venerdì 5 ottobre 2007

LA TISANA DEL FRATICELLO (2)

Anche stavolta parlerò di un ortaggio, molto noto e comune. Si tratta della LATTUGA, una pianta erbacea annuale, che adesso è facile trovare in tutte le stagioni, perchè quando non è prodotta nei nostri orti, viene importata e mantenuta fresca grazie ai frigoriferi. Ce ne sono di diverse qualità : la lattuga romana, la drogadero, la brasiliana: ovviamente tutte commestibili e gradite al palato. Molto usata a tavola: per le insalate, condita cruda con olio sale e aceto; bollita, "single" o "maritata" con il riso. Cioè semplice o a minestra. E' sempre calmante, rinfrescante e digestiva. Ha qualità soporifere e concilia il sonno. Le sue foglie, crude o bollite, possono essere usate per applicazioni esterne, come lenitivo di rossori, irritazioni della pelle e sono calmanti per gengive infiammate e denti doloranti. Ovviamente in questi casi l'efficacia è transitoria, ma utile perchè consente di alleviare la sofferenza prima d'andare dal dermatologo o dal dentista. Sempre sperando che non ce ne sia bisogno. In certi saloni di bellezza, la lattuga viene applicata al viso, come maschera di bellezza, perchè contribuisce a rendere fresca l'epidermide. Con la lattuga , le nostre nonne preparavano decotti, infusi e cataplasmi. Ne ricordo qualcuno. Decozione: mettere 60 grammi di foglie in un litro d'acqua fredda, porla sul fuoco e farla bollire a lungo. Il brodo va bevuto al mattino, a mezzogiorno e alla sera, prima dei pasti, come pozione rinfrescante e leggermente lassativa. Infuso: fare bollire, per cinque minuti, in mezzo litro d'acqua, una lattuga intera. Bere il liquido, tiepido, la sera, per conciliare il sonno. Cataplasma: cuocere la lattuga per 10 minuti; la sua polpa mescolata con olio d'oliva, va applicata fredda o appena tiepida, su irritazioni cutanee e foruncoli. Come vedete, anche ls lattuga, che sembra un ortaggio modesto, può avere qualità benefiche nascoste, utili persino a chi vuole mantenersi bella e in linea.

Fra Galdino

L'ATO ME 2 "STA LAVORANDO"


Il dottore Andrea Paratore, noto medico concittadino, divenuto notissimo con la carica di presidente dell'ormai famosa Ato Messina 2, ha finalmente trovato tempo ed estro per rispondere ad una associazione dei consumatori che, dalla città di Patti, ficcando il naso nell'operato della società d'ambito nostrana, ha criticato le modalità con cui vengono approvate e applicate le tariffe d'imposta sulla spazzatura.
L'associazione pattese - secondo quanto lamenta il presidente Paratore - avrebbe diffuso una falsa notizia: che cioè il Consiglio della Giustizia Amministrativa della Regione aveva bacchettato l'Ato Messina 2 per le suddette gravi modalità di gestione; cosa che invece - assicura il presidente - non ha alcuna consistenza.
Se intervento c'è stato del Cga - precisa il dott. Paratore - non è stato certamente indirizzato all'Ato Me 2, ma riguarda specificatamente la provincia di Enna.
Rebus sic stantibus, il presidente ribadisce che "nessuno finora ha cassato le nostre bollette, che risultano legittime e prive di vizi di nullità. Per quanto ci riguarda - aggiunge - tutto procede regolarmente ".
"I contribuenti pagano e i morosi sono il 34 per cento. Abbiamo Comuni, come quello di Castroreale, i cui contribuenti in regola superano il 96 per cento. Altri Comuni si attestano all'80 per cento". Il presidente non ha però specificato se c'è qualche Comune che supera per morosità il 50 per cento, tanto per far quadrare la media del 35. Ma non ha neppure accennato a quanti , tra i paganti regolari, non l'hanno fatto "obtorto collo".
Anche chi scrive ha sempre pagato regolarmente, ma sinceramente l’ha fatto solo per evitare grattacapi; e non perché è troppo diligente o perché l’ha ritenuto giusto, visto che l’Ato Me 2, oltre a farci pagare salato il suo mestiere, ha la pessima abitudine di lasciare nella sporcizia Barcellona, le cui strade non vengono mai spazzate.
E poi che garanzia ci ha dato finora, l’Ato Me 2, per quanto riguarda l'effettiva raccolta differenziata?
Anche su questo delicato argomento dovrebbe soffermarsi il presidente Comunque, per confortarci, ci promette che loro stanno “lavorando, per abbassare la tariffa, e non per abolirla, perché sarebbe irresponsabile parlare d’abolizione.”
Ma nessuno vuole che “il potere” sia “irresponsabile”, anzi tutti vorremmo che i nostri amministratori fossero “responsabilissimi” e facessero il loro dovere fino in fondo.

