sabato 18 agosto 2007

ORA ENTRA LA POLITICA

Le recenti vicende legate alla gara per il completamento del costruendo teatro, che dovrebbe sostituire il vecchio "Mandanici, hanno messo sul "chivalà" le forze politiche barcellonesi.
Per prima a farsi sentire è l'organizzanda Sinistra Democratica di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha espresso preoccupazione in una nota, per le notizie apparse sulla stampa, secondo cui il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia e il Tribunale di Barcellona, intervenendo ciascuno per iniziativa propria, sugli sviluppi della gara di appalto per la progettazione e l'esecuzione dei lavori in questione, hanno praticamente aperto una situazione di stallo che sicuramente ritarderà l'avvio dei lavori, tanto atteso dalla cittadinanza.
Come si ricorderà, su ricorso di due imprese, che avevano partecipato alla gara, il CGA ha fermato l'iter ritenendo illegali il procedimento e la soluzione attuati.
Da parte sua, il Tribunale di Barcellona, su iniziativa del sostituto procuratore Olindo Canali, dopo aver fatto sequestrare dalla Finanza incartamenti ritenuti essenziali per un'inchiesta giudiziaria aperta sulla faccenda del teatro, ha emesso ben sette avvisi di garanzia, indirizzati al sindaco, Nania, all'ingegnere capo dell'ufficio tecnico comunale, Calabrò, e a cinque altri tecnici.
La nota della sinistra democratica intanto parla di "conferma dell'incapacità - ovviamente dell'Amministrazione Comunale - di avviare i lavori d'importanti opere pubbliche".
"Seguiamo con attenzione - afferma S.D. - pure i recenti sviluppi investigativi sulla vicenda del Mandanici, e tuttavia vogliamo sperare che chi ne è coinvolto riesca a dimostrare la correttezza del proprio operato. Ci preoccupa molto invece la facilità con cui parecchie gare d'appalto vengono bloccate dai giudici amministrativi".
A conclusione, nella nota, si esprime il sospetto che non si tratti "più e solo di inefficienza e superficialità di burocrati strapagati. Si può ipotizzare che la questione sia tutta politica e che riguardi responsabilità precise delle quali bisognerà che i protagonisti diano conto ai cittadini di Barcellona".
Che ci siano responsabilità o meno staremo a vedere. Ma al più presto possibile: almeno così si spera.
Altrimenti saranno davvero i nipoti dei nostri pronipoti a dovere inaugurare il "nuovo" Mandanici. Come già avevamo temuto in altro precedente scritto.
Fra' Galdino

venerdì 17 agosto 2007

LE PORTE DI FERRO


"A Sant'Agata, dopu ca rubbàru, ci misiru i porti di ferru". E' un vecchio detto popolare che sottolinea quanto spesso si fanno in ritardo le cose necessarie, in questo mondo. Prima deve succedere qualcosa di grave perché si cerchi di ricorrere ai ripari.
Nella strada a scorrimento veloce che da Piazza San Giovanni porta alla galleria di S.Antonio, all'altezza dell'ipermercato Igea, c'è dovuto essere l'incidente gravissimo con il morto per accorgersi che, in quel punto, la pericolosità è massima per chi s'immette nella carreggiata svoltando a sinistra. Si è in prossimità di una curva e la striscia di mezzeria - che tra l'altro è quasi completamente cancellata - dovrebbe impedire qualsiasi attraversamento. In realtà, ciò, non è mai avvenuto. Stamattina, come anche qualche giorno fa, in quel posto divenuto ormai ferale, abbiamo potuto notare un manipolo di vigili - vigilesse comprese - indaffarato per controllare ed eventualmente impedire che, uscendo dal supermercato, qualche macchina o altro mezzo s'immettesse nella strada in maniera irregolare.
Meglio tardi che mai, direbbe un altro proverbio: ma perchè si ritarda intanto a fare ripristinare all'ente di competenza, che dovrebbe essere l'Anas, la linea di demarcazione?
L'impiego di ben cinque vigili e due macchine in un solo posto non può che essere sporadico e limitato nel tempo, e come tale non può costituire un rimedio efficace. Quindi il pericolo è ancora permanente e bisogna intervenire drasticamente se non si vuole porre riparo semplicemente con porte di...cartone.

