martedì 25 dicembre 2007

SI VOTA - PER IL SINDACO OCCORRERA' IL BALLOTTAGGIO



E scoccò finalmente l’ora della scadenza per la presentazione delle liste e delle candidature a sindaco. Intanto, prima che si giungesse all’ultimo momento, alcune delle figure aspiranti alla carica di primo cittadino, per un motivo o per un altro, avevano deciso di rinunciare, per cui rimasero a cercare il tenzone soltanto quattro concorrenti: una donna (Anna La Malfa) e tre uomini ( Roberto Molino, Francesco Speciale, Carmelo Torre): Anna La Malfa contava sull’appoggio di due liste coalizzate (Alleanza Nazionale e Forza Italia); Francesco Speciale era sostenuto dalle liste “Patto per il progresso”, “Linea democratica” e “La rete”; Roberto Molino e Carmelo Torre attendevano il sostegno di quanti altri scartassero di sostenere La Malfa e Speciale: Le liste presentate erano in tutto otto: Rifondazione comunista, Patto per il progresso della città, Linea democratica, La Rete, Centro cristiano democratico, Forza Italia, Alleanza Nazionale, Cuore Italiano. Quest’ultima, fondata dal capolista Rosario De Luca Cardillo, poteva considerarsi la sola “maggiorenne”, poiché rispetto alle altre vantava origine e tradizione più antiche.
La febbre elettorale lentamente cominciò a salire. Dai podi di piazza San Sebastiano e dei rioni periferici si cominciò a strombazzare promesse di rinnovamento e di radicali cambiamenti; si passò per le case, si scomodarono amici e parenti dei numerosi volti nuovi inclusi nelle otto liste, finché si giunse al 12 giugno, primo giorno delle votazioni. E furono elezioni che, pur evidenziando il permanere dell’ondata lunga della destra, non mancarono tuttavia di rimarcare che la città era ormai portata a spaccarsi in due. Infatti la candidatura di Anna La Malfa , che fino all’ultimo momento sembrava avesse il sopravvento su quella del maggiore antagonista (Franco Speciale), al momento dei risultati mostrò le corde, nonostante la notevole conferma delle liste di An e Forza Italia che, coalizzate, riuscivano a conquistare la maggioranza assoluta in Consiglio Comunale – 17 seggi sui 30 complessivi – grazie ai 6 seggi fruiti come premio di maggioranza. Non avendo raggiunto il quorum necessario, Anna La Malfa avrebbe dovuto attendere ancora prima di sapere se effettivamente l’elettorato barcellonese la volesse a capo della civica amministrazione. A decidere sarebbe stato il ballottaggio con il suo maggiore avversario: Franceso Speciale: Questi i voti riportati da ciascuno dei quattro aspiranti alla carica di Sindaco: La Malfa voti 7405, Speciale 7229, Molino 4171; Torre 3448. Nessuno aveva raggiunto il 50% + 1 dei voti: Ciò determinava uno stato d’incertezza che faceva prevedere un duro braccio di ferro tra i due schieramenti di centrodestra e di centrosinistra. Chiaramente delineata era invece la composizione del Consiglio Comunale, dove la maggioranza era in mano alla coalizione di centro destra.. Questo il quadro specifico: An, 9 consiglieri; Fi, 8, Patto per il progresso della città, 7, Linea democratica, 3, Centro Cristiano democratico, 3; per le restanti liste nessun consigliere.

FRANCESCO CILONA

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