegnati per il disinteresse dimostrato dalla Provincia per la sorte di questo "suo" storico edificio, ed in particolare ce l'hanno con Leonardi.
Pallino: Calma, Pinco. Hai detto "suo" e hai parlato di Leonardi: Ti vuoi spiegare meglio?
Pinco: "Suo" vuol dire che è della Provincia che l'ha comprato dai preti del Tindari. Che tu non conosca Leonardi non mi meraviglio, visto che questo signore, presidente della provincia, s'è sempre comportato come se tu, io e tutta Barcelloma non esistessimo.
Pallino: Allora faccio bene ad ignorarlo!
Pinco: Però c'è chi si ricorda di lui e firma un documento che, tra l'altro, vuole essere "una diffida specifica nei confronti del presidente Leonardi, perchè determini speditamente un iter procedurale definitivo affinchè si porti a compimento un'opera di recupero e restauro dell'antico villino edificato nel 1911".
Pallino:Mamma mia, come parli difficile.
Pinco: Non sono parole mie, ma di coloro che hanno firmato un documento prodotto dal Forum cittadino...
Pallino: Il forum. Mi pare che tu mi vuoi prendere per il...
Pinco: Zitto. Si tratta di un'iniziativa benemerita per la creazione di una base culturale a Barcellona... Questo so. Se ne saprò di più ti ragguaglierò. Va bene?

(bibliografia: cerca in questo blog: povero villino)

PINCO & PALLINO

martedì 6 novembre 2007

INCOMPLETA REAZIONE DELLO SDI

FOTO// Il rustico del "Cutroni Zodda"
I socialisti democratici di Barcellona , affrontano il piano per la ricomposizione degli ospedali di Barcellona e di Milazzo, con un documento sottoscritto dal segretario di sezione Michele Volante. E' una forma di reazione alle numerose carenze in cui da tempo versa la sanità pubblica nel comprensorio barcellonese ed al metodo che gli amministratori della città stanno usando per porvi rimedio. Nel documento del Sdi si legge, infatti, che anzicchè "mercanteggiare la presenza di primariati o di reparti o di posti letto, l'amministrazione comunale dovrebbe preoccuparsi di pretendere dalla Regione Siciliana, in favore dei cittadini, una migliore qualità nell'erogazione del servizio sanitario attualmente disponibile, prendendo atto della circostanza che chiunque incappi nella necessità di dover usufruire di una prestazione sanitaria specialistica è costretto a spostarsi nei nosocomi di altre città o addirittura a rivolgersi a cliniche private a pagamento". A giudizio del segretario Volante, sarebbe fortemente riduttivo accogliere supinamente scelte quali "intendono proporre la giunta comunale e le forze politiche che la sostengono, a volte interessate e strumentali, che vengono calate dall'alto e che non tengono conto delle reali esigenze dei cittadini di Barcellona e dell'hinterland". Il documento dello Sdi - pur contrapponendosi ad un metodo di scelta finora emerso dagli incontri tenuti al Comune di Barcellona per la formulazione di una piattaforma unitaria da sottoporre al vaglio delle autorità regionali, metodo definito riduttivo e sospettato di strumentalità - rimane anch'esso limitativo e angusto, e meraviglia che abbia dimenticato, soprattutto, la notevole potenzialità della struttura edile del nuovo Cutroni Zodda, metà o quasi della quale rimane a degradarsi nella incompletezza. Ci sono ancora corpi allo stato rustico da ultimare e della cui importanza per la valorizzazione e la dignità del nosocomio nessuno sembra rendersi conto. Bene che si sappia, il completamento del Cutroni Zodda, se si vuole dare a questo ospedale la dignità e l'importanza che merita, deve essere prioritario rispetto a qualsiasi altra reale o artificiosa necessità.

FRANCESCO CILONA

ENZO BIAGI LASCIA LA CITTA' TERRENA


2007-11-06 08:34
E' morto Enzo Biagi
Il giornalista era ricoverato da dieci giorni a Milano
(ANSA) - MILANO, 6 NOV - Enzo Biagi e' morto poco dopo le otto alla clinica Capitanio di Milano, dove era ricoverato da una decina di giorni. Al momento del decesso del popolare giornalista e scrittore c'erano al capezzale le figlie Bice e Carla. Il medico Giorgio Massarotti, scendendo all'ingresso della clinica, ha fatto l'annuncio. "Per incarico della famiglia, con estremo dolore, annuncio che il dottor Biagi si e' spento alle 8 di questa mattina con serenita'". Biagi aveva 87 anni.
(Fra' Galdino) La scomparsa di Enzo Biagi, malgrado non sia stata inattesa, lascia un doloroso vuoto in quanti, direttamente o indirettamente, l'hanno conosciuto ed apprezzato, oltre che per le sue capacità di comunicatore, soprattutto per l'esemplare suo comportamento, che mai gli fece piegare la schiena di fronte alle imposizioni del potere. Seppe sempre essere maestro di vita, oltre che di professionalità e, anche se in maniera sofferta, assorbì con grande dignità i colpi infertigli dalla caparbietà padronale di un "noto" uomo politico.

