sabato 4 agosto 2007

I DS SI DANNO UNA MOSSA


In attesa che si giunga alla fase costituiva del Partito Democratico, che com'è noto dovrà nascere dallo scioglimento dei due partiti maggiori del centro-sinistra (Ds e Margherita), nelle sezioni degli "astri al tramonto", anche in questo mese d'agosto, di norma abbastanza sonnolento, non mancano occasioni e spunti per contrariarsi.
Nei giorni scorsi, per esempio, nella sezione ds di Barcellona, dove ormai si é creata un'insanabile frattura tra coloro che aderiscono al Pd e altri che hanno deciso di muoversi nella direzione indicata da Fabio Mussi, non mancano motivi di diversificazione, nei modi di vedere e d'intendere la fase preparatoria, tra gli stessi sostenitori del Pd.
Da qui la nascita di gruppi, che si guardano un po' in cagnesco, ed anche di sospetti che si voglia interferire dall'alto per reggimentare la sezione. Un primo sospetto del genere l'avrebbe fatto nascere una proposta del segretario provinciale del partito, Marcello Scurria, secondo cui sarebbe opportuno istituire un coordinamento composto di cinque elementi che badasse al lavoro preliminare per lo scioglimento della sezione e il passaggio al nuovo partito, quando sarà.
Qualcuno addirittura ha riferito che esiste il timore di un vero e proprio commissariamento della sezione. Notizie, comunque vaghe, che tuttavia hanno allarmato soprattutto i compagni che, nel mese di giugno, parteciparono all'incontro presso l'Oasi di Barcellona, appunto per discutere sull'opportunità di coordinarsi in preparazione del grande evento.
La notizia dell'intervento del segretario provinciale è stata accolta con scarso gradimento in questo settore. Carmelo Costa (nella foto in alto), che fa parte della segreteria provinciale, Alessandro Torre componente di quella barcellonese e il consigliere comunale diessino, Mario Presti, non sembrano d'accordo con la presunta iniziativa della segreteria provinciale e di questo malcontento avrebbero fatto cenno all'amico deputato regionale Francesco Calanna(nella foto accanto), il quale ha suggerito un incontro tra i barcellonesi e il compagno Scurria, per rasserenare la platea.

venerdì 3 agosto 2007

LA CITTA' SI RIQUALIFICA

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La venuta in Sicilia del ministro Antonio
Di Pietro è stata proficua per 22 Comuni
dell'Isola.
Con un'iniziativa congiunta Stato-Regione,
il Ministero per le infrastrutture e la Regione Siciliana
hanno programmato una serie di cofinanziamenti mirati a sovvenzionare i Comuni che avevano avviato progetti di risanamento e riqualificazione urbana.
Per la città di Barcellona Pozzo di Gotto, rappresentata dal sindaco Candeloro Nania, in occasione dell'incontro con il Ministro Di Pietro e il presidente della Regione Cuffaro, la fetta della torta stabilita, nel "contratto di quartiere" sembra tale da consentire la ripresa e il completamento del progetto di recupero e riqualificazione di un importante tratto urbano, e cioè dell'area compresa tra la dismessa stazione ferroviaria di via Roma e il quartiere popolare di Fondaco Nuovo, passando naturalmente per il rione S.Antonino, dove una buona parte del finanziamento, poco più di tre milioni - cioè la quota messa a disposizione dalla Regione - servirà per il restauro dell'antico convento di Sant'Antonio di Padova, dove esiste un chiostro di notevole interesse storico e artistico.
Lo Stato, tramite il ministero retto da Antonio Di Pietro, contribuirà con un finanziamento di sette milioni di euro. A tali somme, sempre per la riqualificazione dell'area urbana indicata, vanno aggiunti 4.600.000 euro cofinanziati dal Comune. Già previsti per l'importante intervento di "rinascita urbana".
Il sindaco, riconoscendo l'importanza del cofinanziamento bipartisan, entusiasta del contratto stipulato, ha già davanti a sè la visione di un pezzo di città completamente rinnovato, con un bel parco cittadino al posto del vecchio scalo ferroviario e forse anche - ma qui non abbiamo certezza - la soluzione della pericolosa strettoia congiungente la piazza "Nuzzuluni d'aranciu" e la via Umberto Primo, la cosiddetta "forca caudina", da noi altre volte denunciata e di cui riproponiamo due immagini.

martedì 31 luglio 2007

L'AEROPORTO DEL MELA COME DUILIA? SPERIAMO DI NO!





