venerdì 14 settembre 2007

CONSIGLIO VERSO LO SCIOGLIMENTO


Il titolo non allarmi gli attuali trenta consiglieri comunali di Palazzo Longano. Lo scioglimento si riferisce ad un altro consiglio, sempre di Palazzo Longano, ma ancora composto da quaranta consiglieri. Quindi lo scioglimento non interessa l'attuale assemblea e, guarda caso, neppure quella della legislatura immediatamente precedente a quella in corso.
Riprendendo l'argomento trattato la settimana scorsa (vedi post di venerdì 07.09.2007), riporto di sana pianta quanto scrissi , sul Giornale di Sicilia, il venerdì 29 ottobre 1993 , sulla grave situazione politica creatasi a Palazzo Longano, con la crisi apertasi , il 3 agosto, con le dimissioni dell'ultima giunta retta dal senatore Carmelo Santalco.
"Il consiglio comunale di Barcellona, esordii allora, ha i piedi nella fossa. Il due novembre, a mezzanotte, scadrà il termine dei 60 giorni stabiliti dalla legge per la soluzione della crisi, e alla ventiquattresima ora del giorno dei defunti, i quaranta consiglieri di Palazzo Longano decadranno irrimediabilmente, per dare posto ad un commissario regionale in attesa di nuove elezioni amministrative. Sulla crisi che sta per avere un così squallido esito, sembra essere caduto un macigno. Gli stessi consiglieri d'opposizione, che in un primo momento s'erano pronunciati contro lo scioglimento, adesso tacciono. Sembrano frastornati dalla portata dell'evento che, per Barcellona, è senza precedenti ed ha un aspro sapore di condanna per l'intera classe politica barcellonese".
Ma ecco che, in questo vuoto, improvvisa s'alza la voce di un deputato missino.
Mimmo Nania, che allora non era senatore pur avendo già la barba, interviene per annunciare che "dietro questa crisi c'è una gran voglia di nuovo".
Evidentemente assaporava anzitempo ciò che sarebbe avvenuto una decina d'anni dopo.
Ma riprendiamo il filo: "La crisi è da intendersi - dice infatti Nania - come un'opportunità da cogliere, per interrompere la pregiudizievole continuità con il passato: un momento, quindi, cui bisogna assegnare una valenza e delle soluzioni politiche, capaci di ridare vita alla nostra cittadina,
dopo le nove di sera".
Questa speranza chissà se s'è attuata, con il successivo avvento dei più recenti amministratori. Giudichi il Barcellonese di oggi.
"L'onorevole Nania , dopo avere sottolineato che "le uniche preclusioni, volute dalla destra, si pongono solo nei confronti di chi ha impresso l'impronta del vecchio - il riferimento era alla conduzione santalchiana - nella nuova era che già è iniziata devono mettersi insieme tutte le forze presenti nel sociale, le energie del volontariato e di quanti hanno a cuore, con profondo spirito di solidarietà l'avvenire di Barcellona e dei Barcellonesi".
Il futuro senatore concludeva il suo miratissimo intervento, sostenendo che quella crisi costituiva "un puro e semplice accidente nella più vasta crisi sociale, culturale ed economica che ormai, da troppo tempo, sconvolge Barcellona". Parole, soprattuto queste ultime, che ancora riecheggiano con grande attualità nei confronti della vita sociale, culturale ed economica della nostra città.
E qui mi sembra di vedere un sorrisetto sulla bocca dell'autore del Gattopardo.
Franceco Cilona

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