sabato 25 agosto 2007

NON E' FACILE GIUSTIFICARE



Con delibera della Giunta Municipale, sono stati stanziati per spese straordinarie 15.000 Euro da utilizzare per il pagamento dell'attività lavorativa oltre l'orario previsto, svolta nel periodo estivo dal nuovo personale assunto e dai contrattisti ausiliari della Polizia Urbana di Barcellona Pozzo di Gotto.
Con questa informazione, che porterebbe ai lavoratori interessati un aumento medio individuale di poco meno di 800 euro per i due mesi di agosto e settembre, l'assessore al ramo Emanuele Bucolo ha praticamente fatto sapere che l'Amministrazione Comunale ha già, previdentemente, provveduto a tenere il personale di vigilanza sulla strada a controllare la viabilità, per il maggior tempo possibile.
Avrebbe così cercato di rispondere a quei cittadini che, tramite una petizione al Sindaco, si erano lamentati e preoccupati per la pericolosità della litoranea, molto trafficata e scarsamente vigilata. Se, nonostante l'aumento di vigili e "paravigili", che ovviamente comporta un onere di spesa maggiorato, la situazione in tutto il territorio cittadino non appare migliorata - e le lamentele vanno oltre quelle espresse dai firmatari della petizione - diventa naturale il sospetto che, per la disciplina nelle strade e sui marciapiedi, non è stato imboccato il sentiero giusto.
Come sempre, e quindi come quando c'era grave carenza di vigili, si continua a operare alla meno peggio, senza potere ricorrere ad un programma serio ed efficace.
E allora dove andrà a finire il proclamato intendimento di fare "partorire" al paese "la linfa e la forza" capace di "dare significati e valori aggiornati al territorio"? A Marengo?
Cifra

venerdì 24 agosto 2007

NOMI CHE RIECHEGGIANO


Succedono fatti che mi ricordano una storiella che, tanti anni fa, si raccontava nei libri scolastici del regime, per esaltare la potenza dell'unione delle forze, simboleggiata allora dal fascio: era la "parabola" non evangelica del padre che, per dimostrare ai propri figli che l'unione fa la forza, si fece portare delle verghe di legno e invitò i giovani a provare a spezzarle singolarmente e, successivamente, unite in fascio.
Ovviamente fu loro facile la prima operazione, mentre fu impossibile attuare l'altro tentativo.
Forti di questa antifona, i nostri amministratori, le cui radici non è difficile individuare, sono felici quando trovano occasione per "affastellarsi" e consorziare le proprie energie con quelle di altre amministrazioni comunali, di modo che, sfruttando la forza dell'unione, si possa operare in armonia e con successo su un vasto territorio, che per esempio va da Milazzo o da Villafranca a Brolo, e viceversa.
Questa teoria è stata utilizzata per la costituzione dell'ATO2, dove ora si fa a gara per trovare un posto in carrozza ad esperti di "fiducia", e s'è pure utilizzata per compattare comuni della fascia tirrenica, smaniosi di mettere in luce e valorizzare vocazioni turistiche dalle prospettive incommensurabili.
E così sono venute fuori nuove commissioni, dove si stagliano su uno sfondo nepotistico, nomi di presidenti e di altri componenti - qualcuno ripetitivo - che riecheggiano sulla stampa.
Per rendersi conto di ciò che è stato sopra detto, basterebbe leggere la notizia secondo cui, per tutelare i beni culturali dei comuni aderenti al progetto "Paese Albergo", che mira a internazionalizzare il turismo nella zona tirrenica della provincia di Messina, da Milazzo a S. Angelo di Brolo, s'è nominata una nuova commissione, la cui presidenza è stata affidata ad un barcellonese doc, l'avvocato Candeloro Nania, inteso Rino, che ovviamente non è il sindaco di Barcellona, ma è pur sempre un personaggio noto sul piano politico, già capogruppo consiliare a Palazzo Longano per An e attualmente componente dello staff di avvocati recentemente scelto dall'amministrazione di Palazzo Longano per difendere gli interessi legali del Comune.
Il nuovo presidente di commissione, che ha spiegato alla stampa qual è il compito del progetto, è convinto che "l'idea portata avanti permette di proiettare la realtà della costa tirrenica che va dai Nebrodi a Tindari a Barcellona e Milazzo, in una dimensione nuova ed allargata di paese che trae linfa e forza dal proprio ventre per divenire paese che impara a dare significati e valori nuovi al territorio". E se lo dice Rino Nania, bisogna crederci, anche se non manca la retorica.

