domenica 18 novembre 2007

FIUMARA CHIARISCE SULL'IPAB

FOTO// L'immobile di via Fabrizi
Il presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Ipab di Barcellona, Rodolfo Fiumara, finalmente interviene per spiegare che la situazione amministrativa dell’ente da lui retto è nella massima regolarità: il bilancio è in attivo e le concessioni finora fatte a privati sono nella norma. A proposito della querelle sorta per la cessione di un immobile, in via Fabrizi, per la gestione di un supermercato, Fiumara spiega che è intanto avvenuta “onerosamente” e con regolare contratto in cui il destinatario “s’è impegnato ad anticipare tutte le necessarie spese per ristrutturare l’immobile e adeguarlo alle necessità di un’attività commerciale, provvedendo, anche, alla elaborazione di un apposito progetto, sulla base del quale il Comune di Barcellona P.G. ha rilasciato concessione edilizia, che prevede la ristrutturazione e l'ampliamento dell'esistente edificio, nonché il cambio di destinazione d'uso a commerciale". "L'immobile esistente al tempo della consegna - ricorda il presidente - era in condizioni di assoluta inagibilità ed era stato oggetto di devastazione da parte di vandali, che avevano distrutto porte, servizi igienici, impianti etc. Ad asilo, invece, era destinato un altro immobile che insisteva su quell'area sin dagli inizi del 1900 e che poi era stato dismesso e si era ridotto a rudere dopo il crollo avvenuto a causa di terremoti. Detto rudere - continua Fiumara - era diventato ricettacolo di immondizie e luogo di consumo di droga, per cui il sindaco dieci anni fa ordinò con apposito provvedimento la demolizione, per eliminare la situazione di degrado ambientale che si era venuta a creare e quella di pericolo per la pubblica incolumità, posto che il rudere era pericolante e si trovava a ridosso della strada pubblica". Secondo la ricostruzione dell'amministratore non sarebbe vero, quindi, "che la locazione sia avvenuta gratuitamente, ma è vero che è stato stipulato un contratto molto conveniente per l'Ente, il quale al tempo non aveva risorse finanziarie per ristrutturare l'immobile. Il contratto prevedeva, in sintesi, la locazione per anni 18 e per uso commerciale, per un canone annuo provvisorio di euro 12.000, salvo diverso parere di congruità che al tempo era di competenza del Comune, nonché l'obbligo per il locatario di ristrutturare l'intero immobile, anche adeguandolo all'uso commerciale per il quale il contratto era stato stipulato, anticipando tutte le spese occorrenti (e, in relazione alle condizioni dei luoghi, dette spese erano ingenti), con il solo diritto di recuperarle decurtandole dai canoni e, in ogni caso, fino alla concorrenza degli stessi".
Questa chiarificazione ed altre riguardanti la salute dell’ente, il rapporto d’oneri con gli affittuari e con le maestranze e l’inopportunità che l’Ipab venga sciolta, sono state fatte dal presidente Fiumara in una lettera inviata alla Regione, nella convinzione che di tutt’altra specie di quella finora prospettata debba essere la scelta da operare per salvare il patrimonio a suo tempo acquisito da opere pie cittadine su lasciti di benefattori barcellonesi. A suo giudizio la migliore strategia sarebbe quella di trasformare l’Istituzione di Pubblica Assistenza e Beneficenza cittadina in società privata.

Fra' Galdino

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