giovedì 16 agosto 2007

IL TEATRO NEL TEATRO





La storia del teatro Mandanici sta diventando una
telenovela con sfumature però fortemente pirandelliane.
Un vero teatro nel teatro, quello che dovrebbe essere il "sostituto" dell'antico locale divorato dal fuoco la notte tra il 31 maggio e il primo giugno di quarant'anni fa.
La "commedia" di questo sfortunato teatro comincia esattamente una settimana dopo la tragedia dell'incendio, quando l'allora segretario nazionale della Democrazia Cristiana, l'on. Mariano Rumor, dal podio comiziale fatto erigere da Santalco per le elezioni dell'11 giugno, ebbe a promettere solennemente che le infernali fiamme del vecchio Mandanici non avrebbero prevalso sulla volontà della Dc di ricostruire sollecitamente quel teatro tanto amato dai Barcellonesi.
E con quella "sparata" ad effetto il pezzo grosso del maggiore partito d'Italia riuscì a strappare un'ovazione di plauso, che forse in vita sua non aveva mai ricevuto uguale.
Aveva toccato la corda più sensibile, in quella circostanza, facendo sperare chissà quale contributo finanziario dallo Stato per una rapida soluzione del problema.
Speranza e attesa furono lunghe e vane, tanto che, dopo una decina d'anni di delusioni, il sindaco Santalco dovette optare per la costruzione di un nuovo teatro con ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti, allora discretamente magnanima.
E fu il secondo colpo di scena , seguito da altri piccoli e grandi episodi : dalla scelta di non utilizzare più l'area prima occupata dal vecchio teatro a quella del nuovo sito, in un angolo scosceso ed argilloso retrostante il vecchio campo sportivo "Longano", dalla pantomima della messa in scena di un lavoro teatrale presentato al pubblico nel costruendo edificio, ancora allo stato semirustico, a quella della ripresa Rai di quell'evento, dallo stato di definitivo abbandono in cui negli anni successivi "l'erede del vecchio Mandanici" è stato lasciato, alle recenti peripezie aperte con l'intervento della Magistratura, che per iniziativa del sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Barcellona, dott. Olindo Canali, ha aperto un'inchiesta su una gara d'appalto integrato per l'assegnazione dei lavori riguardanti appunto l'ultimazione del nuovo teatro.
L'ultimo colpo di scena è, naturalmente, inserito in questa inchiesta giudiziaria che sta ingranando , grazie all'invio delle prime informazioni di garanzia a sette "personaggi", che se non saranno "in cerca d'autore" come voleva Pirandello, dovranno sicuramente andare in cerca di buoni avvocati per difendersi dalle ventilate ipotesi di reato. I sette sono: l'attuale sindaco di Barcellona, Candeloro Nania per il quale s'ipotizza l'abuso d'ufficio, il falso ideologico e la concussione; l'ingegnere capo dell'ufficio tecnico del Comune, Gaetano Calabrò, che é stato presidente della commissione che ha valutato i progetti in concorso, il prof. Raffaele Tommasini, dell'università di Messina, l'ng. Pietro Grasso, l'architetto Salvatore Fazio, l'arch. Sergio Nastasi, l'arch. Giuseppe Ippolito. Per loro, soltanto l'ipotesi di abuso d'ufficio e falso ideologico.