giovedì 23 agosto 2007

NON PIU' FERRARI SUL LUNGOMARE


Adesso la litoranea che costeggia il mare di Barcellona, oltre a essere sconnessa e interrotta all'altezza del torrente Patrì, viene denunciata - come d'altronde ogni altra precedente estate - per la pericolosità del traffico, sempre intenso e spesso spericolato in questo periodo, nonostante gli intralci sopra menzionati.
Attualmente le case di Cicerata, Calderà, Spinesante, Cantoni sono piene di villeggianti e molti sono coloro che si sentono minacciati dalla mancanza di vigilanza lungo la pericolosa arteria.
Per questa ragione, recentemente un buon numero di cittadini hanno sottoscritto una petizione al sindaco Candeloro Nania, in cui s'esterna lo stato di disagio e la preoccupazione di chi è costretto a vivere nel timore a causa di quella strada, il cui attraversamento, soprattutto per i pedoni, rischia di diventare drammatico.
Di questa incresciosa situazione s'è reso interprete uno dei consiglieri comunali della maggioranza, il rappresentante di Alleanza per Barcellona Pietro Mirabile che, in sintonia alle richieste dei cittadini firmatari, ha sollecitato l'intervento dell'assessore alla polizia urbana e del comandante del Corpo per una maggiore e più assidua presenza dei vigili urbani nella zona "incriminata".
Intanto s'è appreso che, in quella strada, non sarà possibile il transito di una "Ferrari", neppure se si tratta di una "taroccata F355", e non perché non lo permette la precarietà del fondo stradale, ma per il semplice fatto che una macchina del genere, posseduta da un giovane di Terme Vigliatore, è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza,essendo stata abusivamente combinata sulla struttura di una vecchia auto americana, con l'assembramento di pezzi originali e il marchio della Ferrari: il che costituisce reato, per "contraffazione di marchio, utilizzo e sfruttamento dell'opera dell'altrui ingegno".
L'F355 "fasulla" sarebbe stata acquistata presso un autosalone della città del Longano, per una somma lungamente inferiore al prezzo di mercato.

mercoledì 22 agosto 2007

E LORO SE LA RIDONO


I circoli della Libertà, per quanto mediatici e spesso anche sulla carta, hanno già svolto il loro primo compito: essere il preludio ( e possibilmente fare da volano) ad un nuovo partito parallelo a Forza Italia. La recente ammissione, da parte dei promotori della nuova iniziativa politica, che il nome e il logo di tale partito, detto della libertà, sono stati registrati, è la conferma che ormai il cavaliere è padrone di due cavalli:uno di razza, un po' sfruttato, l'altro giovanissimo, ed ovviamente da traino. Non potendoli cavalcare entrambi contemporaneamente, Berlusconi mette in sella al nuovo giumento l'intraprendente Michela Brambilla, che in tutto questo tempo s'è occupata dei circoli della libertà.
Questi, quindi i due protagonisti di una nuova avventura politico-mediatica, che ha messo in luce un'intraprendente, tenace, nuova "star" politica, dai capelli rossi e dal sorriso abbagliante, che non ha più ormai motivo di tenere la bocca chiusa.
E infatti, come abbiamo pronosticato ieri, non ha atteso molto per ammettere che è stata lei a registrare il nuovo Partito della Libertà, su mandato di Berlusconi.
P.S. Gradiremmo che qualcuno ci facesse sapere dov'è la sede del Circolo della Libertà di Barcellona Pozzo di Gotto.

martedì 21 agosto 2007

FACILI PROFETI?


In questi giorni si sta facendo un gran parlare sulla ventilata volontà di Silvio Berlusconi di fondare, presumibilmente al fianco di Forza Italia, un nuovo partito, che dovrebbe derivare dalla "gestazione" dei cosiddetti circoli della Libertà, attualmente affidati alla "gestione" della giovane industriale Michela Vittoria Brambilla.
Ciò ha suscitato una ridda di smentite e di mezze conferme, condite di musi lunghi nello stesso ambito di Forza Italia e di polemiche anche da parte di alleati di Berlusconi: graffiante, a tale proposito, la reazione di Cesa, segretario dell'Udc, che facendo riferimento al ventilato partito delle libertà, ha dichiarato a Repubblica che "i partiti sono una cosa seria e non si possono basare sul marketing politico". Insomma il nuovo partito, che nascerebbe dalle viscere dei figli di Forza Italia (leggi: Circoli della Libertà) piace poco o niente agli alleati di Berlusconi, compreso il corteggiatissimo Bossi, che sarcasticamente liquida il cosiddetto Pdl, affermando che solo la Lega può fregiarsi con lo stemma della libertà, perchè nessun altro finora s'è stracciato le vesti per essa.
Ma pare che il fondatore di Forza Italia abbia un progetto preciso: quello di farsi affiancare da un nuovo partito che raccolga il consenso di moderati scontenti, persino di quelli non più attratti dal "crisma" berlusconiano. Si dice addirittura che già stia provvedendo alla registrazione presso un notaio del nome del Pdl, in attesa dell'unificazione del centrodestra.
Tutto ciò, nonostante la taciturna presa di posizione di colei che dovrebbe fare da segretario al costituendo partito, la Rossa Michela Vittoria Brambilla, che momentaneamente se ne esce con una battuta:"Non voglio parlare di politica, ma nessuno mi chiude la bocca". Vedremo comunque fino a quando la terrà semichiusa.
Intanto noi, a chi si chiede come mai ci stiamo occupando di questo argomento non specificatamente locale, dobbiamo dare un chiarimento.
Nello scorso mese di luglio, in occasione della formazione del Circolo della Libertà di Barcellona Pozzo di Gotto, essendoci occupati di ciò, avevamo avuto modo di rispondere ad un commento di tale Eugenia, che sosteneva essere quel circolo semplicemente un'associazione culturale fondata da un partito politico. E non più di questo.
A tale proposito scrivemmo:"Si tratta di circoli promossi da un partito politico, il più grosso partito italiano, e non è pensabile che dalla pur sana voglia di "creare cultura" non traspiri l'odore politico.
Comunque se son rose fioriranno. E se fioriranno, avrete modo di soppesare quanto ci sarà di cultura e quanto di politica".
Adesso sembra approssimarsi l'ora della fioritura.
Attendiamo un po' e vedremo se siamo stati facili profeti o no. Ciao Eugenia.
Fra' Galdino