lunedì 5 novembre 2007

DIMENTICATI UGO E LA SUA STRADA

FOTO// il marchese Ugo di Sant'Onofrio
e l'omonima via

C'è una strada centralissima e trafficatissima che necessita della presenza costante di almeno un vigile urbano. E' la via Ugo di Sant'Onofrio, che in quasi tutte le ore diurne si trova impigliata in un caos di macchine, soprattutto a causa delle frequenti soste selvagge, assolutamente incontrollate.
Poichè la strada è spesso percorsa da mezzi pesanti che devono immettersi o nella via Marconi o nella via Operai, basta che un'auto, lasciata in doppia fila, restringa la carreggiata perchè s'ingolfi lo scorrimento.
In quest'arteria, che come è stato testè fatto intendere ha due incroci assai trafficati, non si vede ombra di controllo e non si comprende il perchè. Si sperava che, quando l'assessore alla polizia urbana annunziò i progetti a breve e a lunga scadenza, riguardanti la sistemazione della circolazione stradale, avesse almeno in mente, se non sulla carta programmatica, una piccola idea su cosa fare per mettere un poco d'ordine in una strada che è importante non solo per il carico che deve sopportare, ma anche per il nome che porta: quello del Marchese Ugo di Sant'Onofrio, che Nello Cassata nella sua Storia cittadina definisce "il primo strenuo difensore degli interessi di Barcellona". Poichè la speranza è stata vanificata, a questto punto, appare opportuno rinfrescare la memoria a chi ci amministra, ribadendo che Sant'Onofrio, pur essendo nato a Baden Baden (1845) fu grande amico e sostenitore di Barcellona. Fu sottosegretario agli interni del Governo Giolitti e si battè perchè venisse istituito nella nostra città il manicomio giudiziario, ora OPG, togliendo ogni possibilità di attribuzioine ad altre città, tra cui Catania, Messina e Castroreale. Ricordiamo che quest'ultimo Comune, a quei tempi, non era solamente arroccato in montagna, ma il suo territorio s'estendeva anche sulla piana di Terme-Vigliatore e sulle colline di Rodì e Milici, ed aveva un passato storico molto più importante del nostro. Però ciò non impedì al marchese di Sant'Onofrio di essere lungimirante e di presagire il rapido sviluppo di Barcellona Pozzo di Gotto. Peccato che di amici pari a Lui ce ne siano stati pochissimi. Evidentemente s'è trattato di una mosca bianca . Ma adesso mi pare che le mosche siano solo nere.

FRA' GALDINO

domenica 4 novembre 2007

LA RICETTA DI FRA' GALDINO


Stavolta parlerò di un'altra pianta nota e sovente usata in cucina: la carota che, oltre ad essere coltivata in orto, cresce anche allo stato selvaggio, nei prati, in luoghi incolti e persino tra i ruderi. Di essa sono usati la radice, di colore arancione, ed i semi.
La radice è commestibile ed ha parecchie proprietà curative, in quanto contiene diverse vitamine (A,B;C), sali minerali e zuccheri. I semi sono ricchi d'insulina vegetale. La sostanza produttrice della vitamina A è il carotene, che è utile per combattere gli stati anemici perchè contribuisce alla moltiplicazione dei globuli rossi. Il succo della carota è un astringente naturale indicatissimo per contrastare le diarree infantili. E' benefico anche per il funzionamento dei reni e e dell'apparato digerente. Si ottiene facendo cuocere alcune carote, che grattuggiate vanno spremute avvolte in un panno di cotone. In questo caso perde però la vitamina C , perchè distrutta dal calore. Il carotene contenuto nella radice è d'aiuto pure alla pelle e alla vista. Coi semi si possono preparare infusi che stimolano l'appetito e le funzioni digestive. Mangiare una carota cruda al giorno aiuta ad allontanare l'invecchiamento. Considerato che contiene zuccheri (glucosio e saccarosio) la radice è controindicata per chi soffre di diabete.


Fra' Galdino

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La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
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