L'aeroporto del Mela forse non farà la fine di Duilia.
I giovani non lo ricorderanno, ed è per questo che mi piace raccontare ciò che successe una trentina d'anni fa, quando per mesi, anzi per anni, si parlò e si polemizzò sulla possibilità di "fondere" in uno i due grossi Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e di Milazzo.
I giornali del tempo, ed in modo molto ampio il Giornale di Sicilia, a volte anche con commenti stringenti dei corrispondenti dei due centri, quasi giornalmente riferivano umori e pareri di uomini politici, sindacalisti, impresari, cittadini comuni e non comuni, che vagheggiavano o respingevano l'ipotesi di una fusione che già aveva preso un nome:DUILIA, in ricordo di quel Caio Duilio che proprio, in questo nostro specchio di mare che accomuna Milazzo e Barcellona, distrusse la flotta cartaginese.
Di Duilia, tanto se ne parlò, tanto si credette che sarebbe divenuta una quasi metropoli, nella estesa piana di Barcellona e Milazzo, che alla fine il fatto mise sul chi va là i Messinesi, cominciò a preoccupare i signori politicanti del capoluogo inducendoli a cercare bastoni da mettere tra le ruote di quella macchina che sembrava procedere spedita verso la meta della fusione.
Intanto, a Barcellona e a Milazzo si pensava che giusta premessa perchè Duilia diventasse realtà sarebbe stata la costruzione di un asse viario diretto, che congiungesse i due centri urbani.
Ma non che fosse la semplice litoranea, la quale sappiamo quale fine sta facendo. Ci furono incontri fra i sindaci.
Allora, a Barcellona, imperava Santalco, che di fronte ad un sì importante evento sembrava possibilista, e ciò, che a prima vista poteva apparire un punto a favore, con l'andar del tempo cominciò a complicare le cose. Sorse il timore che proprio il senatore potesse avere l'ambizione e la possibilità di diventare il sindaco della fantomatica Duilia. Per questo e per altre ragioni - non ultime le gelosie del capoluogo di Provincia - a poco a poco l'entusiasmo cominciò a scemare e, per non fare subito un passo indietro, i politici della zona, facendo cadere il silenzio sulla premessa "asse viario", hanno cominciato a parlare di un altro "preludio". Hanno cominciato a parlare e a trattare della costituzione di un consorzio tra i comuni della piana, come primo passo sulla strada verso Duilia. E fu il "de profundis" per quella grande città che avrebbe dovuto avere la vivacità commerciale di Barcellona tonificata dal potenziato porto e dalla vocazione turistica di Milazzo. Lo stesso canto pare che non si debba oggi intonare per la costruzione dell'aeroporto, anche se probabilmente si cercherà di cambiarne il sito, subodorando persino la possibilità di cementificare la vallata del torrente Patrì per farne una pista d'ampiezza ed importanza internazionali.
Nell'incontro tenutosi a Palazzo dei Leoni, a chiusura di luglio, finalmente si è giunti all'accordo , da parte dei comuni interessati alla grande opera , con la firma dei numerosi rappresentanti. Grande soddisfazione per la conclusione è stata espressa dal presidente della Provincia, Leonardi (nella foto in alto).
Per l'ASI, il documento è stato firmato dal commissario Conte, per il comune capoluogo dall'assessore Musumeci, mentre per i comuni di Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto hanno firmato i sindaci Italiano e Nania. Sindaci o delegati hanno sottoscritto per numerosi comuni della fascia tirrenica e pedemontana compresa tra Villafranca e Gioiosa Marea.
Auguri per i nostri nipoti.
Fra' Galdino

IL PICCOLO CONCORDATO

Il sindaco di Barcellona e l'arcivescovo metropolitano di Messina Lipari Santa Lucia hanno messo a punto un "protocollo d'intesa" mirato a venire incontro alle esigenze della società giovanile barcellonese, con particolare attenzione a quella parte della gioventù che vive nei rioni più a rischio. Il "piccolo concordato", tra il Comune e la Diocesi, comporta un impegno civico - e anche finanziario - della comunità barcellonese, che negli anni a venire collaborerà con le parrocchie cittadine, per sostenere "sani" punti d'incontro, ricreativi ed educativi, con la finalità di togliere dalla strada il maggior numero possibile di ragazzi: un po' come avviene con l'oratorio salesiano o, come avveniva, quando l'Azione Cattolica e la Fuci erano ancora vitali. All'incontro tra il capo spirituale della Diocesi, l'Archimandrita Calogero La Piana, e il capo dell'Amministrazione comunale di Barcellona, dottor Candeloro Nania, erano presenti il vicario foraneo, don Tindaro Jannello e l'assessore ai servizi sociali Santino Calderone. La promessa del contributo finanziario per l'attuazione del progetto ammonterebbe a circa 350.000 euro, che sarebbero assicurati dal fondo per le attività sociali previsto nel bilancio comunale recentemente approvato. Il condizionale, in questo caso, sembra d'obbligo, anche perchè l'approvazione del bilancio di previsione per l'anno 2007 è sotto contestazione, in quanto ritenuta illegittima per vizio di forma. Com'è noto il documento contabile è stato denunciato al competente assessore regionale, dall'Udc, per non essere stato approvato contestualmente al piano triennale per le opere pubbliche.