mercoledì 15 agosto 2007

FERRAGOSTO


Ferragosto: la festa clou degli Italiani; il top del movimento turistico; il relax-stress day della stagione estiva. Ed è pure, per i cattolici, molti dei quali non ci pensano, il giorno dedicato alla Madonna Assunta.
Comunque, è tempo in cui non guasta rivolgere un pensiero a chi forse si ricorda della Madonna, ma non ha la possibilità, la forza o la voglia di vivere una giornata così intensa e contraddittoria, come è in realtà questa paradossale giornata festiva.
Un augurio di pronta ripresa - fisica e spirituale - va dunque a quanti soffrono, per qualsiasi motivo, a quanti si sentono soli e abbandonati, a quanti hanno bisogno di una mano e di un sorriso, di amore, di pace e sopratutto di salute.
Un altro augurio personale lo voglio io rivolgere a quanti ci seguono in questo blog, sia con la critica sia con l'incoraggiamento, perchè possano essere sempre sereni nel giudizio e sensibili verso i problemi che assillano la Città.
Che volutamente ho qui scritto con la maiuscola, appunto perchè mi piacerebbe che fosse anch'Essa maiuscola.
Ed, a conclusione, ma non ultimi vanno gli auguri particolari a Lucio, a Elisa, a don Giovanni, al Sindaco Candeloro e alla sua squadra, a quanti gli segnalano le nostre segnalazioni, agli anonimi e a quanti altri ci leggono, anche se distrattamente. Non importa il come.
Fra' Galdino

lunedì 13 agosto 2007

APPELLO PER UN GRANDE


Vorrei lanciare una proposta, meglio ancora un appello a chi ama la musica e vuole anche bene a questa città, che ha dato i natali a gente laboriosa, spesso dotata di grande ingegno e di capacità artistiche.
Senza rifare la filastrocca dei grandi figli che hanno dato lustro a Barcellona, quasi tutti dimenticati, mi sia consentito, stavolta, d'insistere sull'opportunità di richiamare l'attenzione su un personaggio che, spesso ma purtroppo inutilmente, è stato evocato per il lustro dato alla sua città, quando, in vita, con la sua vena artistica riusciva a riempire i teatri d'Italia.
Non è difficile capire che sto parlando di Placido Mandanici, nato a Barcellona nel 1799 e morto a Genova un mese prima che compisse 53 anni.
Due secoli fa, non c'era la longevità di adesso, e soprattutto furono parecchi gli artisti che lasciarono questa vita molto giovani. Vincenzo Bellini ne fu il classico esempio.
Ma torniamo a Mandanici, che nella sua carriera artistica, nè lunga nè breve, riuscì a produrre una enorme mole di lavori musicali, tra cui parecchie opere liriche, una buffa, probabilmente la migliore, balletti, canti, una messa da requiem, componimenti di formazione musicale. E fu uno dei più apprezzati contrappuntisti. Diverse ricerche sono state fatte, per riportare alla luce spartiti della sua notevole produzione artistica, e diversi brani sono stati eseguiti, in concerti fino a pochi anni fa, quando erano ancora in vita e attivi suoi veri ammiratori, cultori della musica.
Oggi, ogni sforzo per continuare lo slancio di quegli appassionati concittadini di Placido Mandanici sembra essersi esaurito, e, per quanto si parli della rinascita del teatro a lui intitolato (campa cavallo), non c'è più nessuno che pare abbia stimoli per riprendere il discorso, per organizzare qualche concerto, per fare pressione presso trasmittenti pubbliche e private, perchè si ricordino che è esistito, tra i tanti notissimi e poco noti musicisti, anche un ex grande, la cui musica si potrebbe fare ascoltare almeno agli appassionati di quella classica.
Abbiamo ascoltato, soprattutto su Radio3 e sul programma della notte in filodiffusione, moltissimi brani classici, anche di autori mai prima sentiti, ma nessun pezzo di Placido Mandanici.
Perchè questa specie di ostracismo?
Eppure alla Rai abbiamo avuto diversi barcellonesi.
Abbiamo, a Barcellona, una Pro Loco: che cosa potrà fare di concreto?
Abbiamo diverse scuole di musica: perchè non s'interessano pure di Mandanici?
Abbiamo degli uomini politici, che promettono mari e monti, ma perchè non s'interessano di uno che è nato sul piccolo colle di Acquaficara?
A questo punto, non mi resta che parlare con il Sindaco e sollecitare la sua sensibilità per l'arte - che non può essere soltanto quella ferragostiana degli spettacoli di Montecroce -
pregandolo di cercare qualcuno che possa far giungere e fare accettare alla Rai o alle Tv di Berlusconi qualche cd, con registrati brani della musica di Mandanici.
Questo è il mio appello, che potrebbe anche cadere nel vuoto. Comunque io ci tento.
fra' Galdino

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