lunedì 20 agosto 2007

IL GIRASOLE APPASSITO


C'era una volta un asilo, vi si accedeva dalla via Cambria, ospitava una delle più attrezzate ed efficienti scuole materne della città, aveva anche un bel nome: il girasole.
Adesso c'è un rudere, direi una spelonca, senza imposte e internamente completamente priva di ogni arredamento fisso e mobile.
Chiuso, qualche anno fa, perché uno degli ambienti era divenuto inagibile, l'edificio, anziché
essere protetto per impedire intrusioni, è stato lasciato nel più completo abbandono, consentendo atti di vandalismo che hanno distrutto o portato via quanto di sano era rimasto all'interno.
I cancelli del cortile spalancati, le porte e le finestre esterne senza più imposte e tapparelle, il cortile ed il giardino nel massimo degrado: tutto ciò ha consentito che il posto attirasse l'attenzione di chi crede di trovare buon rifugio in luoghi come questo: destando allarme nelle famiglie che abitano nei pressi e preoccupazione nei responsabili dell'adiacente scuola elementare. Ora, la gente si chiede perché mai chi poggia i fondelli sugli scranni di Palazzo Longano non si scomoda per andare a dare un'occhiatina a questa degradante situazione?
Si ha forse il timore di doversi vergognare?
Chissà se qualcuno risponderà!
Fra' Galdino

domenica 19 agosto 2007

FOLKLORE PER STRADA

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TURISTA PER CASO



L'altro giorno, in occasione della processione a mare per la festa di San Rocco, mentre osservavo la spettacolare parata di falò che illuminava, accalorandola, la lunghissima spiaggia - ben cinque chilometri d'arenile - che s'estende da Cantoni a Cicerata-Caldà, un antico pensiero tornò a frullarmi nella mente.
"Ma non è un delitto - dicevo tra me - lasciare questo meraviglioso litorale nel più completo abbandono?! Chissà quanti ce lo invidiano, pur così trascurato e negletto!"
Mentre così riflettevo, mi sento salutare, chiamare per nome. E' qualcuno che mi conosce da quando era studente, e che è divenuto grande non solo nel fisico ma anche nella posizione sociale: vive a Bruxelles, dove opera nell'ambito della Comunità Europea.
Torna, d'estate, al paese natio, carico di nostalgia per questa Isola stregona, e vede sempre con occhi incantati la sua terra d'origine. Per lui, potere riammirare questo specchio di mare, con all'orizzonte le isole di Eolo verso cui si protendono, come per proteggerle, due spettacolari promontori, è il regalo migliore che l'Estate gli può fare.
"Peccato, però, che finora nessuno è riuscito a valorizzare la vocazione turistica di questo magnifico litorale", ha aggiunto, quasi leggendo il mio "antico" pensiero.
E, sì, dico io, il turismo qua si fa lasciando tutto "secondo natura": più selvaggia è la condizione ambientale e più dovrebbe attrarre. Anzi, se la rabbia della natura ti distrugge un ponte, non è turisticamente produttivo ricostruirlo: il suo rudere, specialmente se "profumato" dai miasmi del pseudodepuratore, è veramente chic!
E' proprio questa la mentalità dei nostri amministratori?
Io spererei di no.
A meno che non vogliamo che qui passino soltanto "turisti per caso". Come dice, nel titolo della sua commedia, in scena stasera a Monte Croce, l'amico Antonio Rizzo.

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