lunedì 30 luglio 2007

IL PONTE DEI GUAI




pontetermini

Nella nostra provincia ci sono due comuni limitrofi, Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore, che, per quanto importante sia la loro contiguità, da anni ormai sono in situazioni di disagio per l'inadeguatezza del collegamento viario. L'esistenza del torrente Patrì, che fisicamente divide i due importanti paesi, da quando le mareggiate hanno distrutto il ponte della "litoranea", è diventata un dramma per quanti, percorrendo la Strada Statale 113, devono passare, nei due sensi, dall'uno all'altro centro. L'unico "budello" di collegamento rimasto è il vecchio "ponte Termini", naturalmente stretto ed in condizioni di precarietà, e tale da non consentire l'incrocio di mezzi pesanti. Da anni si attende che l'Anas, cui spetta la competenza, intervenga per il miglioramento della situazione, così come ha fatto - solo dopo tante proteste, invero - per il ponte di Merì,sul torrente Mela. Pare che siano stati fatti sopralluoghi e studi tecnici per venire incontro a tanta esigenza, ma gli anni sono trascorsi senza che balenasse uno straccio di risultato. Ciò sarebbe giustificato dal fatto che non esisterebbero strade alternative di raccordo tra i due comuni, nel momento in cui si dovesse lavorare per il consolidamento e allargamento dell'attuale ponte. E così, con una scusa e con un'altra, si continua a sonnecchiare, sia per la ricostruzione del ponte sulla litoranea, sia per il miglioramento di ponte Termini. I signori amministratori di entrambi i Comuni farebbero bene se unissero forze ed intenti per fare intendere a chi dovere che Barcellona e Terme non possono e non devono essere trattatti come paesi da terzo mondo.

domenica 29 luglio 2007

PLACIDO MANDANICI







C'era una volta il teatro Mandanici, intitolato al quasi ormai trascurato Nostro Musicista, Placido Mandanici.
Divorato da fuoco sospetto, mai chiarito nelle sue origini, non potendo dare spazio alle, allora temute, speculazioni edilizie, ha lasciato in fine la possibilità di creare un angolo di verde pubblico, eufemisticamente chiamato "Oasi".
Il vecchio teatro, piccolo gioiello architettonico, forse resta ancora nel cuore, per quanti lo conobbero ed ebbero l'occasione di frequentarlo, anche soltanto quando s'era declassato a "locale cinematografico". Ma per molti altri Barcellonesi, soprattutto per i giovani, rimane tutt'al più un'immagine da cartolina.
Molto meno che il teatro, resta invece nella memoria cittadina la figura di Placido Mandanici. E ciò, nonostante l'impegno profuso, qualche decennio fa, da persone che hanno saputo apprezzare le notevoli qualità del Nostro Musicista.
E qui è d'obbligo ricordare quanto fecero il "cocciuto" professor Alberto Torre, l'appassionatissimo cultore della musica Eduardo Russo e il professore Gioacchino Grasso: i primi due soprattutto per procurare e salvare spartiti della musica mandaniciana - che oggi dovrebbero essere custoditi nella biblioteca comunale -, l'altro per approfondire le ricerche che, dopo uno studio accurato, gli hanno consentito di pubblicare una documentatissima "Vita" di Placido Mandanici.
Non va neppure dimenticato il generoso contributo dato dal Modicu di Giuseppe Messina, che addirittura si è cimentato nella produzione d'un filmato sulla vita e l'arte di Mandanici, in occasione del 190esimo anniversario della nascita del Musicista.
Adesso che cosa si fa per restituirci il tempio - cioè il teatro Mandanici - e rivalutare la figura - cioè Placido Mandanici - nella loro giusta dimensione?
Si parla di completare il costruendo teatro in abbandono, di via delle Rimembranze, già dedicato al nome del Nostro Musicista, sin dalla sua progettazione.
Staremo a vedere quel che accadrà.
E staremo a sentire se si continuerà a tacere sulla necessità di fare uscire dall'oblio l'artista e patriota Placido Mandanici, molto apprezzato in vita, in quell'800 costellato di giganti della musica classica.
Su ciò piacerebbe sentire cosa potrebbe proporre di attuabile la Pro Loco di Barcellona.

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