martedì 25 settembre 2007

ANCORA ESPOSTI PER IL MARE INQUINATO

Arriva con un tantino di ritardo il solito esposto di cittadini, con residenza in prossimità della foce del torrente Mela, che protestano per lo stato d'inquinamento che "per alcuni chilometri di costa caratterizza il mare e la spiaggia della zona". I firmatari, un centinaio circa, fanno presente che l'increscioso stato "è causato dal dissennato comportamento delle ditte operanti lungo le rive del torrente che senza alcuna precauzione scaricano sostanze nocive".
Considerato che, tutti gli anni, un esposto del genere è arrivato sul tavolo dell'amministratore comunale e qualche volta persino su quello del Magistrato, con il risultato d'interventi per l'individuazione delle cause, la protesta di quest'anno, anche se manifestatasi a stagione balneare ormai chiusa, dimostra ancora una volta che, nella nostra città come anche a Milazzo, in questo caso ugualmente interessato, il pungolo per sensibilizzare gli amministratori deve essere costante ed indefesso.
Già nel 1997, apparvero sui giornali diversi interventi in grado di focalizzare la gravità della situazione. Nei primi d'agosto di quell'anno ci fu addirittura un'aspra polemica , aperta dall'allora difensore civico, Anna La Malfa, che "bacchettò" il Comune , per "il persistente comportamento omissivo di chi aveva ed ha il dovere d'intervenire, per porre fine ad un tale stato di degrado e di pericolo per la salute pubblica e per l'ecosistema ambientale e marino". In seguito a quest'intervento furono avviati dei controlli sanitari, che confermarono l'allarme denunciato da cittadini ed ambientalisti.
Ci furono iniziative ufficiali e il 24 luglio di quello stesso anno, per la prima volta i giornali poterono annunciare che, bloccati gli scarichi sul Mela, tornava pulito il mare di Caldà
"Ora il flusso sembra essersi fermato. Balneazione ripristinata?" Si lesse in un titolo di giornale, con un "sembra" e un punto interrogativo che, per il dubbio insinuato, sono ancor oggi di grande attualità.

(Nella testina:Anna La Malfa)

Fra' Galdino

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè non parlare anche del depuratore presente nel centro di barcellona e che serve per il macello?? "un macello nel centro di una città..."
tanti esposti e nessun risultato....

Anonimo ha detto...

un depuratore non solo nel centro della città ma, la cosa peggiore il cattivo funzionamento provocando i miasmi e gli odori nauseabondi che provengono dall'impianto, con le vasche di decantazione a cielo aperto.

Anonimo ha detto...

Ci fu un tempo in cui il depuratore non c'era o era inadeguato, e per tutto quel periodo il macello rimase chiuso, con notevole perdita per la città. Quando finalmente fu collaudato l'impianto di depurazione, fu data licenza di operare.
Anonimo fa capire che è stata data licenza, se non di uccidere, di fare ammalare. Se è così, perchè non s'interviene? Comunque, i mattatoi per potere funzionare, devono essere dotati di propri impianti di depurazione. Quindi il problema non sarebbe la ubicazione del depuratore, ma il suo funzionamento. Pertanto, se stanno così le cose,gli abitanti del luogo hanno tutto il diritto di protestare e richiedere l'urgente intervento dell'Ufficiale Sanitario.

Anonimo ha detto...

E' stato tutto eseguito...notevoli esposti..ma nessuno è intervenuto!!!

Anonimo ha detto...

Come volevasi dimostrare. Nel pezzo di oggi, come in tante altre occasioni, ho sostenuto che, in tanti anni nulla è cambiato: il torrente era inquinato e inquinante molti anni fa e continua ad esserlo ancora oggi, nonostante gli esposti. Pertanto ho creduto di poter dire che "occorre pungolare continuamente, se vogliamo sperare che si acquisti sensibilità verso le esigenze della città". Bussate e vi sarà aperto, e se non vi apriranno subito, insistete, insistete, insistete. Se non vi apriranno perchè se ne fregano del problema,lo faranno per togliersi il disturbo. Così consiglia il Vangelo. Anche se, oggi, sembra che molta di questa gente,che dovrebbe accogliere la protesta, prima fa finta di niente, poi fa finta di nulla, poi chiama le forze dell'ordine per farti allontanare, poi ricorre alla guardia del corpo per farsi proteggere. Alla fine dovrebbe stressarsi e andarsene a casa a riposarsi, ma il più delle volte è talmente attaccata alla poltrona da non riuscire a staccarsi, e resta a fare lo gnorri. E allora tu che fai? Continui a bussare? E se ti stanchi? Continui a bussare, ma stavolta non con le nocche,ma con una matita e una scheda dentro una cabina elettorale. Tuttavia questo può anche non essere sufficiente, e allora t'impegni preventivamente per far conoscere alla gente che il voto dato a chi non ci ascolta non solo è stato sciupato ma anche dannoso per tutta la comunità. Questa, anche se imperfetta, è la giusta regola democratica. Sempre che sia supportata da una legge elettorale che non sia il solito "porcellone".

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