mercoledì 28 novembre 2007

BARCELLONA-MILAZZO E LA DOPPIA MELA


Mentre si parla di come attuare il sogno dell'aeroporto del Mela - che dovrebbe sorgere nella piana di Barcellona e Milazzo - rispunta l'ectoplasma del Consorzio del Mela. Di quel carrozzone che, pur non avendo mai realizzato granchè di positivo per il territorio consorziato, adesso ricompare con una improvvisa gabella, di pochi euro, sì, solo undici, ma alquanto significativa, in quanto dovrebbe rappresentare l'equivalente della quota annuale associativa. Come dire:"Pagaci questa modesta somma, che servirà a testimoniare che il consorzio del Mela ancora esiste", anche se in realtà si tratta di un semplice "zombi". Ma spettri del genere, o fanno paura o fanno arrabbiare. E si spera che paura non facciano, perchè prima o poi deve pur esserci un'Autorità che confermi ciò che già diversi anni fa è stato sancito: che gli enti inutili erano destinati alla cancellazione dal quadro estenziale di questa nostra società, già fin troppo oberata di balzelli.
Gli agricoltori e i proprietari terrieri di Barcellona, Milazzo e altri centri consorziati sono ormai stanchi, come d'altronde tutti noi contribuenti, di dovere fare fronte all'incalzare delle bollette (luce, acqua, gas, telefono, ATO, eccetera) sempre più esose. D'altronde adesso gli abitanti di questo nostro territorio, in avanzata via di degrado socio-economico, hanno un altro grosso problema d'affrontare, sorto col pretesto di ridare fiato all'economia della zona. Un progetto che pur esso fa stranamente riferimento al "Mela". E' il tanto "atteso" aeroporto del Mela, fortemente auspicato e sostenuto dal Presidente di un altro ente anch'esso superato, almeno nell'opinione pubblica: la Provincia Regionale. Tale presidente è tanto affascinato dalle rotte aeree che s'è addirittura dimenticato dell'esistenza delle strade terrene di questa nostra provincia. Basta uno sguardo superficiale alla realtà viaria provinciale, per averne coonferma. Ma cosa si potrà fare per compensare la carenza delle strade terrene con quelle quelle del cielo? Una sola cosa, che c'è in tutte le provincie sicule tranne che in quella di Messina: un bello aeroporto, che partendo dalla pianura di Camicia si estenda verso il Comune di Milazzo. Un'aerostazione talmente strategica da costituire l'unica grande occasione per il decollo del turismo nostrano. Uno scalo aereo che garantirebbe un flusso turistico a sei cifre (700.000 passeggeri l'anno) , con un giro economico e un incremento occupazionale davvero incentivanti.
Però c'è un ma: per realizzare quest'opera da sogno, occorrono centomilioni di euro, in parte richiedibili alla Regione (35.000.0000) e per il resto da reperire diversamente.
Ma come? Coinvolgendo la finanza privata.
E in che modo? Ancora non si sa.
Si dice ricorrendo al cosiddeto "project financing", che tradotto in volgare vuol dire progetto finanziante, ma del quale non sono in grado di parlare, visto che di questa materia sono completamente digiuno.

Fra Galdino

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Un aeroporto tra Barcellona e Milazzo l'abbiamo sognato da sempre. Ma i sogni si possono avverare dalle nostre parti? A questo punto io proporrei un'inchiesta per sapere che cosa ne pensa la gente.

Anonimo ha detto...

Se si avverasse, cosa impossibile, sarebbe un miracolo.

Anonimo ha detto...

E qui miracoli non ne fanno nè San Bastianu, nè Santu Stefunu, e nemmeno a Madonna da littra, che conoscono bene le promesse di chi ci amministra.

Anonimo ha detto...

secondo me è una strupidaggine...
ma quale compagnia area servirebbe un aeroporto messo lì???
non sono sfruttati quello di catania,palermo e reggio calabria...figuratevi Barcellona...

Anonimo ha detto...

volevano farlo nel torrente patrì..ma forse non lo vedranno nemmeno i nostri nipoti...Ps: complimenti per il blog.

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