venerdì 2 novembre 2007

LEVACI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO


FOTO:Il filoncino comprato stamani
e il relativo scontrino

"Siamo arrivati al limite della sopportazione". Stamattina lo ripetevano in molti, questo sconfortante ritornello, vedendo il nuovo listino dei prezzi sul pane. Tutti cresciuti, i prezzi, da quello del pane di lusso a quello di impasto semplice (farina, acqua, sale, lievito), che una volta costituiva il cosiddetto "pane concordato" il cui costo rimaneva controllato. A guardare il nuovo listino c'è davvero motivo per farsi la croce con la mano manca. Ma è proprio possibile che l'ondata di aumento possa essere montata uniformemente in tutte le panetterie, senza che si siano preventivamente messi d'accordo? Ma la cosiddetta concorrenza, che il neocapitalismo sbandiera come il vero grande incentivo per la crescita economica è andata a farsi... benedire?
Dovevo dire f..., ma voi lo capite, questo blog lo leggono pure i lattanti e non mi posso permettere certi termini maleducati.
Ma torniamo al pane: quello fotografato è il normale filoncino di circa un quarto di chilo - esattamente di 258 grammi - che fino a poco tempo fa costava 45 centesimi di Euro e che adesso ho dovuto pagare 57 centesimi, che in termini di vecchia moneta coincide a £1103,68. E stiamo parlando del cosiddetto pane dei meno abbienti. E non di un chilo, ma di Kg 0,258. Non tratteremo, qui, del pane cosiddetto speciale o di pezzatura minuscola, per non suscitare sgomento. Ma dove ci vogliono portare questi signori che hanno in mano le redini del mondo? Come! Si parla sempre di giustizia sociale, di wellfare, di famiglie che non arrivano a coprire con i loro proventi di lavoro oltre la terza settimana, si continua a spiattellare sugli schermi televisivi le facce di bronzo di politici che parlano male di altri politici, sempre uguali nei nomi, ma con la pelle sempre più raggrinzita, si organizzano G8 capaci soltanto di suscitare reazioni, repressioni e danni. Tutto questo si continua a dire e a fare per salvare la forma, mentre nella sostanza si va in polpetta al cittadino che, fra non molto, dovrà aggiungere nella sua forzata dieta anche le voci pane e pasta, non da ridurre quantitativamente, ma addirittura da dimenticare che esistono. Scusate l'iperbole, ma con gente, come quella che dovrebbe garantirci il pane quotidiano ci vorrebbe altro che l'iperbole. E dire che basterebbe un segno nella scheda elettorale...per fare piazza pulita di certa gente.


fra' galdino

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