Francesco Cilona

giovedì 4 ottobre 2007

IL NUOVO "TERREMOTO" MESSINESE


Francantonio Genovese non è più sindaco di Messina. il Consiglio della Giustizia Amministrativa ha annullato le elezioni che, nella città dello stretto, nello scorso novembre, in seguito a ballottaggio con il candidato della Cdl, l'avevano reso vincitore. Pertanto, assieme alla Giunta da lui presieduta, deve lasciare il Palazzo di Città e cedere il posto ad un commissario straordinario, il quale avrà il compito d'indire nuove elezioni.
E' la seconda volta che il Comune di Messina incappa in una situazione così delicata. Precedentemente il commissariamento era avvenuto per l'ormai nota vicenda del sindaco Giuseppe Buzzanca. Pur essendo incresciosi per la città entrambi i casi, le cause che li hanno determinati sono completamente diverse.
Buzzanca aveva dovuto lasciare per un motivo di natura penale (condanna per peculato), mentre Genovese deve farlo per una questione puramente amministrativa, nella quale è incappato solo di riflesso.
Il fatto va collegato ad una lite legale intentata, in occasione delle elezioni di novembre, dal candidato di una delle due liste "socialiste", il nuovo Psi di De Michelis, che in extremis era stata esclusa dalla competizione elettorale per un ricorso al Tar di Catania, presentato da Bobo Craxi, che appoggiava l'altra lista, e favorevolmente accolto.
Adesso il Cga, smentendo quella sentenza amministrativa a danno degli amici di De Michelis, ha
ha ritenuto nulla la consultazione dalla quale la loro lista venne esclusa all'ultimo momento.
E così ora accade che "tra i due litiganti, il terzo...soffre".
Ma soprattutto viene penalizzata un'intera città che ancora sente le conseguenze della precedente lunga "pena" commissariale.
Ed è per questa sfortunata città di Messina che esprimiamo tutta la nostra amarezza e la più sincera solidarietà.


Francesco Cilona

mercoledì 3 ottobre 2007

CO.RE.CO SALOMONICO

Intanto cominciano i primi pronunciamenti.
Secondo l’Assessore regionale agli Enti Locali, Luciano Ordile, i lavori della seduta del 2 novembre non dovevano essere sospesi, perché non si poteva invocare la condizione ostativa dello scadere del termine di legge, essendo stati depositati in tempo ( cioè prima della mezzanotte, ora fatidica della scadenza) i documenti programmatici prodotti dai due
gruppi contendenti: undici santalchiani contro ventitrè moliniani.
Entrambi i programmi, avevano il diritto di essere discussi e votati, per cui i lavori dovevano procedere fino in fondo, senza tenere conto del cronometro.
Tale parere fu allora trasmesso, via fax, al presidente della commissione provinciale del Coreco e


al Comune di Barcellona Pozzo di Gotto. Qui però incontrò il netto dissenso del sindaco uscente, senatore Santalco, che rispose subito seccamente ad Ordile, ribadendo che la chiusura della seduta allo scadere della mezzanotte era stata legittima, tanto da vanificarne la ripresa, quando già il presidente dell’assemblea e il segretario comunale avevano lasciato l’aula.
Comunque, restava ancora il giudizio del Coreco. Ed il Coreco non tardò a pronunciarsi. Lo fece dando una risposta salomonica: l’elezione del sindaco e della giunta veniva annullata , ma in compenso la riunione del consiglio comunale andava rifatta.
Due determinazioni concilianti, che verbalizzate vennero trasmesse al Comune, alla Regione e alla Procura della Repubblica del Tribunale di Barcellona. Praticamente l’organo di controllo decideva di annullare il provvedimento con cui intempestivamente quella seduta, per errata decisione del presidente dell’assemblea, Carmelo Torre, era stata sciolta, ma, nello stesso tempo, restituiva al mittente, per inconsistenza procedurale, il verbale concernente l’elezione del sindaco Molino e della giunta, perché il fatto era avvenuto quando ormai nessuna attività poteva essere svolta legittimamente..
Praticamente veniva recepita la tesi sostenuta dall’assessore regionale agli Enti Locali e , pur cancellando sindaco e giunta, dava ad entrambi la possibilità di riproporsi. Sarebbe stato in grado,, Roberto Molino, di ripresentarsi pienamente appoggiato dal raggruppamento trasversale che l’aveva fino allora sostenuto?

(foto/ TORRE, SANTALCO, ORDILE )

Francesco Cilona

martedì 2 ottobre 2007

FACCIAMO PULIZIA ?





Stamattina sono stato al Cimitero di Sant'Anna e finalmente ho potuto notare che, dopo mesi di indecente abbandono, il monumentale Camposanto cominciava ad essere ripulito dalle sterpaglie che lo hanno invaso per quasi tutta l'estate.
Ho chiesto informazioni sul perchè si sta provvedendo con tanto ritardo al lavoro di pulizia e mi è stato riferito che, purtroppo, il Comune, alla scadenza del contratto con la cooperativa incaricata a tale compito, non aveva provveduto tempestivamente al necesssario rinnovo.
Tale moratoria è durata fino al nuovo contratto che ha consentito l'affidamento con decorrenza dal primo ottobre. Cioè da ieri.
Immaginiamo, quindi, con quanto orgoglio cittadino è stato affrontato questo problema, visto che la trascuratezza verso un luogo così sacro l'ha deturpato particolarmente quando molti nostri compaesani emigrati tornano al paesello, per trascorrere le ferie al mare, ma anche e soprattutto per portare un fiore ai propri morticini.
Solo a pensarci mi vergogno. E dire che si parla di iniziative turistiche a larga scala.
A proposito di problemi igienico-ambientali, guarda caso, proprio in questi giorni, ho appreso che due consiglieri, uno di maggioranza (Puliafito) e l'altro di minoranza (Presti), hanno protestato recentemente per la carenza di pulizia, evidente in parecchie strade e marciapiedi, per la persistenza di erbacce e di alberi "non potati", che "conferiscono alla città un senso d'abbandono e un serio intralcio alla circolazione". Il consigliere d'opposizione, addirittura , scendendo nei particolari, ha aggiunto che ci sono due strade del quartiere di S. Antonio, le vie Tindari e Ioddo, dove accanto alle sterpaglie sono sparsi rottami di elettrodomestci.
Mi dispiace doverlo rimarcare, ma questo "Blog" ha lamentato scempi del genere, documentadoli fotograficamente, sin dall'inizio dell'estate. Adesso i nostri rappresentanti li ribadiscono, ma con un tantino di ritardo. Comunque: meglio tardi che mai.
Anche se però della questione del cimitero, nessuno di loro ha fatto cenno, pur essendo un problema importante.
Spero di non dovere dire: meglio mai che tardi.

Nella testina: MARIO PRESTI


Fra' Galdino

lunedì 1 ottobre 2007

QUANTI SOLDI, PAPA'




I soldi non bastano mai, specialmente per chi deve amministrare una comunità civica, nel cui municipio operano centinaia di dipendenti , tra cui parecchi funzionari di alto livello giuridico e quindi con sostanziale remunerazione mensile. Una grossa fetta della disponibilità finanziaria, ogni anno deve essere preventivata per stipendi e salari municipali, altra parte va destinata a prebende extra per esperti e consulenti, mentre , da qualche anno a questa parte, una porzione non indifferente della torta deve essere riservata per i veri e propri amministratori, quelli politici per intenderci: dal sindaco agli assessori, dal presidente ai trenta componenti del Consilglio Comunale, e poi c'è da pagare il difensore civico, che ha il compito di difendere gli interessi dei cittadini, i quali però sarebbero particolarmente interessati ad un sostanziale risparmio per consentire che qualche gruzzoletto resti per essere destinato a servizi utili alla città, alle scuole di pertinenza comunale, al decoro nelle strade cittadine, alle ormai inevitabili spese di routine: per luce, acqua, combustibile, manutenzione delle auto , pulizia degli uffici, spese di rappresentanza e quant'altro capita di dovere affrontare di previsto e d'imprevisto.
Ci sono inoltre i gettoni di presenza nelle commissioni, che quante più se ne convocano tanto più sono gradite a chi vi partecipa. Insomma, la "famiglia" di Palazzo Longano e Satellite è abbastanza nudrita, e non soltanto di numero.
E al buon padre che deve accudire ad una famiglia così costosa devono sicuramente correre per la schiena certi brividi, quando l'economo del Palazzo gli presenta la nota spese, che invece fare quadrare il bilancio rischia di tracimare.
Perchè ciò non avvenga, però, qualcuno ha pensato di fare una insolita proposta al "buon padre di famiglia": che venga intanto ridotto il numero delle sedute delle commissini consiliari, allo stretto necessario, in maniera da spendere meno gettoni di presenza, che sommati sono un bel mucchio di quatrini. Il consiglio è venuto dal consigliere di F.I., Salvatore Imbesi, che aveva reperito in Ragioneria le cifre relative ai costi per le Commissioni, che in due soli anni, dal 2001 al 2003, sono più che raddoppiati: da 231.000 a 479.000 euro. E non sono noccoline, tanto che quei soldoni, messi assieme a tutte le altre spese esagerate del Comune, hanno fatto gridare agli "sperperi del Palazzo" il consigliere Franco Calabrò , dell'Udc di Barcellona, il quale ha creduto opportuno di suggerire al signor Sindaco un drastico "dimezzamento" della retribuzione mensile dei consiglieri, del sindaco, degli assessori, del presidente del Consiglio . Una proposta davvero encomiabile, visto che tra i decurtati c'è pure lo stipendio del proponente.

(NELLE FOTO: SALVATORE IMBESI E LE SPESE DEL COMUNE )


CIFRA

domenica 30 settembre 2007

LA TISANA DEL FRATICELLO (1)

Fra’ Galdino, quando torna in convento, dalla sua bisaccia mette fuori tante cose diverse: dalla notizia d’attualità a quella politica, dalle news eclatanti del mondo a qualche piccineria nostrana. Ma non dimentica di essere un fraticello e, per questo, non ha perso l’abitudine di raccogliere, tra le altre cose, erbe medicinali e frutti di bosco. Gli servono per preparare, nei ritagli di tempo libero, infusi e decotti salutari, per quanti ne hanno bisogno. Pare che abbia trovato, nella biblioteca del Convento, un prezioso ricettario, nel cui frontespizio si legge, in caratteri greci, Ptisane. Ed è una raccolta di tisane, che si possono ottenere , secondo facili istruzioni.
Fra’ Galdino, che una ne pensa e cento ne fa, subito ha pensato di fare qualcosa per fare conoscere quelle piccole ricette, almeno le più semplici e accessibili, agli amici del BLOG, e ci ha così cercato un angolino per una rubrichetta sulle tisane, senza troppe pretese. La intitoleremo

“LE RICETTE DI FRA’ GALDINO Cercherò di essere semplice, chiaro e senza pretese. Parlerò di piante e frutti e delle loro qualità benefiche, senza tuttavia pretendere di fare prescrizioni. Descriverò per prime le tisane ottenibili con piante facilmente accessibili, per le altre mi limiterò ad indicare le qualità medicinali delle componenti e indirizzerò, chi ne avrà interesse, a rivolgersi per maggiori chiarimenti alle erboristerie della città, ormai in numero sufficiente e tutte ben fornite.
Inizio con la presentazione di un ortaggio, molto noto e diffuso e in questa stagione facilmente reperibile: LA MELANZANA Contrariamente al significato di “mela insana” dato all’origine della sua importazione dall’Asia, a questo “solanaceo” ( presumibilmente per il suo sapore amarognolo e per quell’umore scuro che fuoriesce quando si spreme ), la melanzana , ovviamente se non è sottoposta a frittura, ha ottime indicazioni: intanto è dietetica perché povera di zuccheri, ma è anche diuretica e disintossicante perché pare che abbia azione benefica sui reni e sul fegato.Ridurrebbe anche il tasso del colesterolo nel sangue La melanzana cruda passata sulla pelle è rinfrescante e toglie le irritazioni, mitiga le tumefazioni emorroidali. Inoltre è uno di quegli ortaggi che meglio si prestano ad essere cucinati in svariati modi. Come pietanza è sempre gustosa e appetibile, però bisogna confessare che, come per qualsiasi altro preparato culinario, lo è di più quando viene cucinata previo frittura, come avviene per la caponata e la parmigiana.Comunque c’è chi riesce a fare ottimi intingoli senza ricorrere all’olio in padella.

Fra' Galdino

